Descrizione

Comune collinare di origine medievale, la cui popolazione trae sostentamento soprattutto dall’agricoltura, dall’allevamento di bestiame e dalle attività silvicole. La maggioranza dei vallemaiesi o vallefreddani, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale, situato su un colle e caratterizzato da un aspetto urbanistico di tipo medievale, con case addossate le une alle altre e strade strette e ripide; una piccola parte della comunità risiede invece in alcuni aggregati urbani minori e in case sparse sui fondi. Il profilo geometrico del territorio comunale è vario e irregolare: elemento caratterizzante del paesaggio è la mole del monte Maio, coperto da una rigogliosa vegetazione di querce e carpini, oltre che da ampi pascoli e zone incolte; più in basso, invece, lo scenario naturale è dominato da seminativi, frutteti e oliveti. Il comune, separato dal mare da una dorsale di rilievi montuosi, è interessato da un clima caldo e asciutto in estate ma freddo in inverno. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale campeggiano una stella cometa d’argento e tre foglie dello stesso colore; fuori dello scudo figura la scritta UNIVERSITAS VALLIS FRIGIDAE.

Comune collinare di origine medievale, la cui popolazione trae sostentamento soprattutto dall’agricoltura, dall’allevamento di bestiame e dalle attività silvicole. La maggioranza dei vallemaiesi o vallefreddani, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale, situato su un colle e caratterizzato da un aspetto urbanistico di tipo medievale, con case addossate le une alle altre e strade strette e ripide; una piccola parte della comunità risiede invece in alcuni aggregati urbani minori e in case sparse sui fondi. Il profilo geometrico del territorio comunale è vario e irregolare: elemento caratterizzante del paesaggio è la mole del monte Maio, coperto da una rigogliosa vegetazione di querce e carpini, oltre che da ampi pascoli e zone incolte; più in basso, invece, lo scenario naturale è dominato da seminativi, frutteti e oliveti. Il comune, separato dal mare da una dorsale di rilievi montuosi, è interessato da un clima caldo e asciutto in estate ma freddo in inverno. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale campeggiano una stella cometa d’argento e tre foglie dello stesso colore; fuori dello scudo figura la scritta UNIVERSITAS VALLIS FRIGIDAE.

Storia

Fondata in epoca medievale per iniziativa dei duchi di Gaeta in un sito che in precedenza aveva certamente ospitato stanziamenti sanniti e romani, è menzionata per la prima volta nel 1040. Per tutto il Medioevo fece parte dei possedimenti dell’abbazia di Montecassino e più volte tentò di svincolarsi dalla sua autorità: nel 1137, in particolare, si schierò a favore di Ruggero il Normanno nelle lotte che lo videro contrapporsi a papa Innocenzo II. Alla fine dell’XI secolo venne occupata e incendiata dalle truppe sveve di Marcualdo e nel 1421, per volere del pontefice Martino V, fu devastata dalla compagnia di Braccio da Montone; nel 1487 passò quindi stabilmente sotto la giurisdizione del regno di Napoli. È comune autonomo dal 1907. Il toponimo, che è stato Vallefredda fino al 1932, si riferisce alla posizione dell’abitato alle falde del monte Maio. Il patrimonio storico-architettonico, danneggiato dai bombardamenti subiti nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, annovera i resti dell’antico castello, la chiesa del Rosario e quella dedicata alla Santissima Annunziata, al cui interno si trova un pregevole trittico dell’Annunciazione (1574).

Fondata in epoca medievale per iniziativa dei duchi di Gaeta in un sito che in precedenza aveva certamente ospitato stanziamenti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SANNITI'>sanniti</a> e romani, è menzionata per la prima volta nel 1040. Per tutto il Medioevo fece parte dei possedimenti dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIMONTECASSINO'>abbazia di Montecassino</a> e più volte tentò di svincolarsi dalla sua autorità: nel 1137, in particolare, si schierò a favore di Ruggero il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=NORMANNO'>Normanno</a> nelle lotte che lo videro contrapporsi a papa Innocenzo II. Alla fine dell’XI secolo venne occupata e incendiata dalle truppe sveve di Marcualdo e nel 1421, per volere del pontefice <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=MARTINOV'>Martino V</a>, fu devastata dalla compagnia di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BRACCIODAMONTONE'>Braccio da Montone</a>; nel 1487 passò quindi stabilmente sotto la giurisdizione del regno di Napoli. È comune autonomo dal 1907. Il toponimo, che è stato Vallefredda fino al 1932, si riferisce alla posizione dell’abitato alle falde del monte Maio. Il patrimonio storico-architettonico, danneggiato dai bombardamenti subiti nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, annovera i resti dell’antico castello, la chiesa del Rosario e quella dedicata alla Santissima Annunziata, al cui interno si trova un pregevole trittico dell’Annunciazione (1574).

