Descrizione

Comune di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I villafallettesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, con il maggior numero di residenti, anche nelle località di Gerbola, Monsola e Termine, in pochi nuclei urbani minori e in un elevatissimo numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L’abitato, circondato da fertili campagne, mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone pianeggianti.

Comune di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I villafallettesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, con il maggior numero di residenti, anche nelle località di Gerbola, Monsola e Termine, in pochi nuclei urbani minori e in un elevatissimo numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L’abitato, circondato da fertili campagne, mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone pianeggianti.

Storia

Il toponimo compare nei documenti antichi con “Villa” e il determinante “Falletis”, un derivato di “filectum”, nel significato di ‘felceto’. Luogo ideale per gli insediamenti umani, vanta origini preromane, anche se di “Villa”, come si chiamava allora, si trovano citazioni solo a partire dal XII secolo. Il suo territorio, acquistato dal marchese di Saluzzo Manfredo I nel 1163, rimarrà poi sotto questo dominio fino al 18 giugno 1332, anno in cui sarà ceduto ai Falletti. Essi, oltre a esercitare una signoria lunga cinquecento anni, lasceranno ancora il loro nome in eredità: “Villafallettorum”, ‘paese dei Falletti’, da cui l’attuale Villafalletto. Al 1461 risalgono i primi Statuti. Nei secoli successivi, a parte alcune occupazioni da parte degli eserciti che transitavano da queste parti, non si annoverano fatti di rilievo. Il conte Carlo Falletti, all’inizio dell’Ottocento, riuscì anche a risparmiare alla cittadina il saccheggio durante le guerre napoleoniche. Interessanti da vedere sono: la torre civica; il palazzo Falletti; il palazzo del municipio, ricostruito nell’Ottocento; la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, edificio con suggestioni barocche; la confraternita del Gonfalone, detta “la Bianca”, visitata da Don Bosco nel 1865. Da non dimenticare è poi la confraternita della Misericordia, detta “la Nera”, che conserva un coro in legno del XVII secolo. Del castello, una delle fortificazioni del sistema difensivo del marchesato, costruito nel 1150, non rimangono che i ruderi. Degno di nota è anche il santuario della Madonna del Popolo, un luogo di culto comunemente conosciuto come Madonna degli Alteni, dal piemontese “autin”, che stava a indicare i filari di viti presenti un tempo nella zona. La chiesa risale all’Ottocento ed ha forme barocche e neoclassiche; conserva affreschi e pitture su tavola.

