Descrizione

Centro di montagna, di antiche origini, con un’economia di tipo prevalentemente agricolo. I viggianesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono distribuiti tra varie località, delle quali, oltre al capoluogo comunale, le più popolose sono: Caloie, Canocchielle, Ceruzzo, Costamonaci, Falascoso, Gallizzi, Muscello, Pantana, Pezzo la Corte, Prastio, San Cataldo, Santo Ianni, Scarpaleggia, Torno, Zarafa, Cornale, Ficarelle e Sant’Onofrio. Il territorio, comprendente anche i nuclei abitati Varco, Voscari, Campo le Rose, Cozzo Cricchio, Filicara, Gesù E Maria, Iazzicelli, Piano lo Sfano, Pisciottolo, Prantalato, San Nicola, Santa Rosalia, Truscera, Turbolo e Voccolo, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che toccano i 2.180 metri col monte Serra del Prete, e offre un panorama molto suggestivo, con rilievi coperti di boschi, in cui si trovano numerosi esemplari di lupo appenninico. L’abitato, che con i ruderi di un castello medievale ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Centro di montagna, di antiche origini, con un’economia di tipo prevalentemente agricolo. I viggianesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono distribuiti tra varie località, delle quali, oltre al capoluogo comunale, le più popolose sono: Caloie, Canocchielle, Ceruzzo, Costamonaci, Falascoso, Gallizzi, Muscello, Pantana, Pezzo la Corte, Prastio, San Cataldo, Santo Ianni, Scarpaleggia, Torno, Zarafa, Cornale, Ficarelle e Sant’Onofrio. Il territorio, comprendente anche i nuclei abitati Varco, Voscari, Campo le Rose, Cozzo Cricchio, Filicara, Gesù E Maria, Iazzicelli, Piano lo Sfano, Pisciottolo, Prantalato, San Nicola, Santa Rosalia, Truscera, Turbolo e Voccolo, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che toccano i 2.180 metri col monte Serra del Prete, e offre un panorama molto suggestivo, con rilievi coperti di boschi, in cui si trovano numerosi esemplari di lupo appenninico. L’abitato, che con i ruderi di un castello medievale ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Storia

Sorse probabilmente sul luogo di una fortificazione romana, come sembra testimoniare l’antico nome di CASTRUM BYANELLI o BYANELLUM, trasformato nel tempo in Bianello, Biggianitu, Vincianello e Vingianello, da cui si è passati alla denominazione attuale, che è un diminutivo di Viggiano, derivante dalla forma aggettivale in -anus del nome latino di persona VIBIUS o VIVIUS. Possedimento dei Bozzuti in epoca aragonese, nella seconda metà del XV secolo fu acquistata dai Sanseverino, che vi costruirono un castello, utilizzando un precedente fortilizio normanno. Rimasta a questi signori, e precisamente al ramo dei principi di Bisignano, fino all’abolizione dei feudi, partecipò ai successivi avvenimenti nazionali e internazionali. Tra i monumenti del suo patrimonio storico-architettonico, oltre ai ruderi del castello dei Sanseverino, figurano: la parrocchiale di Santa Caterina, rifatta dopo il terremoto degli inizi del XVIII secolo; le chiese di San Sebastiano, San Francesco, San Luigi, Santa Maria della Grotta e dell’Assunta (XVI secolo); la cappella della Madonna dell’Alto; la chiesetta basiliana della Trinità, parzialmente crollata; il palazzo Caporale e quello settecentesco dei De Filpo.

