Descrizione

Comune collinare di origini molto antiche, per il quale le attività rurali costituiscono ancora una fondamentale fonte di reddito e occupazione. La comunità dei sangiovannesi, che fa registrare un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, manifesta una chiara tendenza all’accentramento, risiedendo quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, situato sul fondo di una vallata e caratterizzato da una tipica pianta a T, imperniata su un’ampia piazza quadrata. Il profilo geometrico del territorio comunale non fa registrare rilevanti oscillazioni altimetriche; fa da cornice all’abitato una fascia ondulata di dolci rilievi collinari, sui quali si distendono filari di viti e olivi, frutteti, orti e seminativi, inframmezzati da macchie di querce e vegetazione mediterranea nonché da distese brulle battute dal bestiame al pascolo. Nello stemma comumale, concesso don Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, su sfondo rosso, San Giovanni Battista che impugna una lunga croce nera, fermo su una sponda del fiume Giordano, nell’atto di battezzare il Divin Salvatore, inginocchiato nel fiume con le mani giunte.

Comune collinare di origini molto antiche, per il quale le attività rurali costituiscono ancora una fondamentale fonte di reddito e occupazione. La comunità dei sangiovannesi, che fa registrare un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, manifesta una chiara tendenza all’accentramento, risiedendo quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, situato sul fondo di una vallata e caratterizzato da una tipica pianta a T, imperniata su un’ampia piazza quadrata. Il profilo geometrico del territorio comunale non fa registrare rilevanti oscillazioni altimetriche; fa da cornice all’abitato una fascia ondulata di dolci rilievi collinari, sui quali si distendono filari di viti e olivi, frutteti, orti e seminativi, inframmezzati da macchie di querce e vegetazione mediterranea nonché da distese brulle battute dal bestiame al pascolo. Nello stemma comumale, concesso don Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, su sfondo rosso, San Giovanni Battista che impugna una lunga croce nera, fermo su una sponda del fiume Giordano, nell’atto di battezzare il Divin Salvatore, inginocchiato nel fiume con le mani giunte.

Storia

Abitata fin dalla remota antichità, come dimostra la presenza in località Valle Cappellana di tombe risalenti al VII-VI secolo a.C., sorge nel sito di una grande villa rustica romana del III-IV secolo d.C., fornita di terme, piscina, stalle e granai, rinvenuta casualmente in seguito ad alcuni lavori urbanistici compiuti nel 1927 e nel 1961. Concessa in feudo a Lorenzo Anguillara di Ceri da papa Leone X, intorno alla metà del Cinquecento passò a suo figlio Giovanni, che, oltre a dare all’abitato l’attuale denominazione, decise anche di popolarlo, invitando coloni da varie località e promettendo loro numerosi privilegi. Qualche tempo dopo, quando la famiglia Ceri si estinse, il feudo tornò alla Chiesa, cui i coloni giurarono fedeltà. Il toponimo, che è stato San Giovanni di Bieda fino al 1961, ha origine agionimica e testimonia l’intensità del culto del Santo Patrono. Tra le testimonianze storico-architettoniche locali figura la parrocchiale di San Giovanni Battista, edificata in stile tardo barocco agli inizi del Settecento.

Abitata fin dalla remota antichità, come dimostra la presenza in località Valle Cappellana di tombe risalenti al VII-VI secolo a.C., sorge nel sito di una grande villa rustica romana del III-IV secolo d.C., fornita di terme, piscina, stalle e granai, rinvenuta casualmente in seguito ad alcuni lavori urbanistici compiuti nel 1927 e nel 1961. Concessa in feudo a Lorenzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ANGUILLARA'>Anguillara</a> di Ceri da papa Leone X, intorno alla metà del Cinquecento passò a suo figlio Giovanni, che, oltre a dare all’abitato l’attuale denominazione, decise anche di popolarlo, invitando coloni da varie località e promettendo loro numerosi privilegi. Qualche tempo dopo, quando la famiglia Ceri si estinse, il feudo tornò alla Chiesa, cui i coloni giurarono fedeltà. Il toponimo, che è stato San Giovanni di Bieda fino al 1961, ha origine agionimica e testimonia l’intensità del culto del Santo Patrono. Tra le testimonianze storico-architettoniche locali figura la parrocchiale di San Giovanni Battista, edificata in stile tardo barocco agli inizi del Settecento.

