Descrizione

Piccola comunità situata in montagna di origine molto antica; classificata "comune sparso" con sede in Turano, ha un' economia fondata essenzialmente sulle attività agricole. I valvestinesi, con un indice di vecchiaia particolarmente alto, sono distribuiti tra il capoluogo comunale e le località di Armo, Bollone, Moerna, Droane e Persone. Il territorio, attraversato da più corsi d'acqua, comprende parte dell'omonimo lago; il suo profilo geometrico è irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama molto suggestivo, con estesi pascoli e rilievi coperti di vegetazione boschiva. L'abitato, che fa registrare segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Piccola comunità situata in montagna di origine molto antica; classificata "comune sparso" con sede in Turano, ha un' economia fondata essenzialmente sulle attività agricole. I valvestinesi, con un indice di vecchiaia particolarmente alto, sono distribuiti tra il capoluogo comunale e le località di Armo, Bollone, Moerna, Droane e Persone. Il territorio, attraversato da più corsi d'acqua, comprende parte dell'omonimo lago; il suo profilo geometrico è irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama molto suggestivo, con estesi pascoli e rilievi coperti di vegetazione boschiva. L'abitato, che fa registrare segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono all'età del bronzo, come testimoniato da alcuni reperti archeologici rinvenuti negli anni Settanta presso il Dosso delle Saette. Sulle origini del toponimo si fanno diverse ipotesi: alcuni studiosi ritengono che esso derivi dall'unione del nome dei due monti Vesta e Stino, mentre altri lo riportano al termine dialettale "vest", che significa 'luogo boscoso', o a "Ve", con cui si designano i prati di fronte alle località di Bollone e Stino; non manca però chi si richiama a nomi latini di persona, come VESTUS, VESTIUS o VESTONIUS o all'antico popolo dei vestini. In epoca romana il proconsole Quinto Marcio Rege vi avrebbe annientato la tribù degli stoni, che abitava nella vallata, in cui, più tardi, si stanziò la XXI legione "Rapaces". Citata per la prima volta in un documento del X secolo, in cui si fa riferimento alla chiesa di Santa Maria di Turano, nel Trecento fu infeudata ai conti di Lodrone, passando poi sotto il controllo dei Della Scala, cui subentrarono i veneziani, nella prima metà del Quattrocento. Dopo la caduta della Serenissima fu assoggettata a diverse dominazioni, tra cui quella napoleonica, fino al 1802, e quella austriaca, dal 1802 al 1805 e dal 1813 fino alla prima guerra mondiale. Nuovamente annessa al regno d'Italia nel 1918, fece parte della provincia di Trento fino al 1934. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte vari edifici di culto: la cinquecentesca parrocchiale di Turano, dedicata a San Giovanni Battista; le chiese di San Rocco e dei Santi Simone e Giuda, ad Armo; la chiesa di San Matteo, a Persone; quella di San Michele Arcangelo, a Bollone, e quella di San Vigilio, a Droane.

I primi insediamenti nella zona risalgono all'età del bronzo, come testimoniato da alcuni reperti archeologici rinvenuti negli anni Settanta presso il Dosso delle Saette. Sulle origini del toponimo si fanno diverse ipotesi: alcuni studiosi ritengono che esso derivi dall'unione del nome dei due monti Vesta e Stino, mentre altri lo riportano al termine dialettale "vest", che significa 'luogo boscoso', o a "Ve", con cui si designano i prati di fronte alle località di Bollone e Stino; non manca però chi si richiama a nomi latini di persona, come VESTUS, VESTIUS o VESTONIUS o all'antico popolo dei vestini. In epoca romana il proconsole Quinto Marcio Rege vi avrebbe annientato la tribù degli stoni, che abitava nella vallata, in cui, più tardi, si stanziò la XXI legione "Rapaces". Citata per la prima volta in un documento del X secolo, in cui si fa riferimento alla chiesa di Santa Maria di Turano, nel Trecento fu infeudata ai conti di Lodrone, passando poi sotto il controllo dei Della Scala, cui subentrarono i veneziani, nella prima metà del Quattrocento. Dopo la caduta della Serenissima fu assoggettata a diverse dominazioni, tra cui quella napoleonica, fino al 1802, e quella austriaca, dal 1802 al 1805 e dal 1813 fino alla prima guerra mondiale. Nuovamente annessa al regno d'Italia nel 1918, fece parte della provincia di Trento fino al 1934. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte vari edifici di culto: la cinquecentesca parrocchiale di Turano, dedicata a San Giovanni Battista; le chiese di San Rocco e dei Santi Simone e Giuda, ad Armo; la chiesa di San Matteo, a Persone; quella di San Michele Arcangelo, a Bollone, e quella di San Vigilio, a Droane.

Economia

Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante, pur registrandosi un calo degli addetti a questo settore; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L'industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile e lattiero-caseario. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante, pur registrandosi un calo degli addetti a questo settore; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L'industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIO'>lattiero-caseario</a>. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica e gustando i semplici ma genuini piatti della cucina locale, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto né l'agricoltura né tanto meno l'industria e il terziario hanno raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è il pendolarismo verso le aree più industrializzate e in particolare verso il capoluogo provinciale. I rapporti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge pure per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi (alta è la percentuale anche dei trasferimenti anagrafici, che rende passivo il saldo migratorio). Non si registrano particolari eventi ricorrenti. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 29 agosto.

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica e gustando i semplici ma genuini piatti della cucina locale, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto né l'agricoltura né tanto meno l'industria e il terziario hanno raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è il pendolarismo verso le aree più industrializzate e in particolare verso il capoluogo provinciale. I rapporti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge pure per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi (alta è la percentuale anche dei trasferimenti anagrafici, che rende passivo il saldo migratorio). Non si registrano particolari eventi ricorrenti. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 29 agosto.

Località

Armo, Bollone, Droane, Lago di Valvestino, Moerna, Persone, Turano

Armo, Bollone, Droane, Lago di Valvestino, Moerna, Persone, Turano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Valvestino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.