Descrizione

Centro collinare, di origine romana, che basa la sua economia su tutti i settori produttivi. I varalpombiesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce tra la località di Cascinetta, i nuclei urbani minori di Cascina Chisvoi e Cascina Sebastiana e un elevato numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con differenze di altitudine non molto accentuate. L’abitato, in espansione edilizia, è posto con forma raccolta presso il ciglio della valle del fiume; è valicato, poco a nord-est del capoluogo, da un ponte che porta sulla sponda lombarda del fiume. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia un castello rosso, formato da tre torrioni merlati alla guelfa e accompagnato, in un cantone del capo, da una mitria verde.

Centro collinare, di origine romana, che basa la sua economia su tutti i settori produttivi. I varalpombiesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce tra la località di Cascinetta, i nuclei urbani minori di Cascina Chisvoi e Cascina Sebastiana e un elevato numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con differenze di altitudine non molto accentuate. L’abitato, in espansione edilizia, è posto con forma raccolta presso il ciglio della valle del fiume; è valicato, poco a nord-est del capoluogo, da un ponte che porta sulla sponda lombarda del fiume. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia un castello rosso, formato da tre torrioni merlati alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a> e accompagnato, in un cantone del capo, da una mitria verde.

Storia

Il toponimo si compone di due nomi: il primo, che compare nella documentazione del 1202 con “Varalo”, seguito da alcune varianti, rappresenta, secondo qualche studioso, un derivato di “variarius”, nel senso di ‘terreno incolto, aspro’; il secondo, citato come “Plumbia”, si ritiene un derivato al femminile di PLUMBUM. Dalle origini antichissime, era originariamente compresa nella civiltà di Golasecca. All’epoca dei romani costituì un tutt’uno con Pombia, che durò per parecchi secoli. Dopo la dominazione longobarda i franchi trasformarono i ducati in comitati da cui si ebbero diverse contee. La contea di Pombia, a causa della sua posizione strategica, fu al centro di aspre lotte tra i conti locali e i vescovi di Novara che, dopo alterne vicissitudini, ne mantennero la giurisdizione dal 1080 al 1413. Nel 1407 il duca Galeazzo Maria Sforza nominò Alberto come signore del luogo; a questi seguirono dapprima i suoi figli e poi Martino Nibbia, segretario del marchese del Monferrato, Camillo, Ottaviano e Federico Caccia. Nel 1699 il feudo passò per eredità al marchese Pietro Antonio Ferrero da Milano e, successivamente, a suo figlio Federico, alla morte del quale si ridusse per mancanza di discendenti. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: l’oratorio di San Giovanni Battista, della prima metà del XVIII secolo, al cui interno è presente la riproduzione della grotta di Lourdes; la casa parrocchiale, di struttura seicentesca, con ballatoio esterno di legno; la chiesa della Beata Vergine del Rosario, al cui interno è presente l’altare sovrastato dalla pala raffigurante il Martirio di Santa Cristina. Numerosi sono gli oratori disseminati su tutto il territorio comunale, tra cui si ricordano quelli di San Rocco, di San Sebastiano, di San Giuseppe e di San Grato. Degni di nota sono poi: Villa Soranzo, complesso monumentale dotato di un parco ricco di piante ornamentali; palazzo Caccia, ristrutturato nel XVIII secolo, e palazzo Barberi, costruito nel periodo neorinascimentale.

