Descrizione

Comune montano di origine alto-medievale, la cui economia è dominata dalle tradizionali attività rurali. La maggior parte dei vallerotondesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, si divide tra il capoluogo comunale e la località di La Selva; il resto della comunità risiede nelle località di Cardito, Valvori e Vettese, in diversi aggregati urbani minori e in case sparse. L’abitato, addossato alle pendici di un monte, presenta nel complesso un aspetto moderno, effetto della ricostruzione seguita ai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale, ma ha conservato intatto il suggestivo centro storico medievale. Il territorio comunale presenta una morfologia varia: la mole del monte Monna Casale determina un’impennata nel suo profilo geometrico, per il resto caratterizzato dalle curve meno pronunciate dei contrafforti collinari del massiccio. Una verde cornice di boschi di pini –frutto di rimboschimento–, di querce e di faggi circonda l’abitato, lasciando il posto, a quote inferiori, a frutteti, vigneti e seminativi. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un cuore rosso infiammato.

Comune montano di origine alto-medievale, la cui economia è dominata dalle tradizionali attività rurali. La maggior parte dei vallerotondesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, si divide tra il capoluogo comunale e la località di La Selva; il resto della comunità risiede nelle località di Cardito, Valvori e Vettese, in diversi aggregati urbani minori e in case sparse. L’abitato, addossato alle pendici di un monte, presenta nel complesso un aspetto moderno, effetto della ricostruzione seguita ai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale, ma ha conservato intatto il suggestivo centro storico medievale. Il territorio comunale presenta una morfologia varia: la mole del monte Monna Casale determina un’impennata nel suo profilo geometrico, per il resto caratterizzato dalle curve meno pronunciate dei contrafforti collinari del massiccio. Una verde cornice di boschi di pini –frutto di rimboschimento–, di querce e di faggi circonda l’abitato, lasciando il posto, a quote inferiori, a frutteti, vigneti e seminativi. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un cuore rosso infiammato.

Storia

Menzionata per la prima volta in un documento dell’853 d.C., che attesta la sua appartenenza all’abbazia di Montecassino, venne fondata in epoca alto-medievale; tuttavia, numerosi ritrovamenti archeologici attestano la presenza dell’uomo fin dall’antichità. Dopo essere stata saccheggiata e data alle fiamme da bande saracene nel X secolo, fu ricostruita e fortificata intorno al 1100 ma poco dopo subì un attacco dei normanni e nel 1349 fu colpita da un disastroso terremoto. Nel 1460 venne occupata dal conte di Trivento, che la governò per conto degli Angioini, e nel 1487 passò stabilmente sotto la giurisdizione del regno di Napoli. Pur trovandosi in posizione appartata, negli ultimi due secoli si è trovata spesso coinvolta in eventi cruciali: nel 1799 ha subito saccheggi da parte delle truppe francesi, nel 1915 è stata danneggiata da un tragico terremoto e nell’inverno 1943-1944 è stata devastata dai bombardamenti delle forze alleate attestate sul fronte di Cassino. Il toponimo allude alle caratteristiche geomorfologiche del territorio comunale. Il patrimonio storico architettonico annovera la chiesa di Santa Maria Assunta, quella della Madonna di Raditto e i ruderi di una chiesa dedicata a San Michele.

Menzionata per la prima volta in un documento dell’853 d.C., che attesta la sua appartenenza all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIMONTECASSINO'>abbazia di Montecassino</a>, venne fondata in epoca alto-medievale; tuttavia, numerosi ritrovamenti archeologici attestano la presenza dell’uomo fin dall’antichità. Dopo essere stata saccheggiata e data alle fiamme da bande <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SARACENE'>saracene</a> nel X secolo, fu ricostruita e fortificata intorno al 1100 ma poco dopo subì un attacco dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=NORMANNI'>normanni</a> e nel 1349 fu colpita da un disastroso terremoto. Nel 1460 venne occupata dal conte di Trivento, che la governò per conto degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ANGIOINI'>Angioini</a>, e nel 1487 passò stabilmente sotto la giurisdizione del regno di Napoli. Pur trovandosi in posizione appartata, negli ultimi due secoli si è trovata spesso coinvolta in eventi cruciali: nel 1799 ha subito saccheggi da parte delle truppe francesi, nel 1915 è stata danneggiata da un tragico terremoto e nell’inverno 1943-1944 è stata devastata dai bombardamenti delle forze alleate attestate sul fronte di Cassino. Il toponimo allude alle caratteristiche geomorfologiche del territorio comunale. Il patrimonio storico architettonico annovera la chiesa di Santa Maria Assunta, quella della Madonna di Raditto e i ruderi di una chiesa dedicata a San Michele.

