Descrizione

Piccola comunità di collina, di origine antica, probabilmente romana, con un'economia essenzialmente agricola. È nota per la produzione dei vini Doc Pelaverga, Nebbiolo, Barbera e Dolcetto d'Alba. I verdunesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte risiede nel nucleo urbano minore di Breri nonché in un elevato numero di case sparse. Il territorio, comprendente l'area Cantina di Rivalta, in contestazione con il comune di La Morra, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L'abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, sorge sulla cima di una collina ricoperta di vigneti e dolcemente digradante a nord verso l'ampia valle del fiume; il suo andamento plano-altimetrico è tipico collinare. Lo stemma comunale, troncato in due sezioni a sfondo dorato e azzurro, è attraversato da un albero verde; la bordura dello scudo reca il motto: SEMPER VIRENS. La sua concessione ufficiale è avvenuta con Decreto del Capo del Governo.

Piccola comunità di collina, di origine antica, probabilmente romana, con un'economia essenzialmente agricola. È nota per la produzione dei vini Doc Pelaverga, Nebbiolo, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DOLCETTODALBA'>Dolcetto d'Alba</a>. I verdunesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte risiede nel nucleo urbano minore di Breri nonché in un elevato numero di case sparse. Il territorio, comprendente l'area Cantina di Rivalta, in contestazione con il comune di La Morra, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L'abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, sorge sulla cima di una collina ricoperta di vigneti e dolcemente digradante a nord verso l'ampia valle del fiume; il suo andamento plano-altimetrico è tipico collinare. Lo stemma comunale, troncato in due sezioni a sfondo dorato e azzurro, è attraversato da un albero verde; la bordura dello scudo reca il motto: SEMPER VIRENS. La sua concessione ufficiale è avvenuta con Decreto del Capo del Governo.

Storia

Le attestazioni medievali relative al toponimo risalgono al 1026 e riportano “Verdunum”: si tratta di una probabile formazione di due voci galliche, “vero, viro”, nel significato di ‘saldo, vigoroso', e “dunum”, inteso come ‘fortezza'. L'interpretazione di esso sarà, pertanto, ‘fortezza salda'. Ritrovamenti archeologici di are funerarie e di lapidi testimoniano che fu insediamento romano. Nel Medioevo appartenne al vescovo di Asti, mentre nel 1026 passò all'abbazia di Breme. Divenuta beneficio del vescovo di Alba, passò in feudo al diverse famiglie, fino a quando pervenne ai Savoia. Sotto il profilo artistico e architettonico interessante è il castello, costruito dai marchesi Caisotti e acquistato dal re Carlo Alberto, nonché la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, di origine tardo-barocca, che risente dell'influenza della scuola dello Juvarra. Tra gli edifici sacri, merita di essere citato anche il santuario del Beato Sebastiano Valfrè, costruito alla fine del 1940 sulla casa del Beato.

Le attestazioni medievali relative al toponimo risalgono al 1026 e riportano “Verdunum”: si tratta di una probabile formazione di due voci galliche, “vero, viro”, nel significato di ‘saldo, vigoroso', e “dunum”, inteso come ‘fortezza'. L'interpretazione di esso sarà, pertanto, ‘fortezza salda'. Ritrovamenti archeologici di are funerarie e di lapidi testimoniano che fu insediamento romano. Nel Medioevo appartenne al vescovo di Asti, mentre nel 1026 passò all'abbazia di Breme. Divenuta beneficio del vescovo di Alba, passò in feudo al diverse famiglie, fino a quando pervenne ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Sotto il profilo artistico e architettonico interessante è il castello, costruito dai marchesi Caisotti e acquistato dal re Carlo Alberto, nonché la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, di origine tardo-barocca, che risente dell'influenza della scuola dello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=JUVARRA'>Juvarra</a>. Tra gli edifici sacri, merita di essere citato anche il santuario del Beato Sebastiano Valfrè, costruito alla fine del 1940 sulla casa del Beato.

Economia

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, uva e altra frutta e con l'allevamento di bovini, suini, e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole imprese che operano nei comparti alimentare (delle bevande), dei materiali da costruzione, dell'industria meccanica e metallurgica e dell'edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole del posto l'istruzione è garantita solo per le classi elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione -in cui è possibile gustare i piatti tipici quali tagliatelle all'uovo, bagna càuda e giura oltre che i rubatà (grissini)- nonché di soggiorno; quelle sanitarie costringono i verdunesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, uva e altra frutta e con l'allevamento di bovini, suini, e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole imprese che operano nei comparti alimentare (delle bevande), dei materiali da costruzione, dell'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=INDUSTRIAMECCANICA'>industria meccanica</a> e metallurgica e dell'edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole del posto l'istruzione è garantita solo per le classi elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione -in cui è possibile gustare i piatti tipici quali tagliatelle all'uovo, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BAGNACAUDA'>bagna càuda</a> e giura oltre che i rubatà (grissini)- nonché di soggiorno; quelle sanitarie costringono i verdunesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Pur non figurando tra le mete turistiche più celebrate della zona, ha comunque intrapreso un'opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai dintorni, grazie non solo al pregiato vino che vi si produce, ma anche per la sua curiosa collocazione in vista delle valli Tanaro e Roero, per la quale è stata definita “sentinella delle Langhe”. È, tuttavia, poco frequentata per lavoro, in quanto il modesto livello delle sue attività produttive non consente di assorbire neppure la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Non si annoverano appuntamenti di rilievo, ad eccezione della sagra del Verduno Pelaverga, a settembre. La festa patronale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, si celebra l'8 settembre.

Pur non figurando tra le mete turistiche più celebrate della zona, ha comunque intrapreso un'opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai dintorni, grazie non solo al pregiato vino che vi si produce, ma anche per la sua curiosa collocazione in vista delle valli Tanaro e Roero, per la quale è stata definita “sentinella delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LANGHE'>Langhe</a>”. È, tuttavia, poco frequentata per lavoro, in quanto il modesto livello delle sue attività produttive non consente di assorbire neppure la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Non si annoverano appuntamenti di rilievo, ad eccezione della sagra del Verduno Pelaverga, a settembre. La festa patronale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, si celebra l'8 settembre.

Località

Breri, Cantina di Rivalta

Breri, Cantina di Rivalta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Verduno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.