Il toponimo compare nei documenti antichi con “Villa” e il determinante “Falletis”, un derivato di “filectum”, nel significato di ‘felceto’. Luogo ideale per gli insediamenti umani, vanta origini preromane, anche se di “Villa”, come si chiamava allora, si trovano citazioni solo a partire dal XII secolo. Il suo territorio, acquistato dal marchese di Saluzzo Manfredo I nel 1163, rimarrà poi sotto questo dominio fino al 18 giugno 1332, anno in cui sarà ceduto ai Falletti. Essi, oltre a esercitare una signoria lunga cinquecento anni, lasceranno ancora il loro nome in eredità: “Villafallettorum”, ‘paese dei Falletti’, da cui l’attuale Villafalletto. Al 1461 risalgono i primi Statuti. Nei secoli successivi, a parte alcune occupazioni da parte degli eserciti che transitavano da queste parti, non si annoverano fatti di rilievo. Il conte Carlo Falletti, all’inizio dell’Ottocento, riuscì anche a risparmiare alla cittadina il saccheggio durante le guerre napoleoniche. Interessanti da vedere sono: la torre civica; il palazzo Falletti; il palazzo del municipio, ricostruito nell’Ottocento; la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, edificio con suggestioni barocche; la confraternita del Gonfalone, detta “la Bianca”, visitata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DONBOSCO'>Don Bosco</a> nel 1865. Da non dimenticare è poi la confraternita della Misericordia, detta “la Nera”, che conserva un coro in legno del XVII secolo. Del castello, una delle fortificazioni del sistema difensivo del marchesato, costruito nel 1150, non rimangono che i ruderi. Degno di nota è anche il santuario della Madonna del Popolo, un luogo di culto comunemente conosciuto come Madonna degli Alteni, dal piemontese “autin”, che stava a indicare i filari di viti presenti un tempo nella zona. La chiesa risale all’Ottocento ed ha forme barocche e neoclassiche; conserva affreschi e pitture su tavola.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si segnalano particolari uffici; non mancano, però, la stazione dei carabinieri e la Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta e con l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello lattiero-caseario e della lavorazione e conservazione delle carni), dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla, delle confezioni, del legno, dei materiali da costruzione, dell’industria metallurgica e meccanica, della fabbricazione di macchine per l’agricoltura, di mobili e dell’edilizia. Buona è la rete commerciale: il servizio bancario e agenzie assicurative arricchiscono il panorama del terziario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si segnalano particolari uffici; non mancano, però, la stazione dei carabinieri e la Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta e con l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello lattiero-caseario e della lavorazione e conservazione delle carni), dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla, delle confezioni, del legno, dei materiali da costruzione, dell’industria metallurgica e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICA'>meccanica</a>, della fabbricazione di macchine per l’agricoltura, di mobili e dell’edilizia. Buona è la rete commerciale: il servizio bancario e agenzie assicurative arricchiscono il panorama del terziario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale e delle tipicità del luogo. Particolarmente interessante è, nel mese di luglio, la festa di San Luigi Gonzaga. Per l’occasione viene riproposto un dolce tradizionale, fatto secondo un’antica ricetta: “il pan dus d’la Vila e la crema forta”. A dicembre, caratteristico è il “Presepe Vivente” che viene allestito tra i ruderi del castello con i suoi archi e le sue alte mura, che offrono uno sfondo particolare alle ricostruzioni di numerosi ambienti tipici della comunità. La festa del Patrono, San Luigi Gonzaga, si celebra il 21 giugno ma i festeggiamenti ricorrono la terza domenica di luglio. Vi era nato, nel 1888, Bartolomeo Vanzetti, emigrato, poi, a 20 anni, a Plymouth, Massachusetts, negli Stati Uniti. Anarchico, fu sodale di Nicola Sacco, originario pugliese. A causa delle loro idee politiche i due compagni furono ingiustamente condannati alla sedia elettrica per rapina e omicidio e quindi giustiziati il 23 agosto 1927. Nel 1977 sono stati ufficialmente riabilitati dal governatore del Massachusetts, che ha riconosciuto gli errori commessi durante il processo.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale e delle tipicità del luogo. Particolarmente interessante è, nel mese di luglio, la festa di San Luigi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>. Per l’occasione viene riproposto un dolce tradizionale, fatto secondo un’antica ricetta: “il pan dus d’la Vila e la crema forta”. A dicembre, caratteristico è il “Presepe Vivente” che viene allestito tra i ruderi del castello con i suoi archi e le sue alte mura, che offrono uno sfondo particolare alle ricostruzioni di numerosi ambienti tipici della comunità. La festa del Patrono, San Luigi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, si celebra il 21 giugno ma i festeggiamenti ricorrono la terza domenica di luglio. Vi era nato, nel 1888, Bartolomeo Vanzetti, emigrato, poi, a 20 anni, a Plymouth, Massachusetts, negli Stati Uniti. Anarchico, fu sodale di Nicola Sacco, originario pugliese. A causa delle loro idee politiche i due compagni furono ingiustamente condannati alla sedia elettrica per rapina e omicidio e quindi giustiziati il 23 agosto 1927. Nel 1977 sono stati ufficialmente riabilitati dal governatore del Massachusetts, che ha riconosciuto gli errori commessi durante il processo.

Località

Gerbola, Monsola, Pomarolo, Prà, Presidenta, Termine

Gerbola, Monsola, Pomarolo, Prà, Presidenta, Termine

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villafalletto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.