Descrizione

Centro collinare di origine probabilmente medievale, la cui economia è basata sulle attività del settore primario, su diversi comparti dell'industria e sul turismo ecologico. Circa la metà dei valfabbrichesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia di poco superiore ai valori medi, vive concentrata nel capoluogo comunale; la restante parte della comunità si distribuisce nelle località di Casacastalda, Giomici e Monteverde, in alcuni aggregati urbani elementari (Collemincio, Poggio San Dionisio, San Donato e Sospertole) e in case sparse sui fondi. L'abitato, che costeggia la principale strada d'accesso, guarda da un lato la valle solcata dal corso del fiume Chiascio e dalla parte opposta una serie di rilievi collinari che s'innalzano gradualmente culminando con il Monte delle Croci. I boschi di lecci e querce che coronano le alture costituiscono le poche oasi di natura selvaggia sfuggite alla progressiva avanzata di vigneti, oliveti e seminativi.

Centro collinare di origine probabilmente medievale, la cui economia è basata sulle attività del settore primario, su diversi comparti dell'industria e sul turismo ecologico. Circa la metà dei valfabbrichesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia di poco superiore ai valori medi, vive concentrata nel capoluogo comunale; la restante parte della comunità si distribuisce nelle località di Casacastalda, Giomici e Monteverde, in alcuni aggregati urbani elementari (Collemincio, Poggio San Dionisio, San Donato e Sospertole) e in case sparse sui fondi. L'abitato, che costeggia la principale strada d'accesso, guarda da un lato la valle solcata dal corso del fiume Chiascio e dalla parte opposta una serie di rilievi collinari che s'innalzano gradualmente culminando con il Monte delle Croci. I boschi di lecci e querce che coronano le alture costituiscono le poche oasi di natura selvaggia sfuggite alla progressiva avanzata di vigneti, oliveti e seminativi.

Storia

Le prime notizie risalgono all'820 d.C., quando nelle fonti documentarie viene fatta menzione del monastero benedettino di Santa Maria in Vado Fabrica, titolare di diversi privilegi. Indipendente fino alla metà del XII secolo, entrò a far parte dei domini del monastero di Nonantola e, dopo un periodo di lotte con Perugia, passò sotto l'egida di Assisi e successivamente della Chiesa. Tornata sotto la giurisdizione dei perugini, vi rimase per tutto il XV secolo; in seguito l'illustre famiglia Della Rovere la cedette nuovamente alla Santa Sede. Il toponimo è un composto di "valle" e di "fabbrica" -quest'ultimo termine può indicare sia un'opera in muratura, sia una bottega o una chiesa-. I caratteristici vicoli e i resti del castello, comprendenti mura e torri caratterizzate da una merlatura gotica, conferiscono all'abitato un tipico aspetto medievale. Nell'ambito del patrimonio storico-architettonico valfabbrichese figurano inoltre la chiesa abbaziale di Santa Maria dell'Olmo e la parrocchiale ottocentesca situata in località Casacastalda, contenente un trittico del pittore Matteo da Gualdo. Nei dintorni dell'abitato sorge una pieve romanica, con pregevoli affreschi trecenteschi di scuola umbra.

Le prime notizie risalgono all'820 d.C., quando nelle fonti documentarie viene fatta menzione del monastero <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=BENEDETTINO'>benedettino</a> di Santa Maria in Vado Fabrica, titolare di diversi privilegi. Indipendente fino alla metà del XII secolo, entrò a far parte dei domini del monastero di Nonantola e, dopo un periodo di lotte con Perugia, passò sotto l'egida di Assisi e successivamente della Chiesa. Tornata sotto la giurisdizione dei perugini, vi rimase per tutto il XV secolo; in seguito l'illustre famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=DELLAROVERE'>Della Rovere</a> la cedette nuovamente alla Santa Sede. Il toponimo è un composto di "valle" e di "fabbrica" -quest'ultimo termine può indicare sia un'opera in muratura, sia una bottega o una chiesa-. I caratteristici vicoli e i resti del castello, comprendenti mura e torri caratterizzate da una merlatura gotica, conferiscono all'abitato un tipico aspetto medievale. Nell'ambito del patrimonio storico-architettonico valfabbrichese figurano inoltre la chiesa abbaziale di Santa Maria dell'Olmo e la parrocchiale ottocentesca situata in località Casacastalda, contenente un trittico del pittore Matteo da Gualdo. Nei dintorni dell'abitato sorge una pieve romanica, con pregevoli affreschi trecenteschi di scuola umbra.

