Descrizione

Cittadina collinare di origine molto antica, la cui popolazione trae sostentamento soprattutto dal terziario, trainato dal turismo; un Decreto del Capo del Governo le ha concesso il titolo di città. I vetrallesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della comunità si divide tra le località di Cura e Pietrara, alcuni aggregati urbani minori e un buon numero di case sparse sui fondi. L’abitato, in fase di sensibile espansione edilizia, si allunga su un ripiano delimitato da due piccole valli confluenti e conserva un pittoresco nucleo medievale, con abitazioni talmente strette le une alle altre, che i vicoli che le separano sono quasi sempre all’ombra. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Viterbo, abbraccia parte della fascia collinare originata dalla colata lavica dell’antico vulcano di Vico e degradante a valle dalle falde del monte Fogliano, il più elevato tra i rilievi che circondano il vecchio cratere. Assai singolare, viste le quote complessivamente modeste, è la presenza di una faggeta sulle pendici del Fogliano. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia una pianta di vite, munita di grappoli e pampini e attorcigliata intorno a un palo posto su una verde terrazza.

Cittadina collinare di origine molto antica, la cui popolazione trae sostentamento soprattutto dal terziario, trainato dal turismo; un Decreto del Capo del Governo le ha concesso il titolo di città. I vetrallesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della comunità si divide tra le località di Cura e Pietrara, alcuni aggregati urbani minori e un buon numero di case sparse sui fondi. L’abitato, in fase di sensibile espansione edilizia, si allunga su un ripiano delimitato da due piccole valli confluenti e conserva un pittoresco nucleo medievale, con abitazioni talmente strette le une alle altre, che i vicoli che le separano sono quasi sempre all’ombra. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Viterbo, abbraccia parte della fascia collinare originata dalla colata lavica dell’antico vulcano di Vico e degradante a valle dalle falde del monte Fogliano, il più elevato tra i rilievi che circondano il vecchio cratere. Assai singolare, viste le quote complessivamente modeste, è la presenza di una faggeta sulle pendici del Fogliano. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia una pianta di vite, munita di grappoli e pampini e attorcigliata intorno a un palo posto su una verde terrazza.

Storia

Di origine etrusca, come attestato dalla presenza di resti archeologici presso la chiesa di San Francesco, fu abbandonata in epoca romana in favore della vicina FORUM CASSII, stazione di posta lungo la via consolare Cassia –questo insediamento a sua volta decadde in seguito alle invasioni barbariche–. Con la donazione di Sutri (728) entrò a far parte dei possedimenti della Chiesa; distrutta dai viterbesi nei primi decenni del XII secolo e subito ricostruita, nel 1145 ospitò papa Eugenio III, che da qui bandì ufficialmente la seconda crociata; in seguito appartenne ai Prefetti di Vico, poi agli inizi del Quattrocento tornò alla Chiesa e ne seguì le sorti fino all’unità d’Italia; nel Seicento conobbe un periodo di prosperità sotto il governo del cardinale Alessandro Farnese, nipote di papa Paolo III. Il toponimo può derivare dal latino VETERANULA, da VETERANA, che potrebbe riferirsi a un sostantivo come ‘terra’. Impreziosiscono il centro storico il palazzo comunale, in forme vignolesche, la settecentesca cattedrale di Sant’Andrea, la chiesa della Madonna del Carmine, o dei Santi Filippo e Giacomo, e la romanica chiesa di San Francesco, eretta probabilmente nel XII secolo e contenente una bella cripta del VII-VIII secolo, oltre a pregevoli affreschi. Degni di nota sono anche i vari siti archeologici disseminati nel territorio comunale (tra gli altri, quelli di Cerracchio, Grotta Porcina e Forcassi), le testimonianze storico-architettoniche che si trovano in località Cura e il convento di Sant’Angelo sul monte Fogliano.

Di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ETRUSCA'>etrusca</a>, come attestato dalla presenza di resti archeologici presso la chiesa di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SANFRANCESCO'>San Francesco</a>, fu abbandonata in epoca romana in favore della vicina FORUM CASSII, stazione di posta lungo la via consolare Cassia –questo insediamento a sua volta decadde in seguito alle invasioni barbariche–. Con la donazione di Sutri (728) entrò a far parte dei possedimenti della Chiesa; distrutta dai viterbesi nei primi decenni del XII secolo e subito ricostruita, nel 1145 ospitò papa Eugenio III, che da qui bandì ufficialmente la seconda crociata; in seguito appartenne ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=PREFETTIDIVICO'>Prefetti di Vico</a>, poi agli inizi del Quattrocento tornò alla Chiesa e ne seguì le sorti fino all’unità d’Italia; nel Seicento conobbe un periodo di prosperità sotto il governo del cardinale <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ALESSANDROFARNESE'>Alessandro Farnese</a>, nipote di papa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=PAOLOIII'>Paolo III</a>. Il toponimo può derivare dal latino VETERANULA, da VETERANA, che potrebbe riferirsi a un sostantivo come ‘terra’. Impreziosiscono il centro storico il palazzo comunale, in forme vignolesche, la settecentesca cattedrale di Sant’Andrea, la chiesa della Madonna del Carmine, o dei Santi Filippo e Giacomo, e la romanica chiesa di San Francesco, eretta probabilmente nel XII secolo e contenente una bella cripta del VII-VIII secolo, oltre a pregevoli affreschi. Degni di nota sono anche i vari siti archeologici disseminati nel territorio comunale (tra gli altri, quelli di Cerracchio, Grotta Porcina e Forcassi), le testimonianze storico-architettoniche che si trovano in località Cura e il convento di Sant’Angelo sul monte Fogliano.

