Descrizione

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Trarego. Di origine antica, fonda la sua economia su poche attività agro-pastorali e su un modesto indotto turistico. I trareghesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Piancassone e Viggiona. Il territorio, classificato di montagna, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, a est, ha una veduta sulla sponda occidentale del lago; Trarego domina da un ripiano la valle sottostante, mentre Viggiona si estende in bella posizione verso il ciglio del pendio che scende ripido alle rive del lago.

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Trarego. Di origine antica, fonda la sua economia su poche attività agro-pastorali e su un modesto indotto turistico. I trareghesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Piancassone e Viggiona. Il territorio, classificato di montagna, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, a est, ha una veduta sulla sponda occidentale del lago; Trarego domina da un ripiano la valle sottostante, mentre Viggiona si estende in bella posizione verso il ciglio del pendio che scende ripido alle rive del lago.

Storia

Nonostante la mancanza di documentazione medievale, qualche studioso, accertata per la prima parte del toponimo la presenza di un suffisso -ATICO, propone per la base il verbo intrare, da cui INTRATICUS, con riferimento alla posizione dell’insediamento allo sbocco della valle. In base ai reperti archeologici pervenuti, la seconda parte del toponimo denomina l’insediamento più antico, di cui tuttavia non resta documentazione. Non si hanno notizie sulle sue prime vicende: l’unico dato certo è che ebbe sempre intensi rapporti con Milano, appartenendo per alcuni secoli al ducato lombardo. La parrocchia di Trarego conserva ancora il rito ambrosiano, mentre quella di Viggiona, pur passata al rito romano, conserva arredi, paramenti e libri liturgici dell’antica tradizione. La sua storia seguente non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche, interessante è la cosiddetta “chiesa vecchia”, che si trova a Viggiona: monumento nazionale di origine romanica, modificato nel XVI secolo, con pregevoli affreschi nell’abside e nel battistero. Degna di nota è anche la chiesa nuova di San Maurizio, eretta nel XVII secolo, ma consacrata soltanto nel 1749: caratteristici sono il battistero e il pulpito ligneo proveniente dalla vecchia chiesa romanica. Peculiare è poi la chiesa parrocchiale del XVII secolo, che si trova a Trarego, sorta su un preesistente oratorio duecentesco. La caratteristica di questo edificio è quella di non avere il campanile, demolito negli anni Cinquanta del Novecento. A Cheglio, infine, rilevante dal punto di vista artistico è l’oratorio di San Rocco, che conserva al suo interno un interessante polittico cinquecentesco.

Nonostante la mancanza di documentazione medievale, qualche studioso, accertata per la prima parte del toponimo la presenza di un suffisso -ATICO, propone per la base il verbo intrare, da cui INTRATICUS, con riferimento alla posizione dell’insediamento allo sbocco della valle. In base ai reperti archeologici pervenuti, la seconda parte del toponimo denomina l’insediamento più antico, di cui tuttavia non resta documentazione. Non si hanno notizie sulle sue prime vicende: l’unico dato certo è che ebbe sempre intensi rapporti con Milano, appartenendo per alcuni secoli al ducato lombardo. La parrocchia di Trarego conserva ancora il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=RITOAMBROSIANO'>rito ambrosiano</a>, mentre quella di Viggiona, pur passata al rito romano, conserva arredi, paramenti e libri liturgici dell’antica tradizione. La sua storia seguente non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche, interessante è la cosiddetta “chiesa vecchia”, che si trova a Viggiona: monumento nazionale di origine romanica, modificato nel XVI secolo, con pregevoli affreschi nell’abside e nel battistero. Degna di nota è anche la chiesa nuova di San Maurizio, eretta nel XVII secolo, ma consacrata soltanto nel 1749: caratteristici sono il battistero e il pulpito ligneo proveniente dalla vecchia chiesa romanica. Peculiare è poi la chiesa parrocchiale del XVII secolo, che si trova a Trarego, sorta su un preesistente oratorio duecentesco. La caratteristica di questo edificio è quella di non avere il campanile, demolito negli anni Cinquanta del Novecento. A Cheglio, infine, rilevante dal punto di vista artistico è l’oratorio di San Rocco, che conserva al suo interno un interessante polittico cinquecentesco.

Economia

Il quadro economico non è dei più floridi, risentendo dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata sulla produzione di cereali e foraggi; è praticato l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile e alimentare, sono pressoché insignificanti. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di un certo rilievo: sociali (come asili nido o case di riposo) e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive, tra cui un agriturismo, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Il quadro economico non è dei più floridi, risentendo dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata sulla produzione di cereali e foraggi; è praticato l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile e alimentare, sono pressoché insignificanti. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di un certo rilievo: sociali (come asili nido o case di riposo) e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive, tra cui un agriturismo, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

L’assenza di nebbia, la prolungata insolazione e le deboli escursioni termiche, ne fanno un luogo privilegiato per un turismo residenziale che trova nell’amenità dei luoghi la maggiore attrattiva. Numerose sono infatti le possibili escursioni nel verde che circonda i tre villaggi: imboccando antiche mulattiere e strade rurali, si giunge al lago o si sale verso gli alpeggi, luogo di pascolo estivo per il bestiame. Tra le numerose manifestazioni, che contribuiscono ad aumentare il numero di visitatori, meritano di essere citati: il carnevale di rito romano, a febbraio; la festa della birra e la gara di bocce nel “ferragosto viggionese”, ad agosto; la mostra micologica provinciale e la castagnata, ad ottobre; la festa della Madonna Nera di Loreto e la sagra alpina, a luglio. Il Patrono, San Martino, si festeggia l’11 novembre.

L’assenza di nebbia, la prolungata insolazione e le deboli escursioni termiche, ne fanno un luogo privilegiato per un turismo residenziale che trova nell’amenità dei luoghi la maggiore attrattiva. Numerose sono infatti le possibili escursioni nel verde che circonda i tre villaggi: imboccando antiche mulattiere e strade rurali, si giunge al lago o si sale verso gli alpeggi, luogo di pascolo estivo per il bestiame. Tra le numerose manifestazioni, che contribuiscono ad aumentare il numero di visitatori, meritano di essere citati: il carnevale di rito romano, a febbraio; la festa della birra e la gara di bocce nel “ferragosto viggionese”, ad agosto; la mostra micologica provinciale e la castagnata, ad ottobre; la festa della Madonna Nera di Loreto e la sagra alpina, a luglio. Il Patrono, San Martino, si festeggia l’11 novembre.

Località

Monte Spalavera, Piancassone, Trarego, Viggiona

Monte Spalavera, Piancassone, Trarego, Viggiona

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Trarego Viggiona rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.