Descrizione
Piccola comunità collinare, di origini medievali, con un’economia basata essenzialmente sull’agricoltura. I vasiesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, sono quasi tutti distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località Pantasina, Pianavia, Prelà Castello e Torretta. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.060 metri di quota. L’abitato, situato sulla cima di un colle, è interessato da una forte crescita edilizia; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario.
Storia
Citata, come Vasie, in un documento dell’inizio del XV secolo, probabilmente deriva il toponimo dal personale latino VASIUS; non manca però chi si richiama al nome di persona germanico Waso, passato al femminile, per concordarlo con “villa”. La sua storia, in cui mancano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella della contigua Prelà che, nella prima metà del 1100, donò il territorio ai monaci dell’abbazia benedettina di Lerins. Coinvolta nelle lotte che imperversarono nella zona, nella seconda metà del XVI secolo, passò al duca Emanuele Filiberto di Savoia. Annessa all’impero francese, durante la dominazione napoleonica, e al regno di Sardegna, all’indomani del congresso di Vienna, partecipò alle successive vicende del resto della regione. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la seicentesca parrocchiale di Sant’Antonino, ricostruita su un precedente edificio di culto, del Quattrocento; la chiesa di Sant’Anna, di origini tardo-medievali, rimaneggiata nel XVII secolo, alle pendici del monte Acquarone; i resti del castello eretto, a metà del Trecento, dai conti Lascaris di Ventimiglia, in località Prelà; la parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo, trasformata nel XVI secolo, a Prelà Castello; l’antico oratorio di San Martino e la parrocchiale di Pantasina, rifatta, nel Seicento, su una preesistente costruzione, di epoca medievale.
Economia
Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Il quadro economico risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata essenzialmente sulla produzione di ortaggi, uve e olive. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, sono pressoché insignificanti. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una modesta rete commerciale, appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, completa il panorama del terziario. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base. Migliore è la dotazione di strutture ricettive, che offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno.
Relazioni
Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo del clima mite e delle bellezze dell’ambiente naturale. È poco frequentata pure per lavoro, a causa del modesto livello delle sue attività produttive, che non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con il contiguo capoluogo provinciale e gli altri comuni del circondario non sono particolarmente intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli appuntamenti consueti, che allietano il borgo, merita di essere citata la fiera del 6 maggio. La festa del Patrono, Sant’Antonio Abate, viene celebrata il 17 gennaio.
Località
Pantasina, Pianavia, Prelà Castello, Torretta
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vasia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 389
- Lat 43° 55' 53,49'' 43.93152500
- Long 7° 57' 7,24'' 7.95201111
- CAP 18020
- Prefisso 0183
- Codice ISTAT 008064
- Codice Catasto L693
- Altitudine slm 385 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2114 - Superficie 10.75 Km2
- Densità 36,19 ab/Km2
- Sismicità Zona 3s
- Alba 08:05
- Tramonto 16:53
- Mauro Casale
- Via G.b. Ansaldo N. 7
- 18020 (IM) Liguria
- comune.vasia.im@legalmail.it
- comunedivasia@libero.it
- www.comune.vasia.im.it
- 00247040082