Sorse probabilmente sul luogo di una fortificazione romana, come sembra testimoniare l’antico nome di CASTRUM BYANELLI o BYANELLUM, trasformato nel tempo in Bianello, Biggianitu, Vincianello e Vingianello, da cui si è passati alla denominazione attuale, che è un diminutivo di Viggiano, derivante dalla forma aggettivale in -anus del nome latino di persona VIBIUS o VIVIUS. Possedimento dei Bozzuti in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ARAGONESE'>aragonese</a>, nella seconda metà del XV secolo fu acquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>, che vi costruirono un castello, utilizzando un precedente fortilizio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=NORMANNO'>normanno</a>. Rimasta a questi signori, e precisamente al ramo dei principi di Bisignano, fino all’abolizione dei feudi, partecipò ai successivi avvenimenti nazionali e internazionali. Tra i monumenti del suo patrimonio storico-architettonico, oltre ai ruderi del castello dei Sanseverino, figurano: la parrocchiale di Santa Caterina, rifatta dopo il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TERREMOTO'>terremoto</a> degli inizi del XVIII secolo; le chiese di San Sebastiano, San Francesco, San Luigi, Santa Maria della Grotta e dell’Assunta (XVI secolo); la cappella della Madonna dell’Alto; la chiesetta <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BASILIANA'>basiliana</a> della Trinità, parzialmente crollata; il palazzo Caporale e quello settecentesco dei De Filpo.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. La principale fonte di reddito per la popolazione continua a essere costituta dall’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, viti, ulivi, agrumi e altri alberi da frutta; diffuso è l’allevamento di ovini e avicoli, seguito da quello di bovini, suini e caprini. L’industria è rappresentata da alcune aziende che operano nei comparti alimentare, edile e del legno; ancora molto praticati sono i lavori a intreccio, con produzione di canestri e cesti in vimini. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e includono un istituto tecnico-commerciale; non manca una biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico. Vanno segnalate le piste da sci di fondo in località Piano Ruggio.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. La principale fonte di reddito per la popolazione continua a essere costituta dall’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, viti, ulivi, agrumi e altri alberi da frutta; diffuso è l’allevamento di ovini e avicoli, seguito da quello di bovini, suini e caprini. L’industria è rappresentata da alcune aziende che operano nei comparti alimentare, edile e del legno; ancora molto praticati sono i lavori a intreccio, con produzione di canestri e cesti in vimini. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e includono un istituto tecnico-commerciale; non manca una biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico. Vanno segnalate le piste da sci di fondo in località Piano Ruggio.

Relazioni

Meta turistica tra le più celebrate della zona, offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di praticare lo sci di fondo e visitare il Parco Nazionale del Pollino, è poco frequentata per lavoro; diffuso è infatti il pendolarismo verso le aree più industrializzate. I suoi rapporti, particolarmente rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti: la sagra dell’abete del 19 aprile; i festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine del 22 e 23 agosto, in località Pedali, e la festa della Madonna Addolorata, che ha luogo l’ultima domenica di settembre. Il Patrono, San Francesco di Paola, si celebra l’ultima domenica di agosto, con la sagra dell’abete.

Meta turistica tra le più celebrate della zona, offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di praticare lo sci di fondo e visitare il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=PARCONAZIONALEDELPOLLINO'>Parco Nazionale del Pollino</a>, è poco frequentata per lavoro; diffuso è infatti il pendolarismo verso le aree più industrializzate. I suoi rapporti, particolarmente rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti: la sagra dell’abete del 19 aprile; i festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine del 22 e 23 agosto, in località Pedali, e la festa della Madonna Addolorata, che ha luogo l’ultima domenica di settembre. Il Patrono, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SANFRANCESCODIPAOLA'>San Francesco di Paola</a>, si celebra l’ultima domenica di agosto, con la sagra dell’abete.

Località

Caloie, Campo le Rose, Canocchielle, Ceruzzo, Cornale, Costamonaci, Cozzo Cricchio, Falascoso, Ficarelle, Filicara, Gallizzi, Gesù e Maria, Iazzicelli, Muscello, Pantana, Pezzo la Corte, Piano Lo Sfano, Pisciottolo, Prantalato, Prastio, San Cataldo, San Nicola, Sant'Onofrio, Santa Rosolia, Santo Ianni, Scarpaleggia, Serra del Prete, Torno, Truscera, Turbolo, Varco, Vocolio, Voscari, Zarafa

Caloie, Campo le Rose, Canocchielle, Ceruzzo, Cornale, Costamonaci, Cozzo Cricchio, Falascoso, Ficarelle, Filicara, Gallizzi, Gesù e Maria, Iazzicelli, Muscello, Pantana, Pezzo la Corte, Piano Lo Sfano, Pisciottolo, Prantalato, Prastio, San Cataldo, San Nicola, Sant'Onofrio, Santa Rosolia, Santo Ianni, Scarpaleggia, Serra del Prete, Torno, Truscera, Turbolo, Varco, Vocolio, Voscari, Zarafa

Fondi europei 2021-2027

Comune di Viggianello in phasing-out, appartenente, cioè, a quelle aree che, già comprese nell’Obiettivo 1 nel periodo di programmazione 2000-2006, nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013 sono beneficiarie di un sostegno transitorio accordato in quanto la loro uscita dalle aree economicamente depresse è avvenuta per l’effetto statistico dell’allargamento dell’UE a Paesi con PIL sensibilmente inferiore alla media comunitaria e non solo per progressi economici. Tale sostegno transitorio, che termina nel 2013, è accordato per rendere meno drastico il passaggio da un regime di sostegno a un altro riservato alle aree più prospere. Effetto statistico: Regioni con PIL pc inferiore al 75% della media UE – 15 ma superiore al 75% della media UE – 25.