Descrizione

Centro collinare, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate dal settore industriale. I villarosani, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita nella località di Villapriolo e in numerose case sparse. Il territorio, ricco di giacimenti di zolfo, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge disteso su di un dolce declivio, immerso in un’atmosfera assolata e tranquilla, non mostra segni di espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico inclinato. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si raffigura, in campo azzurro, una rosa accostata da due fasci di spighe decussati in punta e legati da un nastro rosso.

Centro collinare, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate dal settore industriale. I villarosani, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita nella località di Villapriolo e in numerose case sparse. Il territorio, ricco di giacimenti di zolfo, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge disteso su di un dolce declivio, immerso in un’atmosfera assolata e tranquilla, non mostra segni di espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico inclinato. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si raffigura, in campo azzurro, una rosa accostata da due fasci di spighe decussati in punta e legati da un nastro rosso.

Storia

Per quanto concerne l’origine del toponimo, è noto che esso era San Giacomo di Bombunetto; ‘villaggio della rosa’ è l’interpretazione del toponimo suggerita dai più autorevoli studiosi, probabilmente in riferimento al luogo in cui sorge un tempio fiorito, ora non più fertile a causa dell’elevato numero di miniere di zolfo che vi sono state scavate. La sua origine risale all’epoca antica, come testimoniano, per altro, i reperti archeologici della zona. Fu conquistata dai greci, dai romani e dagli arabi. Nel periodo medievale, i saraceni furono scacciati dall’arrivo dei normanni, capeggiati dal conte Ruggero I d’Altavilla. Le attestazioni documentate certe a tal proposito sono esigue, così come le vicende storiche che contraddistinsero l’antico borgo sono prive di episodi memorabili. La fondazione dell’attuale nucleo urbano, invece, risale all’epoca moderna, e precisamente all’anno 1762, quando il nobile Placido Notarbartolo ottenne la “licentia populandi” per ripopolare il casale. Il feudo conobbe un notevole sviluppo economico nel XIX secolo, per la presenza delle miniere di zolfo. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, meritano di essere segnalate: la chiesa madre, dedicata a San Giacomo Maggiore, eretta nel XVIII secolo, accanto alla quale si erge una torre campanaria, di epoca remota; la parrocchiale dell’Immacolata Concezione, costruita su di una preesistente chiesa del Cinquecento; l’ex convento dei Cappuccini, realizzato nel XIX secolo; la piccola chiesa campestre dedicata alla Madonna della Catena, sita poco lontano dal centro abitato.

Per quanto concerne l’origine del toponimo, è noto che esso era San Giacomo di Bombunetto; ‘villaggio della rosa’ è l’interpretazione del toponimo suggerita dai più autorevoli studiosi, probabilmente in riferimento al luogo in cui sorge un tempio fiorito, ora non più fertile a causa dell’elevato numero di miniere di zolfo che vi sono state scavate. La sua origine risale all’epoca antica, come testimoniano, per altro, i reperti archeologici della zona. Fu conquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECI'>greci</a>, dai romani e dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABI'>arabi</a>. Nel periodo medievale, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SARACENI'>saraceni</a> furono scacciati dall’arrivo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNI'>normanni</a>, capeggiati dal conte <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=RUGGEROI'>Ruggero I</a> d’Altavilla. Le attestazioni documentate certe a tal proposito sono esigue, così come le vicende storiche che contraddistinsero l’antico borgo sono prive di episodi memorabili. La fondazione dell’attuale nucleo urbano, invece, risale all’epoca moderna, e precisamente all’anno 1762, quando il nobile Placido Notarbartolo ottenne la “licentia populandi” per ripopolare il casale. Il feudo conobbe un notevole sviluppo economico nel XIX secolo, per la presenza delle miniere di zolfo. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, meritano di essere segnalate: la chiesa madre, dedicata a San Giacomo Maggiore, eretta nel XVIII secolo, accanto alla quale si erge una torre campanaria, di epoca remota; la parrocchiale dell’Immacolata Concezione, costruita su di una preesistente chiesa del Cinquecento; l’ex convento dei Cappuccini, realizzato nel XIX secolo; la piccola chiesa campestre dedicata alla Madonna della Catena, sita poco lontano dal centro abitato.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, tessile, dell’abbigliamento, della plastica, dei materiali da costruzione, della metallurgia, della produzione e distribuzione di gas e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica, quella parrocchiale di San Giacomo Maggiore e il museo di “arte mineraria contadina”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per gli appassionati dello sport e del tempo libero sono a disposizione campi di calcio, da basket, da pallavolo e da bocce. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, tessile, dell’abbigliamento, della plastica, dei materiali da costruzione, della metallurgia, della produzione e distribuzione di gas e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica, quella parrocchiale di San Giacomo Maggiore e il museo di “arte mineraria contadina”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per gli appassionati dello sport e del tempo libero sono a disposizione campi di calcio, da basket, da pallavolo e da bocce. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Le bellezze naturali circostanti, il lago Villarosa e le splendide colline dei monti Erei, costituiscono validi motivi di attrazione per i turisti che ogni anno visitano la zona. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni meritano di essere citati: i suggestivi riti della Settimana Santa; la festa di San Giuseppe, a marzo; la festa di San Calogero, a giugno; la festa degli emigranti, a luglio; la fiera del bestiame, ad agosto e settembre; la festa agreste della Madonna della Catena, a settembre; la festa di Santa Barbara e la festa di Santa Lucia, a dicembre. Il Patrono, San Giacomo, si festeggia il 10 agosto. Ha dato i natali al poeta dialettale Vincenzo de Simone (1879-1942). È gemellata con Mitterndrf An Derfischa (Austria) e con Morlanwelz (Belgio).

Le bellezze naturali circostanti, il lago Villarosa e le splendide colline dei monti Erei, costituiscono validi motivi di attrazione per i turisti che ogni anno visitano la zona. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni meritano di essere citati: i suggestivi riti della Settimana Santa; la festa di San Giuseppe, a marzo; la festa di San Calogero, a giugno; la festa degli emigranti, a luglio; la fiera del bestiame, ad agosto e settembre; la festa agreste della Madonna della Catena, a settembre; la festa di Santa Barbara e la festa di Santa Lucia, a dicembre. Il Patrono, San Giacomo, si festeggia il 10 agosto. Ha dato i natali al poeta dialettale Vincenzo de Simone (1879-1942). È gemellata con Mitterndrf An Derfischa (Austria) e con Morlanwelz (Belgio).

Località

Villapriolo

Villapriolo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villarosa rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.