Economia

Il legame che unisce la comunità alla tradizione ha il carattere del sano attaccamento alle proprie radici culturali e non della chiusura agli stimoli del progresso. Le attività silvicole e l’agricoltura, praticata su larga parte del comprensorio comunale e specializzata nella produzione di cereali, uva e olive, costituiscono ancora oggi una significativa fonte di reddito e di occupazione, visto il modesto livello di sviluppo raggiunto dall’industria e dal terziario: la prima stenta ad affermarsi e il secondo è rappresentato da una rete commerciale poco articolata e rivolta soprattutto alla distribuzione di beni di prima necessità –tra i servizi, però, è incluso il credito–. Il comune dispone degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e delle scuole dell’obbligo ma difetta di rilevanti strutture culturali; per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può contare sulla farmacia e su un servizio di guardia medica itinerante; l’apparato ricettivo, privo di strutture per il soggiorno, attende di essere potenziato.

Il legame che unisce la comunità alla tradizione ha il carattere del sano attaccamento alle proprie radici culturali e non della chiusura agli stimoli del progresso. Le attività silvicole e l’agricoltura, praticata su larga parte del comprensorio comunale e specializzata nella produzione di cereali, uva e olive, costituiscono ancora oggi una significativa fonte di reddito e di occupazione, visto il modesto livello di sviluppo raggiunto dall’industria e dal terziario: la prima stenta ad affermarsi e il secondo è rappresentato da una rete commerciale poco articolata e rivolta soprattutto alla distribuzione di beni di prima necessità –tra i servizi, però, è incluso il credito–. Il comune dispone degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e delle scuole dell’obbligo ma difetta di rilevanti strutture culturali; per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può contare sulla farmacia e su un servizio di guardia medica itinerante; l’apparato ricettivo, privo di strutture per il soggiorno, attende di essere potenziato.

Relazioni

È immersa in uno scenario naturale incontaminato e di grande suggestione: numerosi sentieri si snodano tra boschi di pini, abeti, querce e faggi fino alla catena montuosa delle Mainarde, offrendo agli appassionati anche la possibilità di praticare il birdwatching; nelle vicinanze dell’abitato si trova inoltre il laghetto di Cardito, un vero paradiso per gli amanti della pesca sportiva. Tra le manifestazioni organizzate dalla comunità spicca il palio dei rioni, che si svolge dall’1 al 20 settembre; una buona affluenza di visitatori si registra anche in occasione delle numerose feste religiose: la festa patronale in località Cardito (2 luglio) e quelle della Madonna del Canneto (22 agosto), della Natività di Santa Maria Bambina (7-8 settembre, nel capoluogo comunale e in località Cerreto) e della Madonna Addolorata (domenica precedente il 15 settembre, in località Valvori). I Patroni, i Santi Giovanni e Paolo, vengono festeggiati il 26 giugno.

È immersa in uno scenario naturale incontaminato e di grande suggestione: numerosi sentieri si snodano tra boschi di pini, abeti, querce e faggi fino alla catena montuosa delle Mainarde, offrendo agli appassionati anche la possibilità di praticare il birdwatching; nelle vicinanze dell’abitato si trova inoltre il laghetto di Cardito, un vero paradiso per gli amanti della pesca sportiva. Tra le manifestazioni organizzate dalla comunità spicca il palio dei rioni, che si svolge dall’1 al 20 settembre; una buona affluenza di visitatori si registra anche in occasione delle numerose feste religiose: la festa patronale in località Cardito (2 luglio) e quelle della Madonna del Canneto (22 agosto), della Natività di Santa Maria Bambina (7-8 settembre, nel capoluogo comunale e in località Cerreto) e della Madonna Addolorata (domenica precedente il 15 settembre, in località Valvori). I Patroni, i Santi Giovanni e Paolo, vengono festeggiati il 26 giugno.

Località

Campopagliuolo, Cardito, Cerreto, Cerrogrosso, Cese, Collecatascio, Collecazzillo, Collepagliaccio, Croce Cerreto, Gesenette, La Croce, La Selva, Lagozzo, Monte Passero-Monte Ferro, Pozzo Cerreto, Sambuchito, Valle Venafrana, Vallocchia Tesima, Valvori, Vettese

Campopagliuolo, Cardito, Cerreto, Cerrogrosso, Cese, Collecatascio, Collecazzillo, Collepagliaccio, Croce Cerreto, Gesenette, La Croce, La Selva, Lagozzo, Monte Passero-Monte Ferro, Pozzo Cerreto, Sambuchito, Valle Venafrana, Vallocchia Tesima, Valvori, Vettese

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vallerotonda rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.