Descrizione

Piccola comunità di montagna sorta probabilmente nel Medioevo; la sua economia si fonda soprattutto sull'allevamento di bestiame e sulla commercializzazione di funghi e tartufi. Si tratta di un "comune sparso", con sede in località Piedipaterno sul Nera; qui risiede la maggior parte dei vallani, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente superiore alla media, mentre solo una piccola parte della comunità si distribuisce nelle località di Meggiano e Vallo di Nera, in pochi aggregati urbani minori e in case sparse sui fondi. Il territorio comunale, caratterizzato da accentuate escursioni altimetriche, è percorso in senso longitudinale dal fiume Nera ed è delimitato da due dorsali montuose parallele che conferiscono al paesaggio un aspetto tormentato, più simile a certi scenari abruzzesi che ad ambienti tipicamente umbri. L'abitato, situato su un poggio, è immerso in una cornice verdissima e in parte ancora incontaminata: gran parte del comprensorio vallano, infatti, è rivestito da boschi di faggi e querce, a tratti intervallati da pianori erbosi destinati al pascolo e, alle quote meno elevate, da macchie scure di lecci. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia un castello d'argento merlato "alla guelfa", munito di tre torrette -quella centrale più alta delle laterali- e fondato su una verde campagna.

Piccola comunità di montagna sorta probabilmente nel Medioevo; la sua economia si fonda soprattutto sull'allevamento di bestiame e sulla commercializzazione di funghi e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=TARTUFI'>tartufi</a>. Si tratta di un "comune sparso", con sede in località Piedipaterno sul Nera; qui risiede la maggior parte dei vallani, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente superiore alla media, mentre solo una piccola parte della comunità si distribuisce nelle località di Meggiano e Vallo di Nera, in pochi aggregati urbani minori e in case sparse sui fondi. Il territorio comunale, caratterizzato da accentuate escursioni altimetriche, è percorso in senso longitudinale dal fiume Nera ed è delimitato da due dorsali montuose parallele che conferiscono al paesaggio un aspetto tormentato, più simile a certi scenari abruzzesi che ad ambienti tipicamente umbri. L'abitato, situato su un poggio, è immerso in una cornice verdissima e in parte ancora incontaminata: gran parte del comprensorio vallano, infatti, è rivestito da boschi di faggi e querce, a tratti intervallati da pianori erbosi destinati al pascolo e, alle quote meno elevate, da macchie scure di lecci. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia un castello d'argento merlato "alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=GUELFA'>guelfa</a>", munito di tre torrette -quella centrale più alta delle laterali- e fondato su una verde campagna.

Storia

Le prime notizie certe risalgono al XII secolo, vale a dire al tempo del duca Corrado di Ursingen, quando era conosciuta come uno dei principali centri fortificati della Valnerina. Passata sotto il dominio di Spoleto, ricevette da questa protezione in cambio di aiuti economici e militari. Nella prima metà del XVI secolo tentò di ribellarsi all'autorità spoletina ma venne distrutta dalle milizie al comando di Pietrone da Vallo e Piccozzo Brancaleone. Entrata a far parte dei domini della Chiesa, vi rimase fino al 1860, quando divenne comune autonomo. La prima parte del toponimo, che è stato semplicemente Vallo fino al 1863, è un appellativo geografico molto diffuso nella toponomastica umbra e indica una valle dal fondo ampio e pianeggiante o una depressione stretta e profonda. Tra le testimonianze storico-architettoniche spicca la chiesa gotica di San Francesco, più volte rimaneggiata, contenente una croce sagomata romanica e, nel chiostro, importanti affreschi del Trecento e del Quattrocento. Del XIV secolo è la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, con facciata adorna di uno splendido rosone e con affreschi di Jacopo Siculo nell'abside. Assai interessanti la cripta e il presbiterio del romitorio situato in località Piedipaterno sul Nera, risalente al XII secolo.

