CAVALLO BARDIGIANO:
Nel 1977 l'allora ministro dell'Agricoltura, Sen. Marcora, ha firmato il decreto per siglare la selezione e il libro genealogico del Cavallo Bardigiano (demandando l'impianto e l'aggiornamento ufficiale all'Associazione Provinciale Allevatori di Parma), allo scopo di favorire, oltre alla distinzione in puledri, stalloni e fattrici, nati negli allevamenti bardigiani, la produzione e la selezione di questi soggetti, dotati fra l'altro di "alto potere di assimilazione per lo sfruttamento di tutti i foraggi aziendali e dei pascoli". Naturalmente la Comunità montana ha fatto di questa attività motivo di interesse e di potenziamento; alla metà degli anni '70, dopo una serie di rilevamenti allo scopo di individuare e censire la consistenza patrimoniale di questa razza (peraltro presente non soltanto sul proprio territorio), ha organizzato la prima mostra, seguita da un programma di intervento finanziario: scopo del programma è quello di incentivare la ripresa dell'allevamento e orientare il potenziamento in senso selettivo, per recuperare le caratteristiche tipiche e storiche della razza e pubblicizzarla. Ogni edizione, il primo week-end di agosto, nella ormai famosa piana naturale a livello del Ceno, vede la presenza di bellissimi esemplari, perfettamente collocati in uno spazio, opportunamente studiato e attrezzato, per dare al folto pubblico dei visitatori la possibilità di osservare agevolmente i nobili quadrupedi e agli "espositori" il comfort necessario per una trasferta impegnativa. L'allevamento oggi è finalizzato soprattutto alla potenzialità offerta dal trekking, in grande diffusione da qualche anno.