CANTELMO: Nobile famiglia provenzale giunta in Italia al seguito di Carlo d'Angiò nel 1266. Le prime notizie che la riguardano risalgono al XII secolo. Uno dei suoi membri, Giacomo, fu vicario di Carlo d'Angiò a Roma e poi a Milano (1272) e contribuì al rafforzamento del potere di Carlo I nell'Italia meridionale, in particolar modo nella Marca e in Abruzzo. I suoi discendenti, di provata fede angioina, accrebbero la loro potenza e i loro possedimenti, soprattutto in Abruzzo, sia con i guadagni ottenuti nella carriera militare sia imparentandosi con potenti e nobili casate meridionali. Durante il XIV secolo i Cantelmo furono vittime di violente persecuzioni a causa della fedeltà dimostrata nei confronti dei discendenti di re Roberto d'Angiò durante le guerre di successione. Nel secolo successivo i membri del ramo dei duchi di Alvito (che si estinse ben presto) continuarono a essere fedeli agli Angioini mentre altri Cantelmo vennero meno a questo vincolo di lealtà e, per mantenere e difendere i loro domini in Abruzzo, appoggiarono gli Aragonesi: Nicola, Onofrio e Giovanni divennero, rispettivamente, duchi di Sora, Pettorano e Popoli. Il ramo dei duchi di Sora ebbe termine con Piergiampaolo, che nel 1459 fu spedito in esilio a Ferrara per aver favorito Giovanni d'Angiò; il ramo dei Cantelmo di Popoli si estinse nel 1560; il ramo più longevo, quello dei duchi di Pettorano, si spense con Giuseppe nel 1749 e con esso ebbe termine la storia della casata. Altri esponenti di questa linea furono: Andrea (1598-1645), il principe Rostaino (seconda metà del XVII secolo) -entrambi uomini d'arme al servizio della Spagna- e Giovanni, cardinale arcivescovo di Napoli e nunzio in Svizzera e in Polonia.