Descrizione

Cittadina collinare di origine antica, la cui economia è caratterizzata dalla coesistenza di attività agricole e industriali. I vittoriesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, attraversato dal fiume Meschio, è digradante nella zona meridionale e presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, in espansione edilizia, si caratterizza per l’andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo sfondo dello stemma comunale, suddiviso in quattro partizioni smaltate di rosso e di azzurro, è attraversato da una croce d’argento; la sua concessione ufficiale è avvenuta con Decreto Ministeriale. Nello stemma utilizzato dal comune il motto è: VICTORIA NOBIS VITA.

Cittadina collinare di origine antica, la cui economia è caratterizzata dalla coesistenza di attività agricole e industriali. I vittoriesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, attraversato dal fiume Meschio, è digradante nella zona meridionale e presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, in espansione edilizia, si caratterizza per l’andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo sfondo dello stemma comunale, suddiviso in quattro partizioni smaltate di rosso e di azzurro, è attraversato da una croce d’argento; la sua concessione ufficiale è avvenuta con Decreto Ministeriale. Nello stemma utilizzato dal comune il motto è: VICTORIA NOBIS VITA.

Storia

Nata nel 1866 dalla fusione delle due municipalità di Ceneda e Serravalle, dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia. Deve al re la prima parte del suo toponimo. Collocata lungo il fiume Meschio, che da tempi remoti ne ha favorito lo sviluppo, il suo insediamento è datato all’epoca romana per i resti romani e preromani rinvenuti a Ceneda e le fortificazioni di origine romana che troneggiano su Serravalle. Il nome di Ceneda è dovuto forse al celtico “Kènet”. Di protezione alla romana Opitergium, Ceneda riveste particolare importanza politica con i longobardi, che vi pongono la sede di un ducato. Dal sec. VIII diviene sede vescovile. Alla fine del X sec. il vescovo Siccardo ne ottiene la giurisdizione anche da un punto di vista temporale. Viene quindi retta da vescovi-conti, finché Venezia non ne ha l’autorità per diritto di guerra. Su di essa termina la giurisdizione temporale del vescovo nel 1768. Alla caduta della repubblica di Venezia, passa all’Austria, fino al 1866. Nata come CASTRUM, ‘rocca fortificata’, Serravalle diventa città nel XII sec., come feudo dei Da Camino, che le imprimono splendore e fama. Venezia vi tiene un suo podestà dalla fine del XIV sec. alla caduta della repubblica; è quello un altro periodo di ascesa economica e culturale. Deve la sua fama alla celebre battaglia, di Vittorio Veneto appunto, che decise le sorti della prima guerra mondiale. Fra le opere architettoniche figurano: il castello di S. Martino, sede vescovile; il Palazzo della Comunità; il duomo di Serravalle, in cui è conservato il dipinto della Pesca degli Apostoli, di Tiziano Vecellio; la chiesa di San Lorenzo dei Battuti; la loggia del Cenedese; la cattedrale settecentesca; la chiesa di Santa Giustina; la pieve di Sant’Andrea di Bigonzio, forse del V sec., ricostruita in stile romanico-gotico agli inizi del XIV sec.

Nata nel 1866 dalla fusione delle due municipalità di Ceneda e Serravalle, dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia. Deve al re la prima parte del suo toponimo. Collocata lungo il fiume Meschio, che da tempi remoti ne ha favorito lo sviluppo, il suo insediamento è datato all’epoca romana per i resti romani e preromani rinvenuti a Ceneda e le fortificazioni di origine romana che troneggiano su Serravalle. Il nome di Ceneda è dovuto forse al celtico “Kènet”. Di protezione alla romana Opitergium, Ceneda riveste particolare importanza politica con i longobardi, che vi pongono la sede di un ducato. Dal sec. VIII diviene sede vescovile. Alla fine del X sec. il vescovo Siccardo ne ottiene la giurisdizione anche da un punto di vista temporale. Viene quindi retta da vescovi-conti, finché Venezia non ne ha l’autorità per diritto di guerra. Su di essa termina la giurisdizione temporale del vescovo nel 1768. Alla caduta della repubblica di Venezia, passa all’Austria, fino al 1866. Nata come CASTRUM, ‘rocca fortificata’, Serravalle diventa città nel XII sec., come feudo dei Da Camino, che le imprimono splendore e fama. Venezia vi tiene un suo podestà dalla fine del XIV sec. alla caduta della repubblica; è quello un altro periodo di ascesa economica e culturale. Deve la sua fama alla celebre <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=BATTAGLIADIVITTORIOVENETO'>battaglia, di Vittorio Veneto</a> appunto, che decise le sorti della prima guerra mondiale. Fra le opere architettoniche figurano: il castello di S. Martino, sede vescovile; il Palazzo della Comunità; il duomo di Serravalle, in cui è conservato il dipinto della Pesca degli Apostoli, di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=TIZIANO'>Tiziano</a> <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=VECELLIO'>Vecellio</a>; la chiesa di San Lorenzo dei Battuti; la loggia del Cenedese; la cattedrale settecentesca; la chiesa di Santa Giustina; la pieve di Sant’Andrea di Bigonzio, forse del V sec., ricostruita in stile romanico-gotico agli inizi del XIV sec.

