Descrizione

Comune rivierasco, di origine incerta, probabilmente medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agro-pastorali, affiancata da una discreta produzione industriale. È noto per essere uno dei più importanti centri di tutta la Sardegna per l’allevamento di ovini e di cavalli da competizione. I villanovesi, che hanno un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio, classificato di collina, comprensivo dell’area speciale del Lago Temo, parte del bacino artificiale diviso tra più comuni, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 717 metri di quota. L’abitato, interessato da espansione edilizia, è disteso in un ampio anfiteatro; quasi immutato è rimasto il suo impianto originario, caratterizzato da stretti vicoli lastricati e scale che si arrampicano tra le belle case in pietra. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un edificio d’oro, sormontato da una torretta angolare, munita di due orologi d’argento, merlata e sovrastata, a sua volta, da due campane d’oro, racchiuse da volute di ferro, in cima alle quali sventola la bandiera nazionale. L’edificio è accompagnato, da un lato, da una collina verde, sulla cui sommità è posta una roccia d’oro, su cui è fondato un basamento sovrastato da una croce latina, pure d’oro; lungo un pendio si ergono una quercia e un leccio, verdi. Il tutto, fondato su una fascia verde, sostenuta da una pianura azzurra, mareggiata d’argento, è accompagnato, in capo, da uno scudetto ovale, argenteo, recante una croce rossa e quattro teste di moro bendate, e circondato da dodici stelle d’oro a cinque raggi.

Comune rivierasco, di origine incerta, probabilmente medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agro-pastorali, affiancata da una discreta produzione industriale. È noto per essere uno dei più importanti centri di tutta la Sardegna per l’allevamento di ovini e di cavalli da competizione. I villanovesi, che hanno un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio, classificato di collina, comprensivo dell’area speciale del Lago Temo, parte del bacino artificiale diviso tra più comuni, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 717 metri di quota. L’abitato, interessato da espansione edilizia, è disteso in un ampio anfiteatro; quasi immutato è rimasto il suo impianto originario, caratterizzato da stretti vicoli lastricati e scale che si arrampicano tra le belle case in pietra. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un edificio d’oro, sormontato da una torretta angolare, munita di due orologi d’argento, merlata e sovrastata, a sua volta, da due campane d’oro, racchiuse da volute di ferro, in cima alle quali sventola la bandiera nazionale. L’edificio è accompagnato, da un lato, da una collina verde, sulla cui sommità è posta una roccia d’oro, su cui è fondato un basamento sovrastato da una croce latina, pure d’oro; lungo un pendio si ergono una quercia e un leccio, verdi. Il tutto, fondato su una fascia verde, sostenuta da una pianura azzurra, mareggiata d’argento, è accompagnato, in capo, da uno scudetto ovale, argenteo, recante una croce rossa e quattro teste di moro bendate, e circondato da dodici stelle d’oro a cinque raggi.

Storia

Il toponimo rappresenta, nel determinante, un composto del sostantivo “villa”, nel significato di ‘insediamento di modesta ampiezza del territorio della civitas’, e dell’aggettivo “nova”, nel significato di ‘nuova’; il determinato rimanda, probabilmente, al castello di Monteleone Rocca Doria da cui provennero, dopo il 1436, i profughi fondatori del nucleo abitato i quali si insediarono sul suo territorio per sfuggire agli Aragonesi. Non si conoscono le sue successive vicende storiche. Tra le vestigia del passato figurano: la chiesa parrocchiale di San Leonardo di Limoges, eretta alla fine del Cinquecento; gli oratori di Santa Croce e del Santissimo Rosario; la chiesa campestre dedicata a Nostra Signora di Interrios; la necropoli preistorica di Puttu Codinu, composta da nove domus de janas scavate nella roccia, con schema a T, al cui interno sono state trovate una statuetta della Dea Madre, strumenti e frammenti di ceramica.

Il toponimo rappresenta, nel determinante, un composto del sostantivo “villa”, nel significato di ‘insediamento di modesta ampiezza del territorio della civitas’, e dell’aggettivo “nova”, nel significato di ‘nuova’; il determinato rimanda, probabilmente, al castello di Monteleone Rocca Doria da cui provennero, dopo il 1436, i profughi fondatori del nucleo abitato i quali si insediarono sul suo territorio per sfuggire agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>. Non si conoscono le sue successive vicende storiche. Tra le vestigia del passato figurano: la chiesa parrocchiale di San Leonardo di Limoges, eretta alla fine del Cinquecento; gli oratori di Santa Croce e del Santissimo Rosario; la chiesa campestre dedicata a Nostra Signora di Interrios; la necropoli preistorica di Puttu Codinu, composta da nove <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOMUSDEJANAS'>domus de janas</a> scavate nella roccia, con schema a T, al cui interno sono state trovate una statuetta della Dea Madre, strumenti e frammenti di ceramica.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Nel quadro economico locale l’allevamento ha mantenuto una certa importanza: si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli; si coltivano anche cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi uva e altra frutta. Non irrilevante è, però, il settore industriale, che fa registrare una discreta produttività nei comparti lattiero-caseario, alimentare, tessile ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le scuole locali assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie; è presente la biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Nel quadro economico locale l’allevamento ha mantenuto una certa importanza: si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli; si coltivano anche cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi uva e altra frutta. Non irrilevante è, però, il settore industriale, che fa registrare una discreta produttività nei comparti lattiero-caseario, alimentare, tessile ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le scuole locali assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie; è presente la biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta turistica, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, di godere delle bellezze dell’ambiente naturale e di effettuare escursioni nei dintorni. Interessanti sono, dal punto di vista naturalistico, il lago del Temo e il monte Minerva, interamente ricoperto di roverelle e lecci secolari, alle cui pendici si estende la valle della Sa Cozzula. Tra i consueti appuntamenti si segnalano: la festa di San Sebastiano, l’ultima domenica di maggio; l’esposizione dell’artigianato locale, a giugno; la festa di Sant’Antonio Abate, l’ultima domenica di luglio; il concorso ippico con mostra del cavallo anglo-arabo-sardo, a luglio; la festa della Madonna della Strada, la seconda domenica di agosto; di San Giovanni Battista, il 29 agosto; di Nostra Signora di Interrios, l’8 settembre, accompagnata da una caratteristica processione a cavallo. Il Patrono, San Leonardo, si festeggia il 6 settembre. Altri festeggiamenti in onore del Santo si hanno la prima domenica di giugno.

Meta turistica, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, di godere delle bellezze dell’ambiente naturale e di effettuare escursioni nei dintorni. Interessanti sono, dal punto di vista naturalistico, il lago del Temo e il monte Minerva, interamente ricoperto di roverelle e lecci secolari, alle cui pendici si estende la valle della Sa Cozzula. Tra i consueti appuntamenti si segnalano: la festa di San Sebastiano, l’ultima domenica di maggio; l’esposizione dell’artigianato locale, a giugno; la festa di Sant’Antonio Abate, l’ultima domenica di luglio; il concorso ippico con mostra del cavallo anglo-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARABO'>arabo</a>-sardo, a luglio; la festa della Madonna della Strada, la seconda domenica di agosto; di San Giovanni Battista, il 29 agosto; di Nostra Signora di Interrios, l’8 settembre, accompagnata da una caratteristica processione a cavallo. Il Patrono, San Leonardo, si festeggia il 6 settembre. Altri festeggiamenti in onore del Santo si hanno la prima domenica di giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Villanova Monteleone in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.