Economia

Profondamente legati alle proprie tradizioni, i valfabbrichesi non sono comunque rimasti indifferenti agli stimoli del progresso. Nonostante il consistente movimento migratorio, l'economia si presenta vitale e piuttosto diversificata: all'agricoltura, che raggiunge buoni livelli qualitativi e quantitativi nella produzione di cereali, olive, uva da vino, funghi e tabacco, si aggiungono fiorenti attività zootecniche -si allevano soprattutto suini-; nell'ambito del settore secondario spicca invece la presenza di alcune imprese di dimensioni medio-grandi attive nei comparti tessile, delle confezioni e metallurgico; un discreto movimento turistico e un articolato ventaglio di servizi, tra cui il credito e le assicurazioni, completano il quadro dell'economia valfabbrichese. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, è provvisto di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado ma difetta di istituti d'istruzione secondaria di secondo grado; dotato di una biblioteca comunale, per quanto concerne l'assistenza sanitaria usufruisce della farmacia e di un punto di prelievo; ristoranti, alberghi e strutture alternative per il soggiorno assicurano una buona capacità ricettiva.

Profondamente legati alle proprie tradizioni, i valfabbrichesi non sono comunque rimasti indifferenti agli stimoli del progresso. Nonostante il consistente movimento migratorio, l'economia si presenta vitale e piuttosto diversificata: all'agricoltura, che raggiunge buoni livelli qualitativi e quantitativi nella produzione di cereali, olive, uva da vino, funghi e tabacco, si aggiungono fiorenti attività zootecniche -si allevano soprattutto suini-; nell'ambito del settore secondario spicca invece la presenza di alcune imprese di dimensioni medio-grandi attive nei comparti tessile, delle confezioni e metallurgico; un discreto movimento turistico e un articolato ventaglio di servizi, tra cui il credito e le assicurazioni, completano il quadro dell'economia valfabbrichese. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, è provvisto di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado ma difetta di istituti d'istruzione secondaria di secondo grado; dotato di una biblioteca comunale, per quanto concerne l'assistenza sanitaria usufruisce della farmacia e di un punto di prelievo; ristoranti, alberghi e strutture alternative per il soggiorno assicurano una buona capacità ricettiva.

Relazioni

L'atmosfera d'altri tempi e la tranquillità che vi albergano ne fanno un luogo ideale per coloro che gradiscano trascorrere vacanze rilassanti a contatto con la natura: nel fiume Chiascio è possibile praticare la pesca alla trota e nel resto del territorio comunale abbondano refrigeranti sorgenti, come quella di Acquasanta, in località Casacastalda, le cui acque possiedono proprietà radioattive. Diverse manifestazioni all'insegna della cultura e delle tradizioni locali costituiscono ulteriori motivi di attrazione: nella prima metà del mese di luglio si succedono eventi a carattere sportivo, musicale e culturale, che compongono il calendario dell'"Estate valfabbrichese", e si allestiscono stand gastronomici che offrono la ghiotta opportunità di gustare i piatti e i prodotti tipici locali; agli appassionati della buona cucina è riservata inoltre la sagra del pesce, che si protrae per tutta la seconda metà di luglio, mentre il 7 settembre ha luogo la "Festa d'autunno", con sfilata in costumi medievali per le vie dell'abitato, seguita da numerose e appassionanti gare tra i cavalieri che rappresentano i diversi rioni. La festa del Patrono San Sebastiano si celebra il 20 gennaio.

L'atmosfera d'altri tempi e la tranquillità che vi albergano ne fanno un luogo ideale per coloro che gradiscano trascorrere vacanze rilassanti a contatto con la natura: nel fiume Chiascio è possibile praticare la pesca alla trota e nel resto del territorio comunale abbondano refrigeranti sorgenti, come quella di Acquasanta, in località Casacastalda, le cui acque possiedono proprietà radioattive. Diverse manifestazioni all'insegna della cultura e delle tradizioni locali costituiscono ulteriori motivi di attrazione: nella prima metà del mese di luglio si succedono eventi a carattere sportivo, musicale e culturale, che compongono il calendario dell'"Estate valfabbrichese", e si allestiscono stand gastronomici che offrono la ghiotta opportunità di gustare i piatti e i prodotti tipici locali; agli appassionati della buona cucina è riservata inoltre la sagra del pesce, che si protrae per tutta la seconda metà di luglio, mentre il 7 settembre ha luogo la "Festa d'autunno", con sfilata in costumi medievali per le vie dell'abitato, seguita da numerose e appassionanti gare tra i cavalieri che rappresentano i diversi rioni. La festa del Patrono San Sebastiano si celebra il 20 gennaio.

Località

Casacastalda, Collemincio, Giomici, Monteverde, Poggio Morico, Poggio San Dionisio, San Donato, Sospertole

Casacastalda, Collemincio, Giomici, Monteverde, Poggio Morico, Poggio San Dionisio, San Donato, Sospertole

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Valfabbrica rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.