Descrizione

Comune collinare, di struttura medievale ma di origini risalenti alla preistoria, che mostra un sistema economico impostato essenzialmente sull'industria e sul commercio. La comunità dei varanesi presenta un indice di vecchiaia piuttosto alto e si concentra interamente nel capoluogo comunale. L'orografia del territorio è tipicamente collinare, essendo adagiato su un dolce rilievo a nord-est del lago di Comabbio, con notevoli differenze di quota e con un profilo geometrico vario (che oscilla fra i 241 ed i 391 metri). Nella parte orientale si estende l'area paludosa del Brabbia, solcata da un canale che da essa prende il nome e che deriva dal lago di Comabbio per poi andare a gettarsi nel lago di Varese. L'abitato conserva fondamentalmente la struttura originaria senza particolari interventi urbanistici; infatti dopo un graduale aumento demografico verificatosi nei primi anni del Novecento, che portò ad un fertile sviluppo edilizio, oggi la struttura del centro urbano si è assestata su dimensioni alquanto stabili e non fa registrare tracce di espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, lo sfondo argenteo è attraversato da una banda smaltata di azzurro in cui compare una ruota d'oro dentata. Ai lati due torri quadre merlate alla guelfa.

Comune collinare, di struttura medievale ma di origini risalenti alla preistoria, che mostra un sistema economico impostato essenzialmente sull'industria e sul commercio. La comunità dei varanesi presenta un indice di vecchiaia piuttosto alto e si concentra interamente nel capoluogo comunale. L'orografia del territorio è tipicamente collinare, essendo adagiato su un dolce rilievo a nord-est del lago di Comabbio, con notevoli differenze di quota e con un profilo geometrico vario (che oscilla fra i 241 ed i 391 metri). Nella parte orientale si estende l'area paludosa del Brabbia, solcata da un canale che da essa prende il nome e che deriva dal lago di Comabbio per poi andare a gettarsi nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODIVARESE'>lago di Varese</a>. L'abitato conserva fondamentalmente la struttura originaria senza particolari interventi urbanistici; infatti dopo un graduale aumento demografico verificatosi nei primi anni del Novecento, che portò ad un fertile sviluppo edilizio, oggi la struttura del centro urbano si è assestata su dimensioni alquanto stabili e non fa registrare tracce di espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, lo sfondo argenteo è attraversato da una banda smaltata di azzurro in cui compare una ruota d'oro dentata. Ai lati due torri quadre merlate alla guelfa.

Storia

Scarse le notizie relative a insediamenti preistorici, note invece le vicende della storia medievale. Il borgo fu legato economicamente, nei secoli XI e XIII, alla cella monastica di S. Sepolcro di Ternate, al cenobio milanese di Sant' Ambrogio e alla chiesa di Santa Maria al Monte a Velate, che mantenne i diritti di decima fino a tutto il Quattrocento. In tale periodo era proprietaria di queste terre la famiglia Trincheri, dalla quale i diritti passarono poi, nella metà del Cinquecento, ai Trecchi di Cremona. I Trecchi mantennero il feudo fino al 1661, e le proprietà furono cedute un secolo dopo al conte Giulio Visconti Borromeo Arese. L'avvento della famiglia Borghi sarà determinante per la successiva storia locale. Agli inizi dell'Ottocento Pasquale Borghi impiantò il primo opificio per la filatura meccanica del cotone; da allora il comune ebbe un forte sviluppo industriale grazie all'intraprendenza di questa famiglia. Le opere non riguardarono soltanto le attività industriali ma diedero notevole impulso anche a tutta una serie di attività sociali a esse collegate. Nei primi anni del '900 vennero erette la nuova parrocchiale di Sant'Andreas e l'elegante Villa Borghi. Subito dopo il nome del borgo fu modificato in quello attuale, a conferma della grande importanza che la famiglia ebbe in quegli anni. La chiesa medievale di Sant'Andrea fu utilizzata fino all'inizio del secolo ventesimo; successivamente venne edificata una parrocchiale in stile neogotico su progetto dell'ingegnere Paolo Cesa Bianchi. Dell'antica chiesa resta il campanile romanico che affianca l'attuale struttura del municipio.

