Descrizione

Cittadina collinare di antiche origini, la cui economia si basa sul turismo culturale, su un discreto apparato industriale e sulla commercializzazione dei prodotti agricoli. I tuderti, che fanno registrare un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, propendono per l'insediamento sparso: risiedono infatti, oltre che nel capoluogo comunale, in svariate altre località, aggregati urbani elementari e case sparse sui fondi. Il borgo antico sorge su una collina dalla quale domina la confluenza del torrente Naia nel fiume Tevere: circondato dai ruderi delle antiche mura etrusche, romane e medievali, è reso inconfondibile dal profilo slanciato dei suoi torrioni. Il territorio comunale, che confina con un'isola amministrativa del comune di Collazzone, si presenta dolcemente ondulato ed è percorso da numerosi corsi d'acqua -il fiume Tevere, che a valle dell'abitato incide le gole del Forello; il torrente Naia con il suo affluente, l'Arnata; il torrente Fersinone, dalle acque limpide e ricche di trote-. Il paesaggio è monopolizzato dai colori e dalle forme geometriche dei seminativi, dei vigneti e degli oliveti, mentre rade macchie di lecci, roverelle, faggi, castagni e pini d'Aleppo testimoniano il passato rigoglio della vegetazione spontanea. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurata un'aquila d'argento sormontata da una corona a cinque punte dello stesso colore e con un aquilotto nero su ciascuna delle ali; il rapace stringe negli artigli un bastone "scorciato", su cui è adagiato un drappo argenteo.

Cittadina collinare di antiche origini, la cui economia si basa sul turismo culturale, su un discreto apparato industriale e sulla commercializzazione dei prodotti agricoli. I tuderti, che fanno registrare un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, propendono per l'insediamento sparso: risiedono infatti, oltre che nel capoluogo comunale, in svariate altre località, aggregati urbani elementari e case sparse sui fondi. Il borgo antico sorge su una collina dalla quale domina la confluenza del torrente Naia nel fiume Tevere: circondato dai ruderi delle antiche mura <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=ETRUSCHE'>etrusche</a>, romane e medievali, è reso inconfondibile dal profilo slanciato dei suoi torrioni. Il territorio comunale, che confina con un'isola amministrativa del comune di Collazzone, si presenta dolcemente ondulato ed è percorso da numerosi corsi d'acqua -il fiume Tevere, che a valle dell'abitato incide le gole del Forello; il torrente Naia con il suo affluente, l'Arnata; il torrente Fersinone, dalle acque limpide e ricche di trote-. Il paesaggio è monopolizzato dai colori e dalle forme geometriche dei seminativi, dei vigneti e degli oliveti, mentre rade macchie di lecci, roverelle, faggi, castagni e pini d'Aleppo testimoniano il passato rigoglio della vegetazione spontanea. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurata un'aquila d'argento sormontata da una corona a cinque punte dello stesso colore e con un aquilotto nero su ciascuna delle ali; il rapace stringe negli artigli un bastone "scorciato", su cui è adagiato un drappo argenteo.

Storia

Di origine umbra, assurse in epoca romana al rango di colonia e di municipio. Nell'VIII secolo d.C. Desiderio, re dei longobardi, e il pontefice Paolo I ne fissarono i confini orientali con il ducato di Spoleto e la inserirono nel ducato di Roma; quindi, in seguito alla discesa in Italia di Federico I Barbarossa, divenne libero comune e conobbe lotte intestine tra guelfi e ghibellini. Perduta l'autonomia comunale nel 1367, passò nelle mani di illustri signori, quali i Malatesta di Rimini, Braccio da Montone e Francesco Sforza. Dopo un lungo periodo di decadenza, culminato nel 1523 con una terribile epidemia di peste, entrò a far parte dello Stato Pontificio e vi rimase fino all'età napoleonica. Il toponimo continua l'antico TUDER, voce di origine umbra che significa 'confine'. Il centro storico è ricco di mirabili esempi di architettura civile: il palazzo del Popolo (XIII secolo) è unito tramite una scalinata a quello del Podestà (1291), abbellito da trifore gotiche; di grande interesse sono anche il palazzo vescovile, con affreschi del Polinori, e i palazzi Cesi, Atti-Corsini e Atti-Pensi, progettati da illustri architetti, quali Antonio da Sangallo il Giovane e Galeazzo Alessi. Tra le numerose chiese spiccano invece: la cattedrale di Santa Maria Assunta, con splendida facciata adorna di tre rosoni e, all'interno, pregevoli dipinti; la chiesa duecentesca di Santa Maria, con una preziosissima "Madonna col Bambino" dell'XI secolo; la chiesa di San Fortunato (1291-XV secolo), nella quale si conservano un affresco di Masolino da Panicale e la tomba di Jacopone da Todi.

