Descrizione

Comune collinare, di antica origine, che ha saputo accostare alla tradizionale agricoltura, alcune attività nel settore del commercio e dell’industria. La comunità dei valsinnesi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, abita, oltre che nel capoluogo comunale, in numerosissime case sparse e nelle località Castagna e San Nicola. Il territorio comunale, dal profilo geometrico irregolare, mostra variazioni di quota molto accentuate. L’abitato, che è in una fase di espansione edilizia, assume un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale si rappresentano tre colli, sulla cui cima centrale sono raffigurati: un ramoscello di quercia, uno di ulivo e una fava, la leguminosa più coltivata sul territorio fino alla prima metà del ‘900.

Comune collinare, di antica origine, che ha saputo accostare alla tradizionale agricoltura, alcune attività nel settore del commercio e dell’industria. La comunità dei valsinnesi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, abita, oltre che nel capoluogo comunale, in numerosissime case sparse e nelle località Castagna e San Nicola. Il territorio comunale, dal profilo geometrico irregolare, mostra variazioni di quota molto accentuate. L’abitato, che è in una fase di espansione edilizia, assume un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale si rappresentano tre colli, sulla cui cima centrale sono raffigurati: un ramoscello di quercia, uno di ulivo e una fava, la leguminosa più coltivata sul territorio fino alla prima metà del ‘900.

Storia

In seguito ad alcuni scavi avvenuti sul territorio comunale sul finire del XIX secolo, sono venuti alla luce i resti di un’antichissima città ma l’attuale abitato ebbe origine nell’undicesimo secolo e apparteneva ad un tale Guglielmo de Fabale. Il toponimo attuale è stato assunto soltanto a partire dal 1873 ed è il risultato dell’unione tra il sostantivo “valle” e il nome del vicino fiume Sinni. Prima di tale data, la denominazione era Favale San Cataldo, che secondo il Raccioppi derivava da “fava” ed indicava un ‘terreno adibito alla coltivazione di fave’. La storia locale è caratterizzata da un continuo alternarsi di feudatari al potere, tra i quali vanno menzionati i Sanseverino, i Vivacqua d’Oriolo, i Capaccio, i Galeota, i Galluccio, i Lamarra, i Lanzina e i Morra. A questi ultimi si ricollega un increscioso episodio avvenuto nella prima metà del XVI secolo e ambientato nel castello medievale posto nella parte alta dell’abitato: ha come protagonisti i tre fratelli Morra, i quali, per ostacolare l’infatuazione tra la sorella Isabella e un castellano di origine spagnola residente a Bollita, uccisero entrambi e con essi anche il precettore della nobildonna, il quale fungeva da intermediario tra i due innamorati platonici. L’abitato fu poi scosso da un’invasione dei briganti, che erano soliti infestare la zona, trovando poi rifugio nel vicino bosco di Colobraro. Oltre al castello, il centro storico conserva il pregevole palazzo Mauri, dove si trova un antico mulino con le macine in pietra; l’architettura religiosa ha, invece, come simbolo la chiesa madre, dedicata all’Assunta.

In seguito ad alcuni scavi avvenuti sul territorio comunale sul finire del XIX secolo, sono venuti alla luce i resti di un’antichissima città ma l’attuale abitato ebbe origine nell’undicesimo secolo e apparteneva ad un tale Guglielmo de Fabale. Il toponimo attuale è stato assunto soltanto a partire dal 1873 ed è il risultato dell’unione tra il sostantivo “valle” e il nome del vicino fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SINNI'>Sinni</a>. Prima di tale data, la denominazione era Favale San Cataldo, che secondo il Raccioppi derivava da “fava” ed indicava un ‘terreno adibito alla coltivazione di fave’. La storia locale è caratterizzata da un continuo alternarsi di feudatari al potere, tra i quali vanno menzionati i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>, i Vivacqua d’Oriolo, i Capaccio, i Galeota, i Galluccio, i Lamarra, i Lanzina e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=MORRA'>Morra</a>. A questi ultimi si ricollega un increscioso episodio avvenuto nella prima metà del XVI secolo e ambientato nel castello medievale posto nella parte alta dell’abitato: ha come protagonisti i tre fratelli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=MORRA'>Morra</a>, i quali, per ostacolare l’infatuazione tra la sorella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ISABELLA'>Isabella</a> e un castellano di origine spagnola residente a Bollita, uccisero entrambi e con essi anche il precettore della nobildonna, il quale fungeva da intermediario tra i due innamorati platonici. L’abitato fu poi scosso da un’invasione dei briganti, che erano soliti infestare la zona, trovando poi rifugio nel vicino bosco di Colobraro. Oltre al castello, il centro storico conserva il pregevole palazzo Mauri, dove si trova un antico mulino con le macine in pietra; l’architettura religiosa ha, invece, come simbolo la chiesa madre, dedicata all’Assunta.

