Descrizione

Piccola comunità di montagna di origine medievale; l’economia locale è sostenuta dalle tradizionali attività rurali e dal turismo. La comunità dei vallinfredani, che fa registrare un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiede quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, posto in posizione elevata su una sella che separa le testate del rio di Petescia e del fosso Carcarone, affluenti del fiume Turano. Il comprensorio comunale presenta un profilo geometrico vario e discontinuo e culmina a 1.068 metri di quota con la vetta del monte Aguzzo. Quest’ultimo proietta la sua ombra scura sull’abitato nonché sugli ampi pascoli erbosi, sui campi coltivati e sui folti boschi che lo incorniciano. Sullo sfondo si ergono le cime dei monti Lucretili, ammantate da una variegata e fitta vegetazione, composta da piante tipicamente mediterranee e specie arboree appenniniche; inoltre, questi rilievi, ancora immuni dall’azione devastatrice dell’uomo, sono popolati da numerose specie di animali selvatici: gli anfratti più impervi costituiscono il rifugio di aquile reali e falchi pellegrini mentre nel sottobosco si aggirano scoiattoli appenninici, volpi e gatti selvatici.

Piccola comunità di montagna di origine medievale; l’economia locale è sostenuta dalle tradizionali attività rurali e dal turismo. La comunità dei vallinfredani, che fa registrare un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiede quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, posto in posizione elevata su una sella che separa le testate del rio di Petescia e del fosso Carcarone, affluenti del fiume Turano. Il comprensorio comunale presenta un profilo geometrico vario e discontinuo e culmina a 1.068 metri di quota con la vetta del monte Aguzzo. Quest’ultimo proietta la sua ombra scura sull’abitato nonché sugli ampi pascoli erbosi, sui campi coltivati e sui folti boschi che lo incorniciano. Sullo sfondo si ergono le cime dei monti Lucretili, ammantate da una variegata e fitta vegetazione, composta da piante tipicamente mediterranee e specie arboree appenniniche; inoltre, questi rilievi, ancora immuni dall’azione devastatrice dell’uomo, sono popolati da numerose specie di animali selvatici: gli anfratti più impervi costituiscono il rifugio di aquile reali e falchi pellegrini mentre nel sottobosco si aggirano scoiattoli appenninici, volpi e gatti selvatici.

Storia

La prima menzione sicura della sua esistenza è contenuta in una bolla papale del 706 d.C., in cui è ricordata tra i possedimenti dell’abbazia di Santa Scolastica. Particolarmente ambita per la sua posizione strategica, fece parte delle proprietà dei conti dei Marsi, poi, alla fine del Trecento, divenne feudo dei Colonna, quindi appartenne ai Theodoli e ai Borghese; questi ultimi la tennero fino all’eversione dei diritti feudali. Il toponimo, di chiara etimologia, corrisponde all’espressione ‘valle fredda’. Risale al Quattrocento l’interessantissimo oratorio del Santissimo Crocifisso, che ancora custodisce pregevoli affreschi dell’epoca; è invece cinquecentesca la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, ampiamente rimaneggiata nel corso dei secoli successivi e contenente notevoli tele di varie epoche, tra cui una del Romanino. Sfidano inoltre il trascorrere del tempo i suggestivi ruderi del castello.

La prima menzione sicura della sua esistenza è contenuta in una bolla papale del 706 d.C., in cui è ricordata tra i possedimenti dell’abbazia di Santa Scolastica. Particolarmente ambita per la sua posizione strategica, fece parte delle proprietà dei conti dei Marsi, poi, alla fine del Trecento, divenne feudo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a>, quindi appartenne ai Theodoli e ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORGHESE'>Borghese</a>; questi ultimi la tennero fino all’eversione dei diritti feudali. Il toponimo, di chiara etimologia, corrisponde all’espressione ‘valle fredda’. Risale al Quattrocento l’interessantissimo oratorio del Santissimo Crocifisso, che ancora custodisce pregevoli affreschi dell’epoca; è invece cinquecentesca la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, ampiamente rimaneggiata nel corso dei secoli successivi e contenente notevoli tele di varie epoche, tra cui una del Romanino. Sfidano inoltre il trascorrere del tempo i suggestivi ruderi del castello.

Economia

Il turismo è destinato ad avere una sempre maggiore incidenza nell’economia locale ma le attività rurali continuano a rivestire un ruolo significativo nella formazione del reddito, con la produzione di cereali e legumi e l’allevamento di ovini e bovini. L’industria, invece, è praticamente assente mentre il terziario annovera pochi esercizi commerciali, rivolti soprattutto alla distribuzione di beni di prima necessità, e non include né sportelli bancari né agenzie assicurative o immobiliari. Il complesso delle strutture e dei servizi di pubblica utilità fa registrare numerose lacune: il comune dispone degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e di scuole materne ed elementari; è però sprovvisto di strutture culturali di rilievo, come biblioteche e musei, e per le esigenze di carattere sanitario è costretto a rivolgersi ai comuni limitrofi, dal momento che sul posto manca anche la farmacia. L’apparato ricettivo, pur se di esigue dimensioni, è in grado di offrire possibilità di ristorazione e soggiorno.

Il turismo è destinato ad avere una sempre maggiore incidenza nell’economia locale ma le attività rurali continuano a rivestire un ruolo significativo nella formazione del reddito, con la produzione di cereali e legumi e l’allevamento di ovini e bovini. L’industria, invece, è praticamente assente mentre il terziario annovera pochi esercizi commerciali, rivolti soprattutto alla distribuzione di beni di prima necessità, e non include né sportelli bancari né agenzie assicurative o immobiliari. Il complesso delle strutture e dei servizi di pubblica utilità fa registrare numerose lacune: il comune dispone degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e di scuole materne ed elementari; è però sprovvisto di strutture culturali di rilievo, come biblioteche e musei, e per le esigenze di carattere sanitario è costretto a rivolgersi ai comuni limitrofi, dal momento che sul posto manca anche la farmacia. L’apparato ricettivo, pur se di esigue dimensioni, è in grado di offrire possibilità di ristorazione e soggiorno.

Relazioni

I vasti panorami, la bellezza dell’ambiente naturale circostante e la vicinanza dei monti Lucretili e del lago del Turano esercitano un discreto richiamo sugli amanti delle escursioni e della natura. I contatti con l’esterno sono favoriti anche dalle manifestazioni che la comunità organizza nel corso dell’anno; in particolare, un gran numero di visitatori si riversa nelle vie dell’abitato in occasione delle sagre gastronomiche della polenta (ultima domenica di gennaio), della fagiolata (ferragosto) e delle “sagne”, pasta fresca preparata con acqua e farina e poi cucinata in piazza (ultima domenica di ottobre). La festa del Patrono San Michele si celebra il 29 settembre, con solenni funzioni religiose e festeggiamenti popolari.

I vasti panorami, la bellezza dell’ambiente naturale circostante e la vicinanza dei monti Lucretili e del lago del Turano esercitano un discreto richiamo sugli amanti delle escursioni e della natura. I contatti con l’esterno sono favoriti anche dalle manifestazioni che la comunità organizza nel corso dell’anno; in particolare, un gran numero di visitatori si riversa nelle vie dell’abitato in occasione delle sagre gastronomiche della polenta (ultima domenica di gennaio), della fagiolata (ferragosto) e delle “sagne”, pasta fresca preparata con acqua e farina e poi cucinata in piazza (ultima domenica di ottobre). La festa del Patrono San Michele si celebra il 29 settembre, con solenni funzioni religiose e festeggiamenti popolari.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vallinfreda rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.