CONSTITUTIONES MELPHITANAE:
O "Constitutiones regni utriusque Siciliane": raccolta di costituzioni emanata da Federico II in un parlamento tenuto a Melfi nell'agosto 1231. L'opera, in tre libri, costituisce il maggiore monumento legislativo medievale. Federico II, con la collaborazione di Pier della Vigna e di numerosi giuristi, riunì in un solo codice testi normanni, provenienti dalle assise, e costituzioni nuove. In esse era riaffermata la dottrina romana; riappariva il concetto del re dal quale tutte le pubbliche autorità derivano i propri poteri; era depressa la potenza dei feudatari. Precorrendo i tempi, riduceva i casi di applicazione della tortura, sopprimeva lo IUS NAUFRAGII e il diritto di albinaggio, riorganizzava su basi razionali lo stato. Le Costituzioni, che regolavano distintamente il diritto pubblico, il diritto processuale, il diritto feudale, rimasero nominalmente in vigore sino al 1819. A esse è stato in varie occasioni dato anche il titolo di "Liber Augustalis", ma impropriamente, poiché Federico II nell'emanarle si avvalse delle sue prerogative regie, non di quelle imperiali.