Economia

Ospita la sede del distretto scolastico n. 5, quella della Comunità montana e l’ufficio informazioni turistiche. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi e uva; parte della popolazione si dedica alla zootecnia. L’industria è presente nei comparti alimentare (anche con imprese specializzate nella produzione lattiero-casearia e di mangimi), tessile e dell’abbigliamento, cartario, ottico, metalmeccanico, automobilistico, cantieristico, editoriale, chimico e plastico; si producono inoltre mobili e altri articoli in legno, materiali da costruzione, macchine per l’agricoltura e la silvicoltura, strumenti musicali e gioielli. È presente anche una centrale elettrica. La diffusione dell’informazione è incrementata da emittenti radiotelevisive locali. Le strutture sociali comprendono asili nido; quelle culturali annovarano musei (della Battaglia, del Cenedese, di scienze naturali e diocesano di arte sacra) e biblioteche. Oltre alle scuole dell’obbligo vi sono i licei classico, scientifico e linguistico, gli istituti d’arte, magistrale, tecnico industriale, tecnico commerciale e per geometri e l’istituto professionale alberghiero. Le strutture ricettive garantiscono sia la ristorazione che il soggiorno e le strutture sanitarie sono garantita dall’ospedale.

Ospita la sede del distretto scolastico n. 5, quella della Comunità montana e l’ufficio informazioni turistiche. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi e uva; parte della popolazione si dedica alla zootecnia. L’industria è presente nei comparti alimentare (anche con imprese specializzate nella produzione lattiero-casearia e di mangimi), tessile e dell’abbigliamento, cartario, ottico, metalmeccanico, automobilistico, cantieristico, editoriale, chimico e plastico; si producono inoltre mobili e altri articoli in legno, materiali da costruzione, macchine per l’agricoltura e la silvicoltura, strumenti musicali e gioielli. È presente anche una centrale elettrica. La diffusione dell’informazione è incrementata da emittenti radiotelevisive locali. Le strutture sociali comprendono asili nido; quelle culturali annovarano musei (della Battaglia, del Cenedese, di scienze naturali e diocesano di arte sacra) e biblioteche. Oltre alle scuole dell’obbligo vi sono i licei classico, scientifico e linguistico, gli istituti d’arte, magistrale, tecnico industriale, tecnico commerciale e per geometri e l’istituto professionale alberghiero. Le strutture ricettive garantiscono sia la ristorazione che il soggiorno e le strutture sanitarie sono garantita dall’ospedale.

Relazioni

Molti vi si recano per i ricordi legati alla grande guerra. Numerose, comunque, sono le feste, le sagre e le manifestazioni tradizionali folcloristiche. Tra queste meritano di esser citate: il mercatino dell’antiquariato, che si tiene ogni prima domenica del mese; la rappresentazione della Passione; la mostra-mercato “La città e il fiore”, in località Serravalle; la cronoscalata automobilistica Vittorio Veneto/Cansiglio (valida per il campionato del Triveneto); i “Notturni”, un insieme di mostre e rappresentazioni cinematografiche e teatrali, nel periodo da luglio a settembre; la Sagra dell’Assunta; la plurisecolare mostra-mercato degli uccelli, in agosto, in località Serravalle e la secolare fiera di Santa Augusta, sempre in agosto. La festa del Patrono, San Tiziano, si celebra il 16 gennaio. È gemellata con Sao Caetano Do Sul, in Brasile. È insignita di medaglia d’oro al valor Militare.

Molti vi si recano per i ricordi legati alla grande guerra. Numerose, comunque, sono le feste, le sagre e le manifestazioni tradizionali folcloristiche. Tra queste meritano di esser citate: il mercatino dell’antiquariato, che si tiene ogni prima domenica del mese; la rappresentazione della Passione; la mostra-mercato “La città e il fiore”, in località Serravalle; la cronoscalata automobilistica Vittorio Veneto/Cansiglio (valida per il campionato del Triveneto); i “Notturni”, un insieme di mostre e rappresentazioni cinematografiche e teatrali, nel periodo da luglio a settembre; la Sagra dell’Assunta; la plurisecolare mostra-mercato degli uccelli, in agosto, in località Serravalle e la secolare fiera di Santa Augusta, sempre in agosto. La festa del Patrono, San Tiziano, si celebra il 16 gennaio. È gemellata con Sao Caetano Do Sul, in Brasile. È insignita di medaglia d’oro al valor Militare.

Località

Borgo Antiga, Borgo Colesei, Borgo di Basso Fadalto, Borgo Faè, Borgo Menegon, Borgo Olivi, Borgo Pesaro, Carpesica, Castagnè, Castella, Con Alti, Confini, Cozzuolo, Crodarossa, Fadalto, Formeniga, Lago, Manzana, Maren, Nove-San Floriano, Previdal, San Lorenzo, Vizza

Borgo Antiga, Borgo Colesei, Borgo di Basso Fadalto, Borgo Faè, Borgo Menegon, Borgo Olivi, Borgo Pesaro, Carpesica, Castagnè, Castella, Con Alti, Confini, Cozzuolo, Crodarossa, Fadalto, Formeniga, Lago, Manzana, Maren, Nove-San Floriano, Previdal, San Lorenzo, Vizza

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vittorio Veneto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.