Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, famosa per il torrone, gli amaretti e le “busie”; la sua economia si basa sulle tradizionali attività agricole, soprattutto vitivinicola. I visonesi, aventi un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si distribuisce negli aggregati urbani minori di Bricchetto-Bertero, Canavese, Case Griglia, Foresti, Oltre Villeto e Piano, nonché case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 130 a un massimo di 453 metri sul livello del mare. L’abitato sorge su un terrazzo fluviale digradante rapidamente nella Bormida, dominato dai resti dell’antico castello. Lo stemma comunale, semitroncato partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo rosso della prima sezione figurano un pastorale e uno spadone d’argento, posti in croce di Sant’Andrea; il secondo campo, a sfondo dorato, è attraversato da una banda a scacchi rossi e argentati, disposti su tre file; la terza partizione, aurea, racchiude una torre d’argento, merlata alla guelfa.

Comune collinare, di origine medievale, famosa per il torrone, gli amaretti e le “busie”; la sua economia si basa sulle tradizionali attività agricole, soprattutto vitivinicola. I visonesi, aventi un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si distribuisce negli aggregati urbani minori di Bricchetto-Bertero, Canavese, Case Griglia, Foresti, Oltre Villeto e Piano, nonché case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 130 a un massimo di 453 metri sul livello del mare. L’abitato sorge su un terrazzo fluviale digradante rapidamente nella Bormida, dominato dai resti dell’antico castello. Lo stemma comunale, semitroncato partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo rosso della prima sezione figurano un pastorale e uno spadone d’argento, posti in croce di Sant’Andrea; il secondo campo, a sfondo dorato, è attraversato da una banda a scacchi rossi e argentati, disposti su tre file; la terza partizione, aurea, racchiude una torre d’argento, merlata alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>.

Storia

Il toponimo è attestato, per la prima volta nel 991, con l’ablativo VIDISIONE. Successivamente si documentano “Vidixone”, “Vidisonus” (caratterizzate da metaplasmo in direzione della II declinazione), “Viisonis” (in cui si assiste al dileguo della occlusiva intervocalica), “Vixonus”. La sua etimologia è da ricercare nel nome personale di origine germanica “Widisione” o “Guidisione”, e, meno probabilmente, nei nomi botanici CLEMATIS VITALBA o SALIX CAPRACEA, le cui denominazioni volgari sono poco note in Piemonte. Fondata in epoca medievale, è citata, per la prima volta, nel X secolo, nell’atto di fondazione dell’abbazia di San Quintino di Spigno Monferrato, appartenente al comitato di Acqui. Entrata a far parte dei possedimenti del marchese Aleramo, passò, in seguito, nelle mani dei suoi discendenti dei rami di Ponzone e di Bosco, di Melazzo, di Vasto e di Sezzadio, da cui si originò la signoria dei Visone. Nel 1039 la parte del territorio spettante ai signori di Melazzo venne donata da San Guido, vescovo di Acqui, all’episcopato acquese, mentre, un secolo più tardi, la parte di dominio dei Monferrato fu trasformata in feudo e come tale venne concessa ai Malaspina dal marchese Bonifacio. Nel corso del XVII secolo passò nelle mani della famiglia Centurione di Morsasco e Castelnuovo. Di particolare interesse è, dal punto di vista storico-architettonico, ciò che resta del periodo medievale: parte della cinta muraria dell’antico borgo fortificato, risalente all’XI secolo; la torre merlata del castello eretto nel XIV secolo; la porta della cinta muraria. Degni di nota sono anche: la casa Rossi, costruita nel Cinquecento, avente una loggia rinascimentale affrescata; la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo; la chiesa di San Rocco; la chiesa di Santa Croce; l’abside romanica, visitabile presso il cimitero, facente parte di una chiesa, oggi distrutta, dedicata a San Pietro.