Economia

È sede di Pro Loco. L’attività economica più diffusa sul territorio comunale è l’agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, in particolare il frumento, di ortaggi, di foraggio, di uva, di olivo, di agrumi e di frutta. Si pratica anche l’allevamento del bestiame, soprattutto caprini e avicoli ma anche bovini, suini e ovini. Non manca qualche attività nel settore industriale, riguardante la produzione alimentare, metallurgica, edile e dei materiali da costruzione. Il terziario garantisce la presenza del servizio bancario, mentre nelle scuole si impartisce l’istruzione dell’obbligo. Tra le strutture culturali si può usufruire della biblioteca comunale e si può visitare il castello della poetessa Isabella Morra. La capacità ricettiva assicura la ristorazione ma non il soggiorno, mentre la farmacia garantisce l’assistenza sanitaria di base.

È sede di Pro Loco. L’attività economica più diffusa sul territorio comunale è l’agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, in particolare il frumento, di ortaggi, di foraggio, di uva, di olivo, di agrumi e di frutta. Si pratica anche l’allevamento del bestiame, soprattutto caprini e avicoli ma anche bovini, suini e ovini. Non manca qualche attività nel settore industriale, riguardante la produzione alimentare, metallurgica, edile e dei materiali da costruzione. Il terziario garantisce la presenza del servizio bancario, mentre nelle scuole si impartisce l’istruzione dell’obbligo. Tra le strutture culturali si può usufruire della biblioteca comunale e si può visitare il castello della poetessa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ISABELLAMORRA'>Isabella Morra</a>. La capacità ricettiva assicura la ristorazione ma non il soggiorno, mentre la farmacia garantisce l’assistenza sanitaria di base.

Relazioni

Il flusso turistico sul posto è apprezzabile, grazie all’appartenenza dell’abitato all’ambito territoriale del Parco Nazionale del Pollino e alla sua vicinanza al monte Coppola, meta di frequenti escursioni, dirette, tra l’altro, alla visita del parco archeologico presente sulla sua sommità. Tuttavia la mancanza di adeguate strutture, di istituti di istruzione secondaria di secondo grado e di lavoro, favorisce una forte tendenza centrifuga verso i comuni del circondario. Nel mese di agosto si organizza un’interessante rassegna culturale dedicata alla poetessa cinquecentesca Isabella Morra, con una serie di manifestazioni culturali, artistiche e gastronomiche; il 20 dicembre si svolge invece una mostra di presepi, mentre a luglio si celebra la festa in onore della Madonna del Carmine. Il Patrono, S. Fabiano, si festeggia il 10 maggio.Isabella Morra vi nacque nel 1520 (fu poi uccisa, a soli 28 anni).

Il flusso turistico sul posto è apprezzabile, grazie all’appartenenza dell’abitato all’ambito territoriale del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=PARCONAZIONALEDELPOLLINO'>Parco Nazionale del Pollino</a> e alla sua vicinanza al monte Coppola, meta di frequenti escursioni, dirette, tra l’altro, alla visita del parco archeologico presente sulla sua sommità. Tuttavia la mancanza di adeguate strutture, di istituti di istruzione secondaria di secondo grado e di lavoro, favorisce una forte tendenza centrifuga verso i comuni del circondario. Nel mese di agosto si organizza un’interessante rassegna culturale dedicata alla poetessa cinquecentesca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ISABELLAMORRA'>Isabella Morra</a>, con una serie di manifestazioni culturali, artistiche e gastronomiche; il 20 dicembre si svolge invece una mostra di presepi, mentre a luglio si celebra la festa in onore della Madonna del Carmine. Il Patrono, S. Fabiano, si festeggia il 10 maggio.<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ISABELLAMORRA'>Isabella Morra</a> vi nacque nel 1520 (fu poi uccisa, a soli 28 anni).

Località

Castagna, San Nicola

Castagna, San Nicola

Fondi europei 2021-2027

Comune di Valsinni in phasing-out, appartenente, cioè, a quelle aree che, già comprese nell’Obiettivo 1 nel periodo di programmazione 2000-2006, nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013 sono beneficiarie di un sostegno transitorio accordato in quanto la loro uscita dalle aree economicamente depresse è avvenuta per l’effetto statistico dell’allargamento dell’UE a Paesi con PIL sensibilmente inferiore alla media comunitaria e non solo per progressi economici. Tale sostegno transitorio, che termina nel 2013, è accordato per rendere meno drastico il passaggio da un regime di sostegno a un altro riservato alle aree più prospere. Effetto statistico: Regioni con PIL pc inferiore al 75% della media UE – 15 ma superiore al 75% della media UE – 25.