Economia

La comunità sangiovannese conduce un’esistenza tranquilla e appartata, nutrendo un forte attaccamento per la tradizione. L’agricoltura, praticata su buona parte del fertile comprensorio comunale, è in lieve flessione ma la produzione di cereali, ortaggi, frutta, uva da vino e olive conserva un ruolo di grande importanza nell’ambito dell’economia locale, visto il basso livello di sviluppo degli altri settori produttivi: infatti, l’industria, che comprende poche imprese di dimensioni artigianali, stenta ad affermarsi e la rete commerciale è poco articolata e rivolta soprattutto alla distribuzione di beni di prima necessità. Anche il panorama delle strutture e dei servizi di pubblica utilità fa registrare qualche carenza: il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali e di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, difetta di istituti di istruzione secondaria di secondo grado e di strutture di rilievo preposte alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio culturale; anche per quanto riguarda l’assistenza sanitaria la comunità è costretta a far riferimento altrove, dal momento che sul posto si trova soltanto la farmacia. La totale assenza di esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno rappresenta un serio ostacolo per lo sviluppo del turismo.

La comunità sangiovannese conduce un’esistenza tranquilla e appartata, nutrendo un forte attaccamento per la tradizione. L’agricoltura, praticata su buona parte del fertile comprensorio comunale, è in lieve flessione ma la produzione di cereali, ortaggi, frutta, uva da vino e olive conserva un ruolo di grande importanza nell’ambito dell’economia locale, visto il basso livello di sviluppo degli altri settori produttivi: infatti, l’industria, che comprende poche imprese di dimensioni artigianali, stenta ad affermarsi e la rete commerciale è poco articolata e rivolta soprattutto alla distribuzione di beni di prima necessità. Anche il panorama delle strutture e dei servizi di pubblica utilità fa registrare qualche carenza: il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali e di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, difetta di istituti di istruzione secondaria di secondo grado e di strutture di rilievo preposte alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio culturale; anche per quanto riguarda l’assistenza sanitaria la comunità è costretta a far riferimento altrove, dal momento che sul posto si trova soltanto la farmacia. La totale assenza di esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno rappresenta un serio ostacolo per lo sviluppo del turismo.

Relazioni

Nonostante l’inadeguatezza dell’apparato ricettivo e la penuria di manifestazioni tradizionali, è ugualmente frequentata da un discreto numero di visitatori: da questi luoghi, infatti, si possono facilmente raggiungere alcune interessanti mete turistiche della provincia, come la spettacolare gola incisa nel tufo dal fosso Biedano, ricca di rigogliosa vegetazione e sorvolata da numerosi uccelli rapaci, e il Parco suburbano Marturanum, nella vicina Barbarano Romano, in cui l’ambiente naturale, suggestivo e ben conservato, è arricchito dalla presenza di rilevanti testimonianze del passato. La festa del Patrono San Giovanni Battista si celebra la terza domenica di agosto.

Nonostante l’inadeguatezza dell’apparato ricettivo e la penuria di manifestazioni tradizionali, è ugualmente frequentata da un discreto numero di visitatori: da questi luoghi, infatti, si possono facilmente raggiungere alcune interessanti mete turistiche della provincia, come la spettacolare gola incisa nel tufo dal fosso Biedano, ricca di rigogliosa vegetazione e sorvolata da numerosi uccelli rapaci, e il Parco suburbano Marturanum, nella vicina Barbarano Romano, in cui l’ambiente naturale, suggestivo e ben conservato, è arricchito dalla presenza di rilevanti testimonianze del passato. La festa del Patrono San Giovanni Battista si celebra la terza domenica di agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villa San Giovanni in Tuscia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.