Descrizione

Comune di pianura, di radici antichissime, la cui economia si basa essenzialmente sulle attività agricole ed industriali. I villimpentesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale -contiguo alla località Albaria del comune veneto di Gazzo Veronese (VR)- nelle località di Pradello, Alberia, Barchessa, Begozza, Bertolde -contigua a Bresenara del comune di Gazzo Veronese (VR)- Busa, Ciumina, Corte Rusta Finiletto, Gazzine, Parolara, Saline, Turolina, Vallano e Villaggio Rurale. Il territorio comunale, interessato da un processo di espansione edilizia, è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, quasi privo di variazioni altimetriche; l'andamento plano-altimetrico dell'abitato risulta pianeggiante. Lo stemma municipale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riproduce, in campo azzurro, un castello (il castello scaligero tuttora esistente a Villimpenta) merlato alla ghibellina e posto su una fascia smaltata di verde. In punta risalta uno specchio d'acqua d'argento che riflette l'immagine del castello.

Comune di pianura, di radici antichissime, la cui economia si basa essenzialmente sulle attività agricole ed industriali. I villimpentesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale -contiguo alla località Albaria del comune veneto di Gazzo Veronese (VR)- nelle località di Pradello, Alberia, Barchessa, Begozza, Bertolde -contigua a Bresenara del comune di Gazzo Veronese (VR)- Busa, Ciumina, Corte Rusta Finiletto, Gazzine, Parolara, Saline, Turolina, Vallano e Villaggio Rurale. Il territorio comunale, interessato da un processo di espansione edilizia, è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, quasi privo di variazioni altimetriche; l'andamento plano-altimetrico dell'abitato risulta pianeggiante. Lo stemma municipale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riproduce, in campo azzurro, un castello (il castello scaligero tuttora esistente a Villimpenta) merlato alla ghibellina e posto su una fascia smaltata di verde. In punta risalta uno specchio d'acqua d'argento che riflette l'immagine del castello.

Storia

La presenza dell'uomo fin da epoche preistoriche è testimoniata dal ritrovamento di insediamenti terramaricoli, risalenti al 1600-1000 a.C., e di reperti che, attraverso l'analisi al carbonio 14, sono stati ricondotti a insediamenti capannicoli, risalenti addirittura al 1900 a.C. Sul posto si successero gli etruschi, che costruirono dighe e canali di scolo per le acque, come le Fosse Filistine, i galli cenomani e i romani. Il toponimo deriva dal latino "Villa Picta", ossia 'villa dipinta', forse in riferimento agli affreschi che adornavano la casa padronale. Nella seconda metà del VI secolo, l'enorme piena del fiume Adige, che congiunse i fiumi Mincio e Po e che rese la zona sicura da attacchi nemici, favorì la costruzione di un castello fin da prima dell'XI secolo. La zona, che inizialmente fu oggetto di contesa tra i benedettini di Nonantola e i conti di Verona, in seguito appartenne ai benedettini di San Zeno e alla famiglia dei Canossa. Nei secoli successivi subì alterne vicende legate alle guerre tra Mantova e Verona. Il castello fu raso al suolo nel XIII secolo da Ezzelino da Romano e ricostruito in seguito dagli abitanti. Alla fine del XIV secolo, dopo essere stato di proprietà dei Bonacolsi e di Verde da Saluzzo, fu acquistato da Francesco Gonzaga, quarto capitano di Mantova. Pur appartenendo, nei secoli successivi, a diverse famiglie nobiliari, fu sempre condizionato dagli avvenimenti legati ai Gonzaga e a Mantova. Il patrimonio storico-artistico è costituito in massima parte dall'architettura sacra: la parrocchiale di San Michele, risalente alla seconda metà del XVII secolo; l'oratorio del SS. Sacramento, terminato nel XVIII secolo; il santuario della Madonnina, ascrivibile al XV secolo; la parrocchiale di Pradello, dedicata a San Bartolomeo e risalente al XVIII secolo. Da ricordare, inoltre, sono i resti del suggestivo castello e Villa Zani, di stile rinascimentale.