Il toponimo è attestato, per la prima volta nel 991, con l’ablativo VIDISIONE. Successivamente si documentano “Vidixone”, “Vidisonus” (caratterizzate da metaplasmo in direzione della II declinazione), “Viisonis” (in cui si assiste al dileguo della occlusiva intervocalica), “Vixonus”. La sua etimologia è da ricercare nel nome personale di origine germanica “Widisione” o “Guidisione”, e, meno probabilmente, nei nomi botanici CLEMATIS VITALBA o SALIX CAPRACEA, le cui denominazioni volgari sono poco note in Piemonte. Fondata in epoca medievale, è citata, per la prima volta, nel X secolo, nell’atto di fondazione dell’abbazia di San Quintino di Spigno Monferrato, appartenente al comitato di Acqui. Entrata a far parte dei possedimenti del marchese Aleramo, passò, in seguito, nelle mani dei suoi discendenti dei rami di Ponzone e di Bosco, di Melazzo, di Vasto e di Sezzadio, da cui si originò la signoria dei Visone. Nel 1039 la parte del territorio spettante ai signori di Melazzo venne donata da San Guido, vescovo di Acqui, all’episcopato acquese, mentre, un secolo più tardi, la parte di dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> fu trasformata in feudo e come tale venne concessa ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MALASPINA'>Malaspina</a> dal marchese Bonifacio. Nel corso del XVII secolo passò nelle mani della famiglia Centurione di Morsasco e Castelnuovo. Di particolare interesse è, dal punto di vista storico-architettonico, ciò che resta del periodo medievale: parte della cinta muraria dell’antico borgo fortificato, risalente all’XI secolo; la torre merlata del castello eretto nel XIV secolo; la porta della cinta muraria. Degni di nota sono anche: la casa Rossi, costruita nel Cinquecento, avente una loggia rinascimentale affrescata; la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo; la chiesa di San Rocco; la chiesa di Santa Croce; l’abside romanica, visitabile presso il cimitero, facente parte di una chiesa, oggi distrutta, dedicata a San Pietro.

Economia

È sede di Pro Loco. L’agricoltura, che tutt’oggi rappresenta la principale voce dell’economia visonese, è specializzata nella coltivazione della vite (dalla cui lavorazione si ricavano i pregiati vini Doc Dolcetto e Barbera), frumento, ortaggi, foraggi e frutta; si pratica anche l’allevamento di avicoli, caprini e bovini. Il settore industriale è costituito da piccole aziende che operano nei comparti edile, meccanico, metallurgico, dei prodotti genericamente alimentari, del tessile, delle confezioni, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione, della lavorazione della pietra. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e immobiliare. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. A livello scolastico è garantita la frequenza delle sole classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione (è possibile gustare i torroni e gli amaretti prodotti artigianalmente) ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. L’agricoltura, che tutt’oggi rappresenta la principale voce dell’economia visonese, è specializzata nella coltivazione della vite (dalla cui lavorazione si ricavano i pregiati vini Doc <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DOLCETTO'>Dolcetto</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a>), frumento, ortaggi, foraggi e frutta; si pratica anche l’allevamento di avicoli, caprini e bovini. Il settore industriale è costituito da piccole aziende che operano nei comparti edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, metallurgico, dei prodotti genericamente alimentari, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione, della lavorazione della pietra. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e immobiliare. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. A livello scolastico è garantita la frequenza delle sole classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione (è possibile gustare i torroni e gli amaretti prodotti artigianalmente) ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

La sua particolare collocazione viaria, che la collega alle strade panoramiche conducenti all’Appennino savonese, a Cimaferle, a Ponzone e a Morbello, nonché la possibilità di degustare le sue specialità dolciarie, la rende meta, nel periodo estivo, di un discreto afflusso turistico escursionistico. Tra le manifestazioni di maggiore interesse figura la sagra delle busie, tipiche frittelle dolci, che si tiene l’ultima domenica di maggio. La festa patronale, in onore dei Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

La sua particolare collocazione viaria, che la collega alle strade panoramiche conducenti all’Appennino savonese, a Cimaferle, a Ponzone e a Morbello, nonché la possibilità di degustare le sue specialità dolciarie, la rende meta, nel periodo estivo, di un discreto afflusso turistico escursionistico. Tra le manifestazioni di maggiore interesse figura la sagra delle busie, tipiche frittelle dolci, che si tiene l’ultima domenica di maggio. La festa patronale, in onore dei Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Località

Case Griglia, Foresti

Case Griglia, Foresti

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Visone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.