Le prime notizie certe risalgono al XII secolo, vale a dire al tempo del duca Corrado di Ursingen, quando era conosciuta come uno dei principali centri fortificati della Valnerina. Passata sotto il dominio di Spoleto, ricevette da questa protezione in cambio di aiuti economici e militari. Nella prima metà del XVI secolo tentò di ribellarsi all'autorità spoletina ma venne distrutta dalle milizie al comando di Pietrone da Vallo e Piccozzo Brancaleone. Entrata a far parte dei domini della Chiesa, vi rimase fino al 1860, quando divenne comune autonomo. La prima parte del toponimo, che è stato semplicemente Vallo fino al 1863, è un appellativo geografico molto diffuso nella toponomastica umbra e indica una valle dal fondo ampio e pianeggiante o una depressione stretta e profonda. Tra le testimonianze storico-architettoniche spicca la chiesa gotica di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=SANFRANCESCO'>San Francesco</a>, più volte rimaneggiata, contenente una croce sagomata romanica e, nel chiostro, importanti affreschi del Trecento e del Quattrocento. Del XIV secolo è la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, con facciata adorna di uno splendido rosone e con affreschi di Jacopo Siculo nell'abside. Assai interessanti la cripta e il presbiterio del romitorio situato in località Piedipaterno sul Nera, risalente al XII secolo.

Economia

La comunità è ancora dedita ad attività economiche tradizionali, quali l'agricoltura, l'allevamento di ovini e suini e la silvicoltura -i fitti boschi vallani abbondano di specie di funghi, compreso il pregiato tartufo-; il settore industriale è praticamente assente e la mancanza, nell'ambito del terziario, del credito e delle assicurazioni è al tempo stesso causa ed effetto del ritardo economico. Il comune fa registrare diverse carenze anche nell'ambito delle infrastrutture e dei servizi di pubblica utilità: è dotato di scuole materne, elementari e medie ma difetta di strutture preposte alla conservazione del patrimonio culturale; per l'assistenza sanitaria è costretto inoltre a far riferimento ai comuni limitrofi, cui bisogna rivolgersi anche per la farmacia.

La comunità è ancora dedita ad attività economiche tradizionali, quali l'agricoltura, l'allevamento di ovini e suini e la silvicoltura -i fitti boschi vallani abbondano di specie di funghi, compreso il pregiato <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=TARTUFO'>tartufo</a>-; il settore industriale è praticamente assente e la mancanza, nell'ambito del terziario, del credito e delle assicurazioni è al tempo stesso causa ed effetto del ritardo economico. Il comune fa registrare diverse carenze anche nell'ambito delle infrastrutture e dei servizi di pubblica utilità: è dotato di scuole materne, elementari e medie ma difetta di strutture preposte alla conservazione del patrimonio culturale; per l'assistenza sanitaria è costretto inoltre a far riferimento ai comuni limitrofi, cui bisogna rivolgersi anche per la farmacia.

Relazioni

L'abbondanza di boschi, di scorci panoramici e di percorsi di grande interesse naturalistico, unita alla pescosità del fiume Nera, ne fanno una meta ideale per gli amanti del trekking e della pesca sportiva, oltre che per gli esperti cercatori di funghi e tartufi; nella stagione invernale, inoltre, sui vicini monti Bacugno e Coscerno, che delimitano il versante orientale della Valnerina, è possibile praticare lo sci di fondo. Occasioni privilegiate di contatto con l'esterno sono le numerose manifestazioni all'insegna delle tradizioni locali, quali i solenni festeggiamenti del periodo pasquale, il cosiddetto "Festivallo", che si tiene dal 10 al 17 agosto, il presepe vivente che accompagna le festività natalizie e la festa di Sant'Antonio Abate (17 gennaio), con la tradizionale benedizione degli animali. La festa del Patrono San Sebastiano si celebra il 20 gennaio.

L'abbondanza di boschi, di scorci panoramici e di percorsi di grande interesse naturalistico, unita alla pescosità del fiume Nera, ne fanno una meta ideale per gli amanti del trekking e della pesca sportiva, oltre che per gli esperti cercatori di funghi e tartufi; nella stagione invernale, inoltre, sui vicini monti Bacugno e Coscerno, che delimitano il versante orientale della Valnerina, è possibile praticare lo sci di fondo. Occasioni privilegiate di contatto con l'esterno sono le numerose manifestazioni all'insegna delle tradizioni locali, quali i solenni festeggiamenti del periodo pasquale, il cosiddetto "Festivallo", che si tiene dal 10 al 17 agosto, il presepe vivente che accompagna le festività natalizie e la festa di Sant'Antonio Abate (17 gennaio), con la tradizionale benedizione degli animali. La festa del Patrono San Sebastiano si celebra il 20 gennaio.

Località

Meggiano, Montefiorello, Paterno, Piedipaterno

Meggiano, Montefiorello, Paterno, Piedipaterno

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vallo di Nera rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.