Descrizione

Piccola comunità di collina, di antiche origini, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I volparesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche gli abitati di Casa Persoli e Poggio, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche anche abbastanza accentuate -comprese tra un minimo di 275 metri sul livello del mare e un massimo di 670 metri-; di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Piccola comunità di collina, di antiche origini, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I volparesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche gli abitati di Casa Persoli e Poggio, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche anche abbastanza accentuate -comprese tra un minimo di 275 metri sul livello del mare e un massimo di 670 metri-; di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

La più antica notizia di Volpara la dà Ludovico Antonio Muratori in "Antichità estensi", che riporta un documento dei primi anni dell'undicesimo secolo, che fa riferimento alla sottrazione al marchese d'Este, da parte dell'imperatore Arrigo I, di vari castelli dell'Oltrepò pavese, compreso quello di questa comunità, e della loro donazione al vescovo di Pavia. Deriva probabilmente il suo nome, in tempi antichi Vulparia, dalle tante volpi in passato presenti nella zona; ma il termine "volpara" ha anche un particolare significato traslato in alcune zone della Padania, che designa 'zolle erbose rivestite di strame, legato con vimini, per la costruzione di argini'. Più tardi passò sotto la signoria dei Dal Pozzo e, alla morte del conte Gaetano, venne infeudata alla fine del XVII secolo a Barnaba Belcredi, alla cui famiglia rimase fino all'abolizione dei diritti feudali alla metà del secolo XVIII. Povera la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, intitolata ai Santi Cosma e Damiano e risalente alla seconda metà del XVII secolo, in cui è conservata una lapide romana del II secolo d.C. Incorporati nelle case della parte più antica dell'abitato sono ancora visibili i ruderi del castello medioevale.

La più antica notizia di Volpara la dà <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LUDOVICOANTONIOMURATORI'>Ludovico Antonio Muratori</a> in "Antichità estensi", che riporta un documento dei primi anni dell'undicesimo secolo, che fa riferimento alla sottrazione al marchese d'Este, da parte dell'imperatore Arrigo I, di vari castelli dell'Oltrepò pavese, compreso quello di questa comunità, e della loro donazione al vescovo di Pavia. Deriva probabilmente il suo nome, in tempi antichi Vulparia, dalle tante volpi in passato presenti nella zona; ma il termine "volpara" ha anche un particolare significato traslato in alcune zone della Padania, che designa 'zolle erbose rivestite di strame, legato con vimini, per la costruzione di argini'. Più tardi passò sotto la signoria dei Dal Pozzo e, alla morte del conte Gaetano, venne infeudata alla fine del XVII secolo a Barnaba Belcredi, alla cui famiglia rimase fino all'abolizione dei diritti feudali alla metà del secolo XVIII. Povera la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, intitolata ai Santi Cosma e Damiano e risalente alla seconda metà del XVII secolo, in cui è conservata una lapide romana del II secolo d.C. Incorporati nelle case della parte più antica dell'abitato sono ancora visibili i ruderi del castello medioevale.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza, sul posto, di una stazione dei carabinieri. La principale, se non proprio l'unica, fonte di reddito per la popolazione continua ad essere rappresentata dall'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, foraggi, frutteti e soprattutto vite. Le attività industriali, limitate al comparto edile, sono pressoché insignificanti e molto modesta è anche l'attività del terziario, che si compone soltanto dei servizi indispensabili, essendo completamente assenti gli esercizi di distribuzione. Non dispone di strutture sociali particolarmente significative; mancano anche strutture sanitarie, sportive e per il tempo libero, mentre l'unica struttura ricettiva assicura la sola possibilità di ristorazione. L'esigua consistenza numerica della popolazione e l'elevatissimo indice di vecchiaia giustificano l'assenza di scuole di ogni ordine e grado e di strutture destinate alla diffusione della cultura e dell'informazione. Chiaramente per tutte queste carenze strutturali la comunità dipende notevolmente dall'esterno.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza, sul posto, di una stazione dei carabinieri. La principale, se non proprio l'unica, fonte di reddito per la popolazione continua ad essere rappresentata dall'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, foraggi, frutteti e soprattutto vite. Le attività industriali, limitate al comparto edile, sono pressoché insignificanti e molto modesta è anche l'attività del terziario, che si compone soltanto dei servizi indispensabili, essendo completamente assenti gli esercizi di distribuzione. Non dispone di strutture sociali particolarmente significative; mancano anche strutture sanitarie, sportive e per il tempo libero, mentre l'unica struttura ricettiva assicura la sola possibilità di ristorazione. L'esigua consistenza numerica della popolazione e l'elevatissimo indice di vecchiaia giustificano l'assenza di scuole di ogni ordine e grado e di strutture destinate alla diffusione della cultura e dell'informazione. Chiaramente per tutte queste carenze strutturali la comunità dipende notevolmente dall'esterno.

Relazioni

Priva di attrattive in grado di farne una meta turistica almeno in ambito provinciale, non offre né ai suoi abitanti né tanto meno a maestranze esterne particolari opportunità di lavoro, vista la mancanza di adeguate strutture produttive; d'altra parte, la totale assenza di scuole e il modestissimo livello dei servizi, uniti ad una progressiva diminuzione della popolazione, ne limitano notevolmente i rapporti con i comuni limitrofi. La festa dei Patroni, i Santi Cosma e Damiano, si celebra l'ultima domenica di agosto e in tale occasione vengono organizzate una pesca di beneficenza e una manifestazione teatrale.

Priva di attrattive in grado di farne una meta turistica almeno in ambito provinciale, non offre né ai suoi abitanti né tanto meno a maestranze esterne particolari opportunità di lavoro, vista la mancanza di adeguate strutture produttive; d'altra parte, la totale assenza di scuole e il modestissimo livello dei servizi, uniti ad una progressiva diminuzione della popolazione, ne limitano notevolmente i rapporti con i comuni limitrofi. La festa dei Patroni, i Santi Cosma e Damiano, si celebra l'ultima domenica di agosto e in tale occasione vengono organizzate una pesca di beneficenza e una manifestazione teatrale.

Località

Casa Calatroni, Casa Persoli

Casa Calatroni, Casa Persoli

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Volpara rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.