Il toponimo si compone di due nomi: il primo, che compare nella documentazione del 1202 con “Varalo”, seguito da alcune varianti, rappresenta, secondo qualche studioso, un derivato di “variarius”, nel senso di ‘terreno incolto, aspro’; il secondo, citato come “Plumbia”, si ritiene un derivato al femminile di PLUMBUM. Dalle origini antichissime, era originariamente compresa nella civiltà di Golasecca. All’epoca dei romani costituì un tutt’uno con Pombia, che durò per parecchi secoli. Dopo la dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FRANCHI'>franchi</a> trasformarono i ducati in comitati da cui si ebbero diverse contee. La contea di Pombia, a causa della sua posizione strategica, fu al centro di aspre lotte tra i conti locali e i vescovi di Novara che, dopo alterne vicissitudini, ne mantennero la giurisdizione dal 1080 al 1413. Nel 1407 il duca Galeazzo Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SFORZA'>Sforza</a> nominò Alberto come signore del luogo; a questi seguirono dapprima i suoi figli e poi Martino Nibbia, segretario del marchese del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>, Camillo, Ottaviano e Federico Caccia. Nel 1699 il feudo passò per eredità al marchese Pietro Antonio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FERRERO'>Ferrero</a> da Milano e, successivamente, a suo figlio Federico, alla morte del quale si ridusse per mancanza di discendenti. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: l’oratorio di San Giovanni Battista, della prima metà del XVIII secolo, al cui interno è presente la riproduzione della grotta di Lourdes; la casa parrocchiale, di struttura seicentesca, con ballatoio esterno di legno; la chiesa della Beata Vergine del Rosario, al cui interno è presente l’altare sovrastato dalla pala raffigurante il Martirio di Santa Cristina. Numerosi sono gli oratori disseminati su tutto il territorio comunale, tra cui si ricordano quelli di San Rocco, di San Sebastiano, di San Giuseppe e di San Grato. Degni di nota sono poi: Villa Soranzo, complesso monumentale dotato di un parco ricco di piante ornamentali; palazzo Caccia, ristrutturato nel XVIII secolo, e palazzo Barberi, costruito nel periodo neorinascimentale.

Economia

Il settore primario è presente con la produzione di mais, segale e uva e con l’allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da imprese operanti nei comparti dell’estrazione di pietra, alimentare, tessile, delle confezioni, del legno, della lavorazione di articoli in gomma e in plastica, dei materiali da costruzione, metallurgico, meccanico, degli strumenti di precisione, dei giochi e dei giocattoli ed edile. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete commerciale, agenzie assicurative e immobiliari completano il panorama del terziario. Tra le strutture sociali figurano una casa di riposo e un asilo nido. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria. Sono presenti la biblioteca civica “Giancarlo Tiboni” e il museo archeologico (conserva reperti locali dalla protostoria al VI secolo d. C.). Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Il settore primario è presente con la produzione di mais, segale e uva e con l’allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da imprese operanti nei comparti dell’estrazione di pietra, alimentare, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, del legno, della lavorazione di articoli in gomma e in plastica, dei materiali da costruzione, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, degli strumenti di precisione, dei giochi e dei giocattoli ed edile. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete commerciale, agenzie assicurative e immobiliari completano il panorama del terziario. Tra le strutture sociali figurano una casa di riposo e un asilo nido. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria. Sono presenti la biblioteca civica “Giancarlo Tiboni” e il museo archeologico (conserva reperti locali dalla protostoria al VI secolo d. C.). Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

L’ambiente naturale circostante e la presenza sul posto di funzionali infrastrutture fanno di essa una meta a vocazione turistica che consente, a quanti vi si rechino, di visitare, con un percorso di circa sei chilometri, il Safari Park. Si tratta di un parco zoologico che permette non solo di osservare gli animali in libertà ma anche di portare avanti un progetto di ricerca scientifica e di conservazione delle specie protette. Molte sono le specie animali che si possono vedere in un habitat naturale perfettamente ricostruito: si va dagli animali della savana a quelli tipici delle fattorie europee. Una sezione è interamente dedicata alle farfalle e ai coleotteri con più di mille esemplari tra i più rari e i più belli. Il mercato settimanale si tiene il sabato. I Patroni, Santi Vincenzo e Anastasio, si festeggiano il primo martedì dopo Pasqua.

L’ambiente naturale circostante e la presenza sul posto di funzionali infrastrutture fanno di essa una meta a vocazione turistica che consente, a quanti vi si rechino, di visitare, con un percorso di circa sei chilometri, il Safari Park. Si tratta di un parco zoologico che permette non solo di osservare gli animali in libertà ma anche di portare avanti un progetto di ricerca scientifica e di conservazione delle specie protette. Molte sono le specie animali che si possono vedere in un habitat naturale perfettamente ricostruito: si va dagli animali della savana a quelli tipici delle fattorie europee. Una sezione è interamente dedicata alle farfalle e ai coleotteri con più di mille esemplari tra i più rari e i più belli. Il mercato settimanale si tiene il sabato. I Patroni, Santi Vincenzo e Anastasio, si festeggiano il primo martedì dopo Pasqua.

Località

Cascina Chisvoi, Cascinetta

Cascina Chisvoi, Cascinetta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Varallo Pombia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.