Di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=UMBRA'>umbra</a>, assurse in epoca romana al rango di colonia e di municipio. Nell'VIII secolo d.C. Desiderio, re dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, e il pontefice Paolo I ne fissarono i confini orientali con il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=DUCATODISPOLETO'>ducato di Spoleto</a> e la inserirono nel ducato di Roma; quindi, in seguito alla discesa in Italia di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=FEDERICOIBARBAROSSA'>Federico I Barbarossa</a>, divenne libero comune e conobbe lotte intestine tra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=GUELFI'>guelfi</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=GHIBELLINI'>ghibellini</a>. Perduta l'autonomia comunale nel 1367, passò nelle mani di illustri signori, quali i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=MALATESTA'>Malatesta</a> di Rimini, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=BRACCIODAMONTONE'>Braccio da Montone</a> e Francesco Sforza. Dopo un lungo periodo di decadenza, culminato nel 1523 con una terribile epidemia di peste, entrò a far parte dello Stato Pontificio e vi rimase fino all'età napoleonica. Il toponimo continua l'antico TUDER, voce di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=UMBRA'>umbra</a> che significa 'confine'. Il centro storico è ricco di mirabili esempi di architettura civile: il palazzo del Popolo (XIII secolo) è unito tramite una scalinata a quello del Podestà (1291), abbellito da trifore gotiche; di grande interesse sono anche il palazzo vescovile, con affreschi del Polinori, e i palazzi Cesi, Atti-Corsini e Atti-Pensi, progettati da illustri architetti, quali Antonio da Sangallo il Giovane e Galeazzo Alessi. Tra le numerose chiese spiccano invece: la cattedrale di Santa Maria Assunta, con splendida facciata adorna di tre rosoni e, all'interno, pregevoli dipinti; la chiesa duecentesca di Santa Maria, con una preziosissima "Madonna col Bambino" dell'XI secolo; la chiesa di San Fortunato (1291-XV secolo), nella quale si conservano un affresco di Masolino da Panicale e la tomba di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=JACOPONEDATODI'>Jacopone da Todi</a>.

Economia

L'economia locale si fonda sull'agricoltura, i cui prodotti (uva, olive, cereali e tabacco) sono ampiamente commercializzati, sull'allevamento di bovini, suini e polli e su un discreto apparato industriale, all'interno del quale spiccano stabilimenti alimentari, tessili, delle confezioni, del legno, dei materiali da costruzione, metallurgici ed elettronici; a queste basilari fonti di reddito si aggiungono un vivace movimento turistico e il suo cospicuo indotto commerciale. Il comune presenta un buon sistema di infrastrutture di utilità sociale, comprendente, tra l'altro, un orfanotrofio, istituti d'istruzione secondaria di secondo grado (licei classico, scientifico e linguistico, istituti tecnico industriale e agrario), una pinacoteca, due biblioteche e alcuni musei, fra cui una preziosa esposizione di maioliche e ceramiche; vanta inoltre una buona capacità ricettiva e usufruisce dell'assistenza sanitaria fornita da un ospedale, un poliambulatorio e un centro di igiene mentale.

