Descrizione

Comune di pianura, di origine incerta, con un’economia basata soprattutto sulle attività agro-pastorali, commerciali e industriali. I zeddianesi, che mostrano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone pianeggianti.

Comune di pianura, di origine incerta, con un’economia basata soprattutto sulle attività agro-pastorali, commerciali e industriali. I zeddianesi, che mostrano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone pianeggianti.

Storia

Il toponimo non ha origine chiara, così come la sua storia. Si sa che, intorno all’XI secolo, appartenne alla curatoria del Campidano di Oristano e nel 1410 passò al marchesato di Oristano. In seguito fu ceduta dai Savoia ai Folres Nurra, marchesi di Arcais, che la tennero fino al 1839. Dal 1927 al 1947 fu aggregata al comune di San Vero Milis. Poche sono le testimonianze storico-architettoniche di particolare valore; tra queste meritano di essere citate: la parrocchiale di San Pietro, con elementi del 1500 e la chiesa di Sant’Antonio Abate, molto antica, realizzata in stile romanico.

Il toponimo non ha origine chiara, così come la sua storia. Si sa che, intorno all’XI secolo, appartenne alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CAMPIDANO'>Campidano</a> di Oristano e nel 1410 passò al marchesato di Oristano. In seguito fu ceduta dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=SAVOIA'>Savoia</a> ai Folres Nurra, marchesi di Arcais, che la tennero fino al 1839. Dal 1927 al 1947 fu aggregata al comune di San Vero Milis. Poche sono le testimonianze storico-architettoniche di particolare valore; tra queste meritano di essere citate: la parrocchiale di San Pietro, con elementi del 1500 e la chiesa di Sant’Antonio Abate, molto antica, realizzata in stile romanico.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Il perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione locale. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, frutteti e agrumi. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, suini e avicoli. Il sistema produttivo trae sostentamento anche dall’industria che costituisce un’importante fonte di occupazione; si registrano aziende che operano nei comparti della lavorazione e conservazione della frutta e ortaggi, della produzione alimentare, del tessile, della carta, dei materiali da costruzione, dei laterizi, della metalmeccanica, del petrolio e dell’edilizia. Il terziario si compone di una buona rete commerciale per soddisfare le esigenze primarie della popolazione ma non sono presenti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca comunale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Il perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione locale. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, frutteti e agrumi. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, suini e avicoli. Il sistema produttivo trae sostentamento anche dall’industria che costituisce un’importante fonte di occupazione; si registrano aziende che operano nei comparti della lavorazione e conservazione della frutta e ortaggi, della produzione alimentare, del tessile, della carta, dei materiali da costruzione, dei laterizi, della metalmeccanica, del petrolio e dell’edilizia. Il terziario si compone di una buona rete commerciale per soddisfare le esigenze primarie della popolazione ma non sono presenti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca comunale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Tra le manifestazioni religiose, culturali e folcloristiche, vanno segnalate: la festa di Santa Apollonia, a febbraio; Sant’Antonio di Padova, a giugno; la sagra del pomodoro con divulgazione e conoscenza della cultura e della tradizione sarda, ad agosto; la festa di Sant’Isidoro, a settembre. La festa patronale, in onore di San Nicolò, si celebra il 10 settembre.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Tra le manifestazioni religiose, culturali e folcloristiche, vanno segnalate: la festa di Santa Apollonia, a febbraio; Sant’Antonio di Padova, a giugno; la sagra del pomodoro con divulgazione e conoscenza della cultura e della tradizione sarda, ad agosto; la festa di Sant’Isidoro, a settembre. La festa patronale, in onore di San Nicolò, si celebra il 10 settembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Zeddiani in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.