Descrizione
Centro montano, classificato “comune sparso” con sede in Trivero-Prativero-Ponzone. Di origini medievali, è sostenuta da una vivace industria e dal terziario, affiancati dal turismo e dall’agricoltura. I triveresi, il cui indice di vecchiaia è molto elevato, vivono in gran parte nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, formato da tre distinti nuclei abitati, è adagiato sui pendii di alcune colline situate in prossimità del torrente Ponzone e cosparse di numerose aree industriali. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo rosso del primo campo spicca un delfino sormontato da una stella d’argento; nella seconda sezione, smaltata d’azzurro, si rappresenta un monte verde.
Storia
Il toponimo deriverebbe, secondo alcuni studiosi, dal gentilizio romano TREVERIUS, riconducibile al nome della tribù gallica dei Treveri. Infeudata nel Medioevo al figlio del conte di Vercelli, Manfredo (X secolo), venne ceduta da quest’ultimo ai Bulgaro, signori del luogo; passata alla giurisdizione dell’episcopato vercellese, rimase tuttavia tra le proprietà di quella famiglia. Passata agli Avogadro di Valdengo, venne in seguito inglobata tra i territori dei Visconti; divenuta un importante centro, fu teatro di violente ribellioni della popolazione nei confronti dei Bulgaro, che non accettavano la signoria viscontea e tormentavano la popolazione con un’onerosa fiscalità (XV secolo). Sottomessasi quindi volontariamente ai Savoia, passò in seguito a Giovanni Wilcardel, signore di Fleury (1619) e dopo circa un secolo (1720) venne venduta dagli stessi Savoia ad Alessandro Delfino di Cuneo. Come molte località limitrofe dichiarò la propria indipendenza nel 1789, in seguito alle campagne napoleoniche. Tra le numerose parrocchiali che adornano l’abitato e i suoi dintorni spicca quella dedicata a San Quirico e Santa Giuditta; risalente al XIV secolo ma ricostruita in epoca cinque-secentesca, è internamente impreziosita da interessanti pitture parietali a soggetto sacro; di valore sono anche i pregiati arredi sacri, tra cui il battistero settecentesco, nonché le tele di rinomati pittori. Meta di frequenti pellegrinaggi è invece il santuario di Nostra Signora della Brughiera: è composto da due edifici, quello cinquecentesco, con pregevoli tele, e quello secentesco, con facciata rinascimentale, statue e affreschi sulla vita della Vergine. Un tipico esempio di architettura religiosa locale è costituito anche dagli oratori di Sant’Antonio Abate (XV secolo), di San Bernardo (XIV secolo) e San Rocco (XVI secolo).
Economia
È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il consistente sviluppo del settore secondario, suddiviso tra le attività dell’industria tessile, è presente con impianti di grosse dimensioni, e i comparti alimentare, delle confezioni, del legno, chimico, meccanico ed elettronico, caratterizzati da piccole e medie imprese. Il settore primario, che include anche la silvicoltura, è presente con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme di servizi sufficienti per le esigenze primarie della popolazione; è presente il servizio bancario. Ospita le scuole dell’obbligo e un istituto professionale alberghiero, una biblioteca comunale, un museo, una sala cinematografica e, tra le strutture sociali di rilievo, una casa di riposo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.
Relazioni
Meta turistica molto frequentata sia nel periodo estivo che in quello invernale, grazie soprattutto all’ambiente naturale che la circonda, ricco di vegetazione. Costituisce il principale punto di partenza per la visita all’Oasi Zegna, che offre la possibilità di apprezzare le sue bellezze naturali. Poco distante dal centro abitato, si diparte il sentiero dei rododendri, raggiungibile in quindici minuti; è una breve passeggiata nella Valle dei Rododendri, molto ricca di essenze esotiche e ornamentali, dalla spettacolare fioritura primaverile. Allontanandosi di circa sette chilometri, inoltre, è possibile percorrere il sentiero dei funghi (raggiungibile in cinquanta minuti) ed effettuare una bella escursione sul versante sud del monte Rubello, fino a raggiungere il santuario della Brughiera. Non si segnalano manifestazioni di rilievo. La festa patronale, dedicata ai Santi Quirico e Giulitta, si celebra il lunedì dopo la prima domenica di luglio.
Località
Brovarone, Bulliana-Vico, Cima della Mora, Giardino-Botto, Mazzucco-Mazza, Ponzone, Prativero, Zoccolo
- Popolazione 5.764
- Lat 45° 40' 8,53'' 45.66903611
- Long 8° 9' 36,41'' 8.16011389
- CAP 13835
- Prefisso 015
- Codice ISTAT 096070
- Codice Catasto L436
- Altitudine slm 675 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: nessun limite F/3182 - Superficie 29.88 Km2
- Densità 192,90 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 07:45
- Tramonto 16:43
- MARIO CARLI
- Frazione Ronco, 1
- 13835 (BI) Piemonte
- comune.valdilana.bi@legalmail.it
- www.comune.valdilana.bi.it
- 90071560024