Descrizione
Piccola comunità di montagna, di origini medievali, la cui economia si basa sull’agricoltura, su modeste iniziative industriali e sul turismo. I trioresi, con un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, sono quasi tutti distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località Bregalla, Cetta, Creppo, Loreto, Realdo e Verdeggia. Il territorio, comprendente anche parte del lago Tenarda, presenta un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 2.153 metri del monte Frontè. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, conserva un aspetto tipicamente medievale; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l’immagine di un cerbero d’argento.
Storia
Citata come Tridoria in un documento del XII secolo, deriva il toponimo dal participio passato TRITUM del verbo latino TERERE, ‘macinare’, con l’aggiunta del suffisso -orio: è evidente il richiamo all’attività molitoria, un tempo molto sviluppata nella zona. Non manca però chi riporta la denominazione del borgo al latino TRIA ORA, ‘tre bocche’, riferito ai torrenti che confluiscono nel territorio, o ai liguri “triullati”, che popolavano l’area. Inserita nella marca aleramica e poi in quella arduinica, nel 1100 entrò a far parte dei possedimenti dei conti di Ventimiglia, passando sotto il dominio di Genova, nella seconda metà del XIII secolo. Assurta a capoluogo di una podesteria, registrò lunghi periodi di pace alternati alle lotte tra i guelfi e i ghibellini, alle quali si aggiunsero, nel Seicento, le guerre tra i genovesi e i Savoia. Aggregata all’impero francese, durante la parentesi napoleonica, e al regno di Sardegna, all’indomani del congresso di Vienna, fu teatro di una dura rappresaglia nazista, nel corso della seconda guerra mondiale. Tra i monumenti figurano: la collegiata dell’Assunta, di origini cinquecentesche, contenente pregevoli opere d’arte; il vicino oratorio di San Giovanni Battista, della fine del XVII secolo; la chiesa di San Dalmazzo, del Duecento; le chiese di Sant’Agostino, della Madonna del Buon Viaggio e della Madonna delle Grazie; la chiesetta di San Bernardino, del XV secolo; il santuario della Madonna di Loreto, nell’omonima località; i ruderi di porte e torri medievali; i resti del castello duecentesco; le rovine della chiesa di Santa Caterina, costruita sul finire del XIV secolo; la statua bronzea del Redentore, sulla cima del monte Saccarello.
Economia
È sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono ortaggi, olive, uve e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, ovini e caprini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, dell’estrazione della pietra e della fabbricazione di giochi e giocattoli. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una rete distributiva, di dimensioni modeste, completa il panorama del terziario. Non si registra la presenza di strutture sociali di un certo rilievo. È possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari; si può però usufruire di un museo etnografico e di una biblioteca. Le strutture ricettive, accanto alla ristorazione, offrono una buona possibilità di soggiorno. L’assenza di una farmacia rende necessario recarsi altrove anche per i servizi sanitari di base.
Relazioni
Stazione di villeggiatura, registra un significativo movimento di turisti, cui offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, praticando gli sport invernali, soprattutto in località Monesi. Di grande attrattiva è il bungee jamping, ossia il salto con cavo elastico, dal ponte di Loreto. Le esigue opportunità di lavoro offerte dalle attività produttive locali e la carenza di strutture e servizi sono alla base di un diffuso pendolarismo verso le aree più sviluppate. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citate: le fiere del primo mercoledì di giugno e della seconda domenica di luglio; la mostra mercato di prodotti del posto, ad agosto, e la fiera del 3 novembre. Il mercato si svolge il giovedì. La festa della Patrona, Santa Maria Assunta, viene celebrata il 15 agosto.
Località
Bregalla, Cetta, Creppo, Loreto, Monesi di Triora, Monte Fronté, Monte Gerbonte, Realdo, Verdeggia
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Triora rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 355
- Lat 43° 59' 31,51'' 43.99208611
- Long 7° 45' 56,99'' 7.76583056
- CAP 18010
- Prefisso 0184
- Codice ISTAT 008061
- Codice Catasto L430
- Altitudine slm 780 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: nessun limite F/3039 - Superficie 67.76 Km2
- Densità 5,24 ab/Km2
- Sismicità Zona 3s
- Alba 08:06
- Tramonto 16:54
- MASSIMO DI FAZIO
- Corso Italia N.9
- 18010 (IM) Liguria
- comune.triora.im@legalmail.it
- www.comune.triora.im.it
- 81004270088