Descrizione

Comune di pianura, di attestate origini medievali. La sua economia è basata soprattutto sull'agricoltura anche se da qualche tempo vi è un deciso incremento delle attività industriali. I veggianesi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e si distribuiscono per la maggior parte nel capoluogo comunale (contiguo a Celegato del comune di Mestrino), oltre che nelle località Santa Maria di Veggiano e Trambacche; molto elevato il numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L'abitato, caratterizzato anche da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, a sfondo rosso, sono raffigurate due spade d'argento decussate; il campo argentato del secondo quarto racchiude una banda verde, attraversata da una torre dorata che emerge da un corso d'acqua azzurro; nel terzo quarto, argentato, campeggia una quercia, fondata su una verde campagna; nella quarta partizione, infine, in campo rosso, spicca il leone d'oro di San Marco.

Comune di pianura, di attestate origini medievali. La sua economia è basata soprattutto sull'agricoltura anche se da qualche tempo vi è un deciso incremento delle attività industriali. I veggianesi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e si distribuiscono per la maggior parte nel capoluogo comunale (contiguo a Celegato del comune di Mestrino), oltre che nelle località Santa Maria di Veggiano e Trambacche; molto elevato il numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L'abitato, caratterizzato anche da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, a sfondo rosso, sono raffigurate due spade d'argento decussate; il campo argentato del secondo quarto racchiude una banda verde, attraversata da una torre dorata che emerge da un corso d'acqua azzurro; nel terzo quarto, argentato, campeggia una quercia, fondata su una verde campagna; nella quarta partizione, infine, in campo rosso, spicca il leone d'oro di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SANMARCO'>San Marco</a>.

Storia

Il toponimo deriva al nome proprio latino VILLIUS a cui è stato aggiunto il suffisso -ANUS per indicare l'appartenenza. Il primo documento in cui è citata risale al 983, anno in cui alcuni suoi terreni furono donati al monastero dei Santi Vito e Modesto sotto la giurisdizione di Vicenza; nel 1003 e nel 1033 furono effettuate altre donazioni del medesimo genere. Il 27 agosto 1183 il vescovo di Padova, Gerardo, donava l'intera diocesi a Cervarese. Nel XIII secolo si stacca da Vicenza e da Padova per avvicinarsi a Montegalda. Nel 1312 Cangrande della Scala pone a ferro e fuoco la zona nell'ottica della sua sottomissione di Padova. Nel 1372 è teatro di una pesante sconfitta dei veneziani da parte dei Carraresi. Un periodo di pace, prosperità economica e rinascita artistica si ha sotto la dominazione austro-ungarica. Nel 1882 è nuovamente sconvolta da una tragica alluvione. La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella del resto di questa parte della regione. Il suo patrimonio storico-architettonico non si mostra particolarmente ricco. La parrocchiale, dedicata a San Lorenzo, è citata in un documento del 12 ottobre 1262; a partire dal 1842 grazie al contributo austriaco è ampliata: dal 1860 al 1862 è costruito un nuovo campanile, nel 1866 sono edificate quattro cappelle laterali e due stanzini intermedi. Nel 1822 viene dedicato un oratorio pubblico a Santa Eurosia, protettrice dalla grandine, e nel 1933 viene restaurato.

Il toponimo deriva al nome proprio latino VILLIUS a cui è stato aggiunto il suffisso -ANUS per indicare l'appartenenza. Il primo documento in cui è citata risale al 983, anno in cui alcuni suoi terreni furono donati al monastero dei Santi Vito e Modesto sotto la giurisdizione di Vicenza; nel 1003 e nel 1033 furono effettuate altre donazioni del medesimo genere. Il 27 agosto 1183 il vescovo di Padova, Gerardo, donava l'intera diocesi a Cervarese. Nel XIII secolo si stacca da Vicenza e da Padova per avvicinarsi a Montegalda. Nel 1312 Cangrande della Scala pone a ferro e fuoco la zona nell'ottica della sua sottomissione di Padova. Nel 1372 è teatro di una pesante sconfitta dei veneziani da parte dei Carraresi. Un periodo di pace, prosperità economica e rinascita artistica si ha sotto la dominazione austro-ungarica. Nel 1882 è nuovamente sconvolta da una tragica alluvione. La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella del resto di questa parte della regione. Il suo patrimonio storico-architettonico non si mostra particolarmente ricco. La parrocchiale, dedicata a San Lorenzo, è citata in un documento del 12 ottobre 1262; a partire dal 1842 grazie al contributo austriaco è ampliata: dal 1860 al 1862 è costruito un nuovo campanile, nel 1866 sono edificate quattro cappelle laterali e due stanzini intermedi. Nel 1822 viene dedicato un oratorio pubblico a Santa Eurosia, protettrice dalla grandine, e nel 1933 viene restaurato.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. Il settore primario, abbastanza sviluppato, ha posto le basi per la nascita dell'industria alimentare. Tra i prodotti tipici: le coltivazioni di cereali, ortaggi, foraggi, le piantagioni di alberi da frutta e i vitigni. Numerosi sono gli allevamenti di bovini, suini e avicoli. Il settore secondario si mostra diversificato: industria metalmeccanica, tessile, conciaria, per la fabbricazione di articoli di gomma e plastica, per la produzione di giochi e giocattoli e di mobili; è presente anche il comparto edile. Le strutture scolastiche consentono di conseguire l'istruzione obbligatoria. Sono assenti strutture sociali e culturali. La ricettività è assicurata dalla presenza di alcune strutture per la ristorazione, mancano quelle per il soggiorno. È assicurato il servizio sanitario di base tramite il presidio farmaceutico.

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. Il settore primario, abbastanza sviluppato, ha posto le basi per la nascita dell'industria alimentare. Tra i prodotti tipici: le coltivazioni di cereali, ortaggi, foraggi, le piantagioni di alberi da frutta e i vitigni. Numerosi sono gli allevamenti di bovini, suini e avicoli. Il settore secondario si mostra diversificato: industria metalmeccanica, tessile, conciaria, per la fabbricazione di articoli di gomma e plastica, per la produzione di giochi e giocattoli e di mobili; è presente anche il comparto edile. Le strutture scolastiche consentono di conseguire l'istruzione obbligatoria. Sono assenti strutture sociali e culturali. La ricettività è assicurata dalla presenza di alcune strutture per la ristorazione, mancano quelle per il soggiorno. È assicurato il servizio sanitario di base tramite il presidio farmaceutico.

Relazioni

Il flusso in entrata dovuto al turismo non è molto consistente, così come appare scarso quello relativo alle attività lavorative. Di conseguenza, i rapporti con il circondario non sono particolarmente intensi dato che non si registrano nemmeno particolari manifestazioni fieristiche o folcloristiche capaci di attrarre, periodicamente, significativi flussi di visitatori dai comuni vicini. Le celebrazioni in onore del Patrono, Sant'Antonio, si tengono il 13 giugno.

Il flusso in entrata dovuto al turismo non è molto consistente, così come appare scarso quello relativo alle attività lavorative. Di conseguenza, i rapporti con il circondario non sono particolarmente intensi dato che non si registrano nemmeno particolari manifestazioni fieristiche o folcloristiche capaci di attrarre, periodicamente, significativi flussi di visitatori dai comuni vicini. Le celebrazioni in onore del Patrono, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SANTANTONIO'>Sant'Antonio</a>, si tengono il 13 giugno.

Località

Capitello, Moschini, San Marco, Sant'Antonio, Santa Maria di Veggiano, Trambacche

Capitello, Moschini, San Marco, Sant'Antonio, Santa Maria di Veggiano, Trambacche

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Veggiano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.