Descrizione

Comune sorto su di un colle, nel sito di un insediamento preromano, in epoca alto-medievale, con un'economia a base rurale che contempla anche iniziative commerciali di un certo rilievo. La comunità dei tornarecciani, che presenta un indice di vecchiaia superiore alla media, risiede soprattutto nella località di San Giovanni e nel capoluogo comunale, nelle case basse parzialmente nascoste dalla vegetazione che ricopre i rilievi collinari, ma è sparpagliata anche nei minuscoli agglomerati urbani di Colle Case e di Torricchio. Dalle falde del monte Pallano al groviglio di colli che caratterizza l'intera fascia subappenninica abruzzese, il profilo geometrico del territorio comunale attenua gradualmente la sua irregolarità; siamo nell'area sorgentifera del fiume Osento, dove l'abbondanza di acque e la piacevolezza del clima è di incentivo alle coltivazioni e di conforto per l'uomo.

Comune sorto su di un colle, nel sito di un insediamento preromano, in epoca alto-medievale, con un'economia a base rurale che contempla anche iniziative commerciali di un certo rilievo. La comunità dei tornarecciani, che presenta un indice di vecchiaia superiore alla media, risiede soprattutto nella località di San Giovanni e nel capoluogo comunale, nelle case basse parzialmente nascoste dalla vegetazione che ricopre i rilievi collinari, ma è sparpagliata anche nei minuscoli agglomerati urbani di Colle Case e di Torricchio. Dalle falde del monte Pallano al groviglio di colli che caratterizza l'intera fascia subappenninica abruzzese, il profilo geometrico del territorio comunale attenua gradualmente la sua irregolarità; siamo nell'area sorgentifera del fiume Osento, dove l'abbondanza di acque e la piacevolezza del clima è di incentivo alle coltivazioni e di conforto per l'uomo.

Storia

Il territorio tornarecciano, interessato dall'insediamento preromano di PALLANUM, conobbe la colonizzazione monastica benedettina nei secoli alto-medievali, entrando a far parte dapprima dei possedimenti dell'abbazia di Santo Stefano di Atessa, poi delle pertinenze del monastero dei Santi Vito e Salvo. Con la fine del monachesimo benedettino il borgo, che prende il nome dalla base latina TORNARIA -'possesso acquisito con uno scambio'- fu sottoposto alla signoria dei Tambella e, dalla seconda metà del XVIII secolo, a quella dei Colonna, che lo tennero fino all'abolizione dei diritti feudali. Dell'antica cinta muraria, munita di due porte e di torri, sono visibili solo poche tracce mentre, fra i nobili esempi di architettura minore del centro storico, conserva tutta la sua imponenza la parrocchiale cinquecentesca intitolata a Santa Vittoria, con elegante e sobrio portale. Poco distante dall'abitato sorgono il santuario della Madonna del Carmine, che conserva una terracotta policroma del Quattrocento, e quello di Vallaspra, immerso nel verde, abbellito da opere rinascimentali.

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Economia

Le numerose possibilità di sviluppo di questa comunità sono subordinate al superamento della sua residua arretratezza. L'allevamento di bestiame, cui è connessa la produzione del saporito e burroso caciocavallo tornarecciano, e la coltivazione di cereali, patate, vite, olivo e frutta, che dà alimento a qualche attività artigianale di trasformazione, riescono a garantire un certo benessere, a cui contribuisce anche la presenza di svariate piccole e medie imprese commerciali; deprime lo scenario socio-economico la scarsa consistenza numerica dei servizi, che non contemplano il settore dell'intermediazione finanziaria, oltre che la modesta dotazione di infrastrutture di rilievo sociale. Il comune presenta un quadro fondamentalmente piatto di servizi burocratico-amministrativi; è provvisto delle scuole dell'obbligo ma difetta di strumenti destinati alla tutela del patrimonio culturale; con gli impianti sportivi di cui è dotato (campi da tennis, di bocce e di calcio, a disposizione della squadra locale, Tornareccio Unione Sportiva, che milita nei campionati minori) non riesce ad assecondare l'estro delle nuove generazioni e, a causa della penuria di strutture ricettive, è incapace di interagire adeguatamente con il movimento turistico. In materia di salute, basilare riferimento della collettività è la farmacia.

Le numerose possibilità di sviluppo di questa comunità sono subordinate al superamento della sua residua arretratezza. L'allevamento di bestiame, cui è connessa la produzione del saporito e burroso caciocavallo tornarecciano, e la coltivazione di cereali, patate, vite, olivo e frutta, che dà alimento a qualche attività artigianale di trasformazione, riescono a garantire un certo benessere, a cui contribuisce anche la presenza di svariate piccole e medie imprese commerciali; deprime lo scenario socio-economico la scarsa consistenza numerica dei servizi, che non contemplano il settore dell'intermediazione finanziaria, oltre che la modesta dotazione di infrastrutture di rilievo sociale. Il comune presenta un quadro fondamentalmente piatto di servizi burocratico-amministrativi; è provvisto delle scuole dell'obbligo ma difetta di strumenti destinati alla tutela del patrimonio culturale; con gli impianti sportivi di cui è dotato (campi da tennis, di bocce e di calcio, a disposizione della squadra locale, Tornareccio Unione Sportiva, che milita nei campionati minori) non riesce ad assecondare l'estro delle nuove generazioni e, a causa della penuria di strutture ricettive, è incapace di interagire adeguatamente con il movimento turistico. In materia di salute, basilare riferimento della collettività è la farmacia.

Relazioni

Non sono adeguatamente sfruttate le risorse naturali di questo comune, che potrebbe ambire a qualificarsi come stazione di soggiorno adatta al turismo ecologico e familiare. È opportuno sottolineare che l'ospitalità connaturata nei tornarecciani, sostenuta dalla ricchezza delle tradizioni locali, è già riuscita a tradursi in un calendario di eventi capaci di esercitare una discreta attrazione sul movimento turistico -una fiera campionaria anima il mese di febbraio e innumerevoli feste religiose costellano il periodo estivo-. La Patrona Santa Vittoria si festeggia il 23 dicembre. Il paese ha dato i natali al giureconsulto Pasquale Borrelli (1782-1849).

Non sono adeguatamente sfruttate le risorse naturali di questo comune, che potrebbe ambire a qualificarsi come stazione di soggiorno adatta al turismo ecologico e familiare. È opportuno sottolineare che l'ospitalità connaturata nei tornarecciani, sostenuta dalla ricchezza delle tradizioni locali, è già riuscita a tradursi in un calendario di eventi capaci di esercitare una discreta attrazione sul movimento turistico -una fiera campionaria anima il mese di febbraio e innumerevoli feste religiose costellano il periodo estivo-. La Patrona Santa Vittoria si festeggia il 23 dicembre. Il paese ha dato i natali al giureconsulto Pasquale Borrelli (1782-1849).

Località

Colle Case, San Giovanni, Torricchio

Colle Case, San Giovanni, Torricchio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Tornareccio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.