L'economia locale si fonda sull'agricoltura, i cui prodotti (uva, olive, cereali e tabacco) sono ampiamente commercializzati, sull'allevamento di bovini, suini e polli e su un discreto apparato industriale, all'interno del quale spiccano stabilimenti alimentari, tessili, delle confezioni, del legno, dei materiali da costruzione, metallurgici ed elettronici; a queste basilari fonti di reddito si aggiungono un vivace movimento turistico e il suo cospicuo indotto commerciale. Il comune presenta un buon sistema di infrastrutture di utilità sociale, comprendente, tra l'altro, un orfanotrofio, istituti d'istruzione secondaria di secondo grado (licei classico, scientifico e linguistico, istituti tecnico industriale e agrario), una pinacoteca, due biblioteche e alcuni musei, fra cui una preziosa esposizione di maioliche e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=CERAMICHE'>ceramiche</a>; vanta inoltre una buona capacità ricettiva e usufruisce dell'assistenza sanitaria fornita da un ospedale, un poliambulatorio e un centro di igiene mentale.

Relazioni

Interessata da un costante flusso di visitatori italiani e stranieri, vanta una nutrita serie di iniziative culturali: una menzione particolare meritano la rassegna antiquaria d'Italia (marzo-aprile), il "Todi Festival" (ultima decade di agosto), con concerti, balletti, proiezioni cinematografiche e rassegne teatrali, e la mostra-mercato nazionale dell'artigianato (settembre-ottobre), che espone manufatti artigianali provenienti da ogni parte d'Italia, con particolare attenzione alla produzione mobiliera umbra. Il Patrono San Fortunato si festeggia il 14 ottobre. Dal 1960 è gemellata con Dreux (Francia) e dal 1985 con Melsungen (Germania). Ha dato i natali al poeta Jacopone da Todi.

Interessata da un costante flusso di visitatori italiani e stranieri, vanta una nutrita serie di iniziative culturali: una menzione particolare meritano la rassegna antiquaria d'Italia (marzo-aprile), il "Todi Festival" (ultima decade di agosto), con concerti, balletti, proiezioni cinematografiche e rassegne teatrali, e la mostra-mercato nazionale dell'artigianato (settembre-ottobre), che espone manufatti artigianali provenienti da ogni parte d'Italia, con particolare attenzione alla produzione mobiliera umbra. Il Patrono San Fortunato si festeggia il 14 ottobre. Dal 1960 è gemellata con Dreux (Francia) e dal 1985 con Melsungen (Germania). Ha dato i natali al poeta <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=JACOPONEDATODI'>Jacopone da Todi</a>.

Località

Asproli, Brusco, Cacciano, Camerata, Carognola, Casaciottoli, Case Basse, Casemasce, Cecanibbi, Chioano, Colvalenza, Cordigliano, Due Santi, Fiore, Frontignano, Ilci, Izzalini, La Foca, Loreto, Lorgnano, Mannella, Monte Molino, Montemolino, Montenero, Monticello, Mossa Alta, Pantalla, Pesciano, Petroro, Pian dei Mori, Pian di Porto, Pian di San Martino, Pontecuti, Pontenaia, Ponterio, Porchiano, Porzone, Quadro, Ripaioli, Romazzano, Rosceto, San Damiano, San Pietro, San Sisto, San Valentino, Santa Maria, Sobrano, Stazione Ferroviaria Ponte Naia, Stazione Ferroviaria Ponte Rio, Torre Bettona, Torrececcona, Torregentile, Torreluca, Torresquadrata, Torriola, Vasciano, Villanova

Asproli, Brusco, Cacciano, Camerata, Carognola, Casaciottoli, Case Basse, Casemasce, Cecanibbi, Chioano, Colvalenza, Cordigliano, Due Santi, Fiore, Frontignano, Ilci, Izzalini, La Foca, Loreto, Lorgnano, Mannella, Monte Molino, Montemolino, Montenero, Monticello, Mossa Alta, Pantalla, Pesciano, Petroro, Pian dei Mori, Pian di Porto, Pian di San Martino, Pontecuti, Pontenaia, Ponterio, Porchiano, Porzone, Quadro, Ripaioli, Romazzano, Rosceto, San Damiano, San Pietro, San Sisto, San Valentino, Santa Maria, Sobrano, Stazione Ferroviaria Ponte Naia, Stazione Ferroviaria Ponte Rio, Torre Bettona, Torrececcona, Torregentile, Torreluca, Torresquadrata, Torriola, Vasciano, Villanova

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Todi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.