Descrizione

Comune di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I vicolunghesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcuni aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi, che partono da un minimo di 157 e arrivano a un massimo di 178 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, partito semitroncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. La prima sezione è costituita da quattro pali argentati e rossi; sullo smalto azzurro del secondo campo spicca un’aquila nera, sormontata da tre stelle nere a cinque raggi; nella terza partizione, argentea, figura un torrione rosso merlato alla guelfa.

Comune di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I vicolunghesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcuni aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi, che partono da un minimo di 157 e arrivano a un massimo di 178 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, partito semitroncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. La prima sezione è costituita da quattro pali argentati e rossi; sullo smalto azzurro del secondo campo spicca un’aquila nera, sormontata da tre stelle nere a cinque raggi; nella terza partizione, argentea, figura un torrione rosso merlato alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>.

Storia

Il toponimo, che compare nella documentazione dell’anno 898 con “Vicolungo” e “Vicolongo”, si compone del sostantivo VICUS, inteso come ‘villaggio’, e dall’aggettivo LONGUS, cioè ‘lungo’; il suo significato è palese. Viene citata per la prima volta in un documento di permuta di beni tra il vescovo di Novara e un ecclesiastico della basilica di San Gaudenzio. Unita dapprima a Mosezzo, passò, nel 1070, al conte Guido II di Pombia. Compresa nel XII secolo nel distretto del comune di Biandrate, fu assegnata nel 1259 ai vercellesi. Ma, con il passaggio di Vercelli e Novara sotto il dominio di Azzo Visconti, passò, insieme ad altri centri, sotto la giurisdizione del signore di Milano e, alla morte di Gian Galeazzo, sotto il nuovo duca, Facino Cane. Gli anni a seguire furono caratterizzati dal passaggio a diverse signorie: dagli Sforza ai Gritti, che vi costruirono anche una fortezza. La sua storia successiva non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la rocca a pianta quadrata, unico resto dell’antico castello, affiancata da edifici del XVI e XVII secolo; la parrocchiale di San Giorgio, che conserva resti del XII secolo e affreschi del XV; l’oratorio di San Martino, con la parte absidale di epoca romanica e affreschi del Quattrocento; infine, la chiesa di Santa Maria delle Grazie ai Palazzi, al cui interno è presente un ciclo di affreschi quattrocenteschi.

Il toponimo, che compare nella documentazione dell’anno 898 con “Vicolungo” e “Vicolongo”, si compone del sostantivo VICUS, inteso come ‘villaggio’, e dall’aggettivo LONGUS, cioè ‘lungo’; il suo significato è palese. Viene citata per la prima volta in un documento di permuta di beni tra il vescovo di Novara e un ecclesiastico della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BASILICADISANGAUDENZIO'>basilica di San Gaudenzio</a>. Unita dapprima a Mosezzo, passò, nel 1070, al conte Guido II di Pombia. Compresa nel XII secolo nel distretto del comune di Biandrate, fu assegnata nel 1259 ai vercellesi. Ma, con il passaggio di Vercelli e Novara sotto il dominio di Azzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, passò, insieme ad altri centri, sotto la giurisdizione del signore di Milano e, alla morte di Gian Galeazzo, sotto il nuovo duca, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FACINOCANE'>Facino Cane</a>. Gli anni a seguire furono caratterizzati dal passaggio a diverse signorie: dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SFORZA'>Sforza</a> ai Gritti, che vi costruirono anche una fortezza. La sua storia successiva non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la rocca a pianta quadrata, unico resto dell’antico castello, affiancata da edifici del XVI e XVII secolo; la parrocchiale di San Giorgio, che conserva resti del XII secolo e affreschi del XV; l’oratorio di San Martino, con la parte absidale di epoca romanica e affreschi del Quattrocento; infine, la chiesa di Santa Maria delle Grazie ai Palazzi, al cui interno è presente un ciclo di affreschi quattrocenteschi.

Economia

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono soprattutto riso, frumento e foraggi; si pratica anche l’allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti alimentare, tessile, delle confezioni, delle parti e accessori per autoveicoli, metallurgico, meccanico ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Le scuole presenti assicurano la frequenza delle sole classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quello sanitario si avvale del servizio farmaceutico.

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono soprattutto riso, frumento e foraggi; si pratica anche l’allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti alimentare, tessile, delle confezioni, delle parti e accessori per autoveicoli, metallurgico, meccanico ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Le scuole presenti assicurano la frequenza delle sole classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quello sanitario si avvale del servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pena anche la mancanza di funzionali infrastrutture atte a consentire un piacevole soggiorno, l’ambiente naturale che la circonda e le bellezze del patrimonio artistico costituiscono un valido motivo di richiamo. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pena anche la mancanza di funzionali infrastrutture atte a consentire un piacevole soggiorno, l’ambiente naturale che la circonda e le bellezze del patrimonio artistico costituiscono un valido motivo di richiamo. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Località

Cascina Baraggioli, Cascina Cascinoni, Cascina Gargarengo, Cascina Palazzi

Cascina Baraggioli, Cascina Cascinoni, Cascina Gargarengo, Cascina Palazzi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vicolungo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.