La presenza dell'uomo fin da epoche preistoriche è testimoniata dal ritrovamento di insediamenti terramaricoli, risalenti al 1600-1000 a.C., e di reperti che, attraverso l'analisi al carbonio 14, sono stati ricondotti a insediamenti capannicoli, risalenti addirittura al 1900 a.C. Sul posto si successero gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ETRUSCHI'>etruschi</a>, che costruirono dighe e canali di scolo per le acque, come le Fosse Filistine, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GALLICENOMANI'>galli cenomani</a> e i romani. Il toponimo deriva dal latino "Villa Picta", ossia 'villa dipinta', forse in riferimento agli affreschi che adornavano la casa padronale. Nella seconda metà del VI secolo, l'enorme piena del fiume Adige, che congiunse i fiumi Mincio e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a> e che rese la zona sicura da attacchi nemici, favorì la costruzione di un castello fin da prima dell'XI secolo. La zona, che inizialmente fu oggetto di contesa tra i benedettini di Nonantola e i conti di Verona, in seguito appartenne ai benedettini di San Zeno e alla famiglia dei Canossa. Nei secoli successivi subì alterne vicende legate alle guerre tra Mantova e Verona. Il castello fu raso al suolo nel XIII secolo da Ezzelino da Romano e ricostruito in seguito dagli abitanti. Alla fine del XIV secolo, dopo essere stato di proprietà dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BONACOLSI'>Bonacolsi</a> e di Verde da Saluzzo, fu acquistato da Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, quarto capitano di Mantova. Pur appartenendo, nei secoli successivi, a diverse famiglie nobiliari, fu sempre condizionato dagli avvenimenti legati ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a> e a Mantova. Il patrimonio storico-artistico è costituito in massima parte dall'architettura sacra: la parrocchiale di San Michele, risalente alla seconda metà del XVII secolo; l'oratorio del SS. Sacramento, terminato nel XVIII secolo; il santuario della Madonnina, ascrivibile al XV secolo; la parrocchiale di Pradello, dedicata a San Bartolomeo e risalente al XVIII secolo. Da ricordare, inoltre, sono i resti del suggestivo castello e Villa Zani, di stile rinascimentale.

Economia

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. Per l'assenza di una stazione dei carabinieri sono affidate, all'occorrenza, al sindaco le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. La comunità vive dei prodotti agricoli (cereali, foraggio, ortaggi, frutteti e vite), dell'allevamento di avicoli, bovini e suini e dell'attività di varie industrie operanti nei comparti edile, tessile e della lavorazione del legno. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei villimpentesi giustificano la presenza del servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. Il terziario, tuttavia non include servizi qualificati come le attività assicurative e la consulenza informatica. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici, non si registra la presenza di case di riposo o asili nido; la biblioteca costituisce l'unica struttura destinata all'arricchimento culturale; non si registra la pubblicazione di giornali o periodici locali, né la presenza di radio o televisioni private. Nelle scuole locali si possono frequentare tutte le classi dell'obbligo. Le strutture ricettive garantiscono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. È assicurata l'assistenza farmaceutica ma per quanto riguarda gli altri servizi sanitari la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. Per l'assenza di una stazione dei carabinieri sono affidate, all'occorrenza, al sindaco le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. La comunità vive dei prodotti agricoli (cereali, foraggio, ortaggi, frutteti e vite), dell'allevamento di avicoli, bovini e suini e dell'attività di varie industrie operanti nei comparti edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e della lavorazione del legno. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei villimpentesi giustificano la presenza del servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. Il terziario, tuttavia non include servizi qualificati come le attività assicurative e la consulenza informatica. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici, non si registra la presenza di case di riposo o asili nido; la biblioteca costituisce l'unica struttura destinata all'arricchimento culturale; non si registra la pubblicazione di giornali o periodici locali, né la presenza di radio o televisioni private. Nelle scuole locali si possono frequentare tutte le classi dell'obbligo. Le strutture ricettive garantiscono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. È assicurata l'assistenza farmaceutica ma per quanto riguarda gli altri servizi sanitari la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Relazioni

Agevolata da un sistema di collegamenti valido e soddisfacente, la comunità villimpentese si rivolge ai centri del circondario soprattutto per il soddisfacimento di bisogni individuali o collettivi, come l'istruzione e il commercio, l'espletamento di pratiche burocratiche e l'assistenza sanitaria. Il 29 settembre si celebra la festa in onore del Patrono, San Michele.

Agevolata da un sistema di collegamenti valido e soddisfacente, la comunità villimpentese si rivolge ai centri del circondario soprattutto per il soddisfacimento di bisogni individuali o collettivi, come l'istruzione e il commercio, l'espletamento di pratiche burocratiche e l'assistenza sanitaria. Il 29 settembre si celebra la festa in onore del Patrono, San Michele.

Località

Barchessa, Bertolde, Corte Rusta, Corte Zavarella, Gazzine, Parolara, Pradello, Vallano

Barchessa, Bertolde, Corte Rusta, Corte Zavarella, Gazzine, Parolara, Pradello, Vallano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villimpenta rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.