Economia

L’economia locale è trainata dal terziario, rappresentato da una rete commerciale piuttosto sviluppata e un’ampia dotazione di servizi, ma anche gli altri settori produttivi sono abbastanza vitali: le attività rurali, in particolare, si articolano nella produzione di ortaggi, uva e olive e nell’allevamento di bovini, ovini e suini mentre tra i comparti industriali si distinguono quelli alimentare, delle confezioni, del legno, dei mobili e della lavorazione dei metalli. La presenza di associazioni sportive, di una Pro Loco e di un centro di promozione e coordinamento delle iniziative culturali nonché l’intenzione di dar vita a un giornale locale sono indici della vivacità intellettuale della comunità. Il comune è provvisto di una stazione dei carabinieri, di un istituto tecnico commerciale, di due biblioteche, di un archivio storico e di un museo, che illustra la storia, l’artigianato e le tradizioni del luogo; vanta un apparato ricettivo di buon livello e usufruisce dell’assistenza sanitaria garantita, tra l’altro, da un ospedale.

L’economia locale è trainata dal terziario, rappresentato da una rete commerciale piuttosto sviluppata e un’ampia dotazione di servizi, ma anche gli altri settori produttivi sono abbastanza vitali: le attività rurali, in particolare, si articolano nella produzione di ortaggi, uva e olive e nell’allevamento di bovini, ovini e suini mentre tra i comparti industriali si distinguono quelli alimentare, delle confezioni, del legno, dei mobili e della lavorazione dei metalli. La presenza di associazioni sportive, di una Pro Loco e di un centro di promozione e coordinamento delle iniziative culturali nonché l’intenzione di dar vita a un giornale locale sono indici della vivacità intellettuale della comunità. Il comune è provvisto di una stazione dei carabinieri, di un istituto tecnico commerciale, di due biblioteche, di un archivio storico e di un museo, che illustra la storia, l’artigianato e le tradizioni del luogo; vanta un apparato ricettivo di buon livello e usufruisce dell’assistenza sanitaria garantita, tra l’altro, da un ospedale.

Relazioni

Alla rigogliosa natura in cui è immersa è dedicata la manifestazione più importante e singolare del luogo, “Lo sposalizio dell’albero” (8 maggio), in occasione della quale il sindaco, perpetuando una tradizione che risale al Quattrocento, “sposa” un cerro e una quercia addobbati a festa e conferma il diritto di possesso dei vetrallesi sui boschi del monte Fogliano. Il calendario degli eventi che si succedono nell’arco dell’anno comprende inoltre il palio FORUM CASSII (12 maggio), la festa della Madonna del Carmine (26 maggio), con una variopinta Infiorata, la manifestazione “Fiori alle finestre e cene in cantina” (15-16 giugno) e il suggestivo presepe vivente (24-26 dicembre). Il Patrono Sant’Ippolito si festeggia il 13 agosto. È gemellata con Venezia dal 1996, per via delle analogie tra lo “Sposalizio dell’albero” e lo “Sposalizio del mare” che si celebra nella città veneta.

Alla rigogliosa natura in cui è immersa è dedicata la manifestazione più importante e singolare del luogo, “Lo sposalizio dell’albero” (8 maggio), in occasione della quale il sindaco, perpetuando una tradizione che risale al Quattrocento, “sposa” un cerro e una quercia addobbati a festa e conferma il diritto di possesso dei vetrallesi sui boschi del monte Fogliano. Il calendario degli eventi che si succedono nell’arco dell’anno comprende inoltre il palio FORUM CASSII (12 maggio), la festa della Madonna del Carmine (26 maggio), con una variopinta Infiorata, la manifestazione “Fiori alle finestre e cene in cantina” (15-16 giugno) e il suggestivo presepe vivente (24-26 dicembre). Il Patrono Sant’Ippolito si festeggia il 13 agosto. È gemellata con Venezia dal 1996, per via delle analogie tra lo “Sposalizio dell’albero” e lo “Sposalizio del mare” che si celebra nella città veneta.

Località

Cappuccini, Cinelli, Fosso Grande, Madonna del Ponte, Mazzocchio Alto e Basso, Norchia, Pian di San Martino, Pietrara, Pontone, Sant'Angelo

Cappuccini, Cinelli, Fosso Grande, Madonna del Ponte, Mazzocchio Alto e Basso, Norchia, Pian di San Martino, Pietrara, Pontone, Sant'Angelo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vetralla rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.