Descrizione

Comune collinare di origine medievale, che trae sostentamento dalle tradizionali attività rurali e da alcune piccole imprese industriali. La maggioranza dei torritani, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, si divide tra il capoluogo comunale, sviluppatosi con pianta compatta su una ripida altura delimitata da un’ansa del fiume Tevere, e un buon numero di case sparse sui fondi mentre solo una piccolissima parte della comunità risiede in località Stazione di Poggio Mirteto. Il comprensorio comunale è bagnato dalle acque del fiume Tevere, che in questo tratto forma ampi meandri. La realizzazione di uno sbarramento artificiale sul corso del fiume ha determinato la formazione di una vasta zona umida, che ha ben presto attirato numerose specie di uccelli acquatici: il territorio torritano è così frequentato da folaghe, gallinelle d’acqua, germani reali, fischioni, aironi cenerini, aironi bianchi maggiori, aironi rossi, garzette, usignoli di fiume, martin pescatori e falchi di palude, che trovano rifugio e nutrimento tra i canneti che incorniciano le sponde fluviali e sugli isolotti formati dall’accumulo di sedimenti trasportati dal Tevere e dal fiume Farfa.

Comune collinare di origine medievale, che trae sostentamento dalle tradizionali attività rurali e da alcune piccole imprese industriali. La maggioranza dei torritani, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, si divide tra il capoluogo comunale, sviluppatosi con pianta compatta su una ripida altura delimitata da un’ansa del fiume Tevere, e un buon numero di case sparse sui fondi mentre solo una piccolissima parte della comunità risiede in località Stazione di Poggio Mirteto. Il comprensorio comunale è bagnato dalle acque del fiume Tevere, che in questo tratto forma ampi meandri. La realizzazione di uno sbarramento artificiale sul corso del fiume ha determinato la formazione di una vasta zona umida, che ha ben presto attirato numerose specie di uccelli acquatici: il territorio torritano è così frequentato da folaghe, gallinelle d’acqua, germani reali, fischioni, aironi cenerini, aironi bianchi maggiori, aironi rossi, garzette, usignoli di fiume, martin pescatori e falchi di palude, che trovano rifugio e nutrimento tra i canneti che incorniciano le sponde fluviali e sugli isolotti formati dall’accumulo di sedimenti trasportati dal Tevere e dal fiume Farfa.

Storia

Le prime notizie sulla sua esistenza risalgono al IX secolo d.C., quando appare menzionata, con il nome di FUNDUS TURRITULAE, in una donazione del re franco Carlomanno all’abbazia di Sant’Andrea in Flumine. Passata in feudo ai Savelli, fu successivamente acquistata dagli Orsini, cui appartenne fino al 1586; divenne poi possedimento dei Melchiorri, che la tennero per quasi tre secoli, e in seguito di Cristina di Sassonia e della famiglia De Gregorio; nel 1853 fu inclusa tra le proprietà di Alessandro Borghese. Il toponimo, privo di specificazione fino al 1872, è un chiaro derivato del termine “torre”. Domina l’abitato il palazzo baronale, varie volte rimaneggiato nel corso dei secoli. Nella chiesa dell’Assunta sono custoditi un affresco del XIII secolo e una campana cinquecentesca donata alla comunità da San Carlo Borromeo. Di particolare interesse è la chiesa di San Tommaso Apostolo, eretta dai Savelli nel XII secolo: questo edificio sacro fu inglobato nel castello e la sua facciata, originariamente romanica, assunse l’aspetto di una fortezza. Nei pressi dell’abitato sono inoltre presenti i suggestivi resti di una villa romana di epoca tardo-repubblicana.

Le prime notizie sulla sua esistenza risalgono al IX secolo d.C., quando appare menzionata, con il nome di FUNDUS TURRITULAE, in una donazione del re franco Carlomanno all’abbazia di Sant’Andrea in Flumine. Passata in feudo ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SAVELLI'>Savelli</a>, fu successivamente acquistata dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>, cui appartenne fino al 1586; divenne poi possedimento dei Melchiorri, che la tennero per quasi tre secoli, e in seguito di Cristina di Sassonia e della famiglia De Gregorio; nel 1853 fu inclusa tra le proprietà di Alessandro <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORGHESE'>Borghese</a>. Il toponimo, privo di specificazione fino al 1872, è un chiaro derivato del termine “torre”. Domina l’abitato il palazzo baronale, varie volte rimaneggiato nel corso dei secoli. Nella chiesa dell’Assunta sono custoditi un affresco del XIII secolo e una campana cinquecentesca donata alla comunità da San Carlo Borromeo. Di particolare interesse è la chiesa di San Tommaso Apostolo, eretta dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SAVELLI'>Savelli</a> nel XII secolo: questo edificio sacro fu inglobato nel castello e la sua facciata, originariamente romanica, assunse l’aspetto di una fortezza. Nei pressi dell’abitato sono inoltre presenti i suggestivi resti di una villa romana di epoca tardo-repubblicana.