Scarse le notizie relative a insediamenti preistorici, note invece le vicende della storia medievale. Il borgo fu legato economicamente, nei secoli XI e XIII, alla cella monastica di S. Sepolcro di Ternate, al cenobio milanese di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SANTAMBROGIO'>Sant' Ambrogio</a> e alla chiesa di Santa Maria al Monte a Velate, che mantenne i diritti di decima fino a tutto il Quattrocento. In tale periodo era proprietaria di queste terre la famiglia Trincheri, dalla quale i diritti passarono poi, nella metà del Cinquecento, ai Trecchi di Cremona. I Trecchi mantennero il feudo fino al 1661, e le proprietà furono cedute un secolo dopo al conte Giulio Visconti Borromeo Arese. L'avvento della famiglia Borghi sarà determinante per la successiva storia locale. Agli inizi dell'Ottocento Pasquale Borghi impiantò il primo opificio per la filatura meccanica del cotone; da allora il comune ebbe un forte sviluppo industriale grazie all'intraprendenza di questa famiglia. Le opere non riguardarono soltanto le attività industriali ma diedero notevole impulso anche a tutta una serie di attività sociali a esse collegate. Nei primi anni del '900 vennero erette la nuova parrocchiale di Sant'Andreas e l'elegante Villa Borghi. Subito dopo il nome del borgo fu modificato in quello attuale, a conferma della grande importanza che la famiglia ebbe in quegli anni. La chiesa medievale di Sant'Andrea fu utilizzata fino all'inizio del secolo ventesimo; successivamente venne edificata una parrocchiale in stile neogotico su progetto dell'ingegnere Paolo Cesa Bianchi. Dell'antica chiesa resta il campanile romanico che affianca l'attuale struttura del municipio.

Economia

Tra le strutture burocratiche presenti sul posto compare, accanto agli uffici municipali e postali, anche la sede della Pro Loco. Una particolarità di questo comune è rappresentata dalla mancanza assoluta di attività rurali. Qui infatti l'agricoltura e l'allevamento non sono presenti, essendo la località basata su una antica e resistente tradizione industriale, iniziata fin dal secolo XIX con l'insediamento dei primi opifici del cotone. Oggi il settore industriale costituisce la principale fonte di reddito degli abitanti insieme alle attività terziarie. I comparti più sviluppati sono quelli per la produzione alimentare, tessile, metallurgica, edile, degli articoli in plastica e dei mobili. Il terziario, con il suo ruolo fondamentale in tale contesto economico, si basa sulla presenza di attività bancarie e di consulenza informatica. Mancano, invece, strutture sociali di rilievo ma in compenso il comune può vantare, tra le strutture culturali, il servizio della biblioteca. Nelle scuole si impartisce l'istruzione obbligatoria, mentre la capacità ricettiva si fonda sull'attività di ristorazione e offre anche il soggiorno. Una sola farmacia, infine, garantisce un minimo di assistenza sanitaria.

Tra le strutture burocratiche presenti sul posto compare, accanto agli uffici municipali e postali, anche la sede della Pro Loco. Una particolarità di questo comune è rappresentata dalla mancanza assoluta di attività rurali. Qui infatti l'agricoltura e l'allevamento non sono presenti, essendo la località basata su una antica e resistente tradizione industriale, iniziata fin dal secolo XIX con l'insediamento dei primi opifici del cotone. Oggi il settore industriale costituisce la principale fonte di reddito degli abitanti insieme alle attività terziarie. I comparti più sviluppati sono quelli per la produzione alimentare, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, metallurgica, edile, degli articoli in plastica e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>. Il terziario, con il suo ruolo fondamentale in tale contesto economico, si basa sulla presenza di attività bancarie e di consulenza informatica. Mancano, invece, strutture sociali di rilievo ma in compenso il comune può vantare, tra le strutture culturali, il servizio della biblioteca. Nelle scuole si impartisce l'istruzione obbligatoria, mentre la capacità ricettiva si fonda sull'attività di ristorazione e offre anche il soggiorno. Una sola farmacia, infine, garantisce un minimo di assistenza sanitaria.

Relazioni

Questa zona è abbastanza frequentata dai turisti, attratti dalle bellezze naturali, come la Riserva della Palude del Brabbia. All'incremento del turismo sono collegate alcune vivaci attività commerciali che favoriscono particolarmente i rapporti con i centri vicini. C'è da segnalare inoltre un forte ingresso di manodopera, frutto di un'abbondante offerta di lavoro, garantita, tra l'altro, dalla presenza sul territorio del secondo stabilimento tessile italiano. Il Patrono, Sant'Andrea, si festeggia il 30 novembre.

Questa zona è abbastanza frequentata dai turisti, attratti dalle bellezze naturali, come la Riserva della Palude del Brabbia. All'incremento del turismo sono collegate alcune vivaci attività commerciali che favoriscono particolarmente i rapporti con i centri vicini. C'è da segnalare inoltre un forte ingresso di manodopera, frutto di un'abbondante offerta di lavoro, garantita, tra l'altro, dalla presenza sul territorio del secondo stabilimento tessile italiano. Il Patrono, Sant'Andrea, si festeggia il 30 novembre.

Località

Lago di Comabbio

Lago di Comabbio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Varano Borghi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.