Economia

Profondamente legata al patrimonio delle proprie tradizioni ma nello stesso tempo assai interessata alle novità, la comunità vallemaiese è per buona parte ancora dedita all’allevamento di ovini, alla silvicoltura e alle attività agricole, specializzate nella produzione di cereali, frutta e olive; il settore secondario, invece, riveste un ruolo marginale fra le risorse economiche locali e così pure il terziario, che ha raggiunto, nel complesso, un modesto livello di sviluppo: la rete distributiva appare poco articolata ma in grado di soddisfare le esigenze basilari della comunità; alcune lacune affliggono invece il comparto dei servizi, che non comprende né il credito né le assicurazioni; la presenza di emittenti radiotelevisive private e di periodici locali, tuttavia, è un chiaro indice dello spirito di iniziativa e della vivacità intellettuale che contraddistingue i vallemaiesi. Nel comune si trovano gli ordinari uffici municipali e postali, scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado nonché una biblioteca comunale; un punto di vaccinazione, la farmacia e la centrale operativa di guardia medica di Cassino provvedono all’assistenza sanitaria; l’apparato ricettivo, nel complesso assai modesto, non comprende strutture per il soggiorno.

Profondamente legata al patrimonio delle proprie tradizioni ma nello stesso tempo assai interessata alle novità, la comunità vallemaiese è per buona parte ancora dedita all’allevamento di ovini, alla silvicoltura e alle attività agricole, specializzate nella produzione di cereali, frutta e olive; il settore secondario, invece, riveste un ruolo marginale fra le risorse economiche locali e così pure il terziario, che ha raggiunto, nel complesso, un modesto livello di sviluppo: la rete distributiva appare poco articolata ma in grado di soddisfare le esigenze basilari della comunità; alcune lacune affliggono invece il comparto dei servizi, che non comprende né il credito né le assicurazioni; la presenza di emittenti radiotelevisive private e di periodici locali, tuttavia, è un chiaro indice dello spirito di iniziativa e della vivacità intellettuale che contraddistingue i vallemaiesi. Nel comune si trovano gli ordinari uffici municipali e postali, scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado nonché una biblioteca comunale; un punto di vaccinazione, la farmacia e la centrale operativa di guardia medica di Cassino provvedono all’assistenza sanitaria; l’apparato ricettivo, nel complesso assai modesto, non comprende strutture per il soggiorno.

Relazioni

La vicinanza del monte Maio, meta di salutari escursioni all’aria aperta, attira soprattutto nella bella stagione numerosi amanti della natura. Varie manifestazioni all’insegna della cultura e delle tradizioni costituiscono un ulteriore elemento di richiamo: si segnalano in particolare il raduno internazionale dei gruppi folcloristici (13-15 agosto), la giornata del folclore e delle tradizioni vallefreddane (luglio-agosto), la sagra degli “stracciuni”, specialità gastronomica del luogo, e quella della trippa (luglio-agosto). La festa del Patrono San Tommaso si celebra il 3 luglio.

La vicinanza del monte Maio, meta di salutari escursioni all’aria aperta, attira soprattutto nella bella stagione numerosi amanti della natura. Varie manifestazioni all’insegna della cultura e delle tradizioni costituiscono un ulteriore elemento di richiamo: si segnalano in particolare il raduno internazionale dei gruppi folcloristici (13-15 agosto), la giornata del folclore e delle tradizioni vallefreddane (luglio-agosto), la sagra degli “stracciuni”, specialità gastronomica del luogo, e quella della trippa (luglio-agosto). La festa del Patrono San Tommaso si celebra il 3 luglio.

Località

Campetelle, Campo di Ruta, Cese, Collemonaco, Costa, Croce, Fontanelle, Orsi, Pastinovecchio, Pedicata, Santa Maria, Vaccherecce, Vado di Vaglia, Vallemontana, Valleroffa

Campetelle, Campo di Ruta, Cese, Collemonaco, Costa, Croce, Fontanelle, Orsi, Pastinovecchio, Pedicata, Santa Maria, Vaccherecce, Vado di Vaglia, Vallemontana, Valleroffa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vallemaio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.