Economia

Sebbene siano interessate da una crisi fisiologica e irreversibile, le tradizionali attività rurali, che si articolano nell’allevamento di bovini e nella coltivazione di cereali, uva, olive e frutta, mantengono una certa importanza nell’ambito dell’economia torritana. Il settore secondario si compone di un ridotto numero di imprese a conduzione artigianale, attive principalmente nel comparto dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla e in quello della produzione di materiali da costruzione. Per quanto riguarda il terziario, alla presenza di una rete commerciale adeguata alle esigenze della comunità fa da contrappeso la mancanza di servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Il comune, che dispone degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, possiede scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e una biblioteca comunale ma per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può fare affidamento soltanto sulla farmacia; anche l’apparato ricettivo, che pure annovera esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno, appare da potenziare.

Sebbene siano interessate da una crisi fisiologica e irreversibile, le tradizionali attività rurali, che si articolano nell’allevamento di bovini e nella coltivazione di cereali, uva, olive e frutta, mantengono una certa importanza nell’ambito dell’economia torritana. Il settore secondario si compone di un ridotto numero di imprese a conduzione artigianale, attive principalmente nel comparto dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla e in quello della produzione di materiali da costruzione. Per quanto riguarda il terziario, alla presenza di una rete commerciale adeguata alle esigenze della comunità fa da contrappeso la mancanza di servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Il comune, che dispone degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, possiede scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e una biblioteca comunale ma per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può fare affidamento soltanto sulla farmacia; anche l’apparato ricettivo, che pure annovera esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno, appare da potenziare.

Relazioni

La Riserva naturale Tevere-Farfa, habitat di molte specie di fauna palustre, costituisce un’importante attrattiva turistica. Il calendario delle feste torritane si presenta particolarmente ricco e vario: tra gli appuntamenti più seguiti figurano i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate (17 gennaio), la tradizionale processione del Venerdì Santo, la sagra delle fave con il pecorino (1 maggio), la festa di San Rocco (14-16 agosto), il “Ferragosto torritano” e la “Festa dell’olmo” (terza domenica di settembre); quest’ultima manifestazione, che viene accompagnata dalla degustazione di salsicce alla brace, ricorda l’abitudine dei contadini locali di radunarsi sotto una pianta di olmo, oggi non più esistente, per discutere dei loro problemi. La gastronomia locale, che include tra le sue specialità i “falloni”, calzoni ripieni di verza, i “frascarelli”, preparati con polenta, uova e farina bianca, e le fettuccine condite con gli asparagi di bosco, rappresenta un ulteriore elemento di richiamo e un legittimo motivo di vanto per la comunità. La festa del Patrono San Tommaso si celebra il 21 dicembre.

La Riserva naturale Tevere-Farfa, habitat di molte specie di fauna palustre, costituisce un’importante attrattiva turistica. Il calendario delle feste torritane si presenta particolarmente ricco e vario: tra gli appuntamenti più seguiti figurano i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate (17 gennaio), la tradizionale processione del Venerdì Santo, la sagra delle fave con il pecorino (1 maggio), la festa di San Rocco (14-16 agosto), il “Ferragosto torritano” e la “Festa dell’olmo” (terza domenica di settembre); quest’ultima manifestazione, che viene accompagnata dalla degustazione di salsicce alla brace, ricorda l’abitudine dei contadini locali di radunarsi sotto una pianta di olmo, oggi non più esistente, per discutere dei loro problemi. La gastronomia locale, che include tra le sue specialità i “falloni”, calzoni ripieni di verza, i “frascarelli”, preparati con polenta, uova e farina bianca, e le fettuccine condite con gli asparagi di bosco, rappresenta un ulteriore elemento di richiamo e un legittimo motivo di vanto per la comunità. La festa del Patrono San Tommaso si celebra il 21 dicembre.

Località

Stazione di Poggio Mirteto

Stazione di Poggio Mirteto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Torrita Tiberina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.