Descrizione

Comune di montagna, di origine antica, con un’economia che si basa sulla positiva coesistenza di attività agricole e industriali. I tocenesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochissimi vivono nella località La Riva. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.289 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, è circondato da folti boschi di conifere e si estende su un dolce declivio da cui si ha un’ampia veduta della valle, con case dai tetti di beola che gli conferiscono un tipico aspetto alpestre.

Comune di montagna, di origine antica, con un’economia che si basa sulla positiva coesistenza di attività agricole e industriali. I tocenesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochissimi vivono nella località La Riva. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.289 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, è circondato da folti boschi di conifere e si estende su un dolce declivio da cui si ha un’ampia veduta della valle, con case dai tetti di beola che gli conferiscono un tipico aspetto alpestre.

Storia

Secondo qualche studioso il toponimo è documentato fin dal 907 come “Tocenum”, che appare come derivato di “Toce”. Questo fiume scorre in territorio non proprio adiacente, ricevendo tuttavia le acque del Melezza, presso il quale si trova l’insediamento. Secondo altri, invece, esso potrebbe essere accostato al ligure “Tocedo”, detto “Teucedo”, presumendo un originario “Teucenus” proveniente da “Teucus”, nome personale etrusco. Ha origini vetuste, testimoniate tra l’altro da una considerevole quantità di reperti rinvenuti nel 1978, che collocano al I secolo a.C. la data certa di una presenza umana in questi luoghi. Precedenti scavi archeologici, eseguiti nel 1893, avevano invece portato alla luce una serie di sepolture di epoca medievale. Nel corso delle sue varie vicende storiche ha fatto registrare la fusione amministrativa prima con Santa Maria Maggiore e poi con Craveggia. Nel 1947 ha ottenuto nuovamente la propria autonomia. Anche sul piano religioso è rimasta per secoli legata a Santa Maria Maggiore, dalla cui parrocchiale ha ottenuto la separazione solo sul finire del Cinquecento. Sino a quel momento limitate funzioni liturgiche venivano svolte in una piccola cappella conosciuta come oratorio di Sant’Antonio da Padova. Tra i monumenti di maggior pregio artistico figurano: l’oratorio di Sant’Antonio da Padova, al cui interno sono presenti affreschi di buona fattura eseguiti nella prima metà del XIV secolo, e la parrocchiale di Sant’Antonio Abate, di recente fattura, risalente con ogni probabilità alla seconda metà del Seicento. L’interno del tempio, in stile classico, acquista un particolare valore grazie alle grandi pitture murali che decorano il presbiterio. Degni di nota sono poi: l’oratorio della Madonna del Sasso, voluto dai tocenesi a seguito delle furiose pestilenze del XVI secolo, e la “Casa dei Consoli”, recante lo stemma di Ludovico Borromeo, al cui interno è presente un antico forno da pane, testimonianza di una secolare cultura agricola.

Secondo qualche studioso il toponimo è documentato fin dal 907 come “Tocenum”, che appare come derivato di “Toce”. Questo fiume scorre in territorio non proprio adiacente, ricevendo tuttavia le acque del Melezza, presso il quale si trova l’insediamento. Secondo altri, invece, esso potrebbe essere accostato al ligure “Tocedo”, detto “Teucedo”, presumendo un originario “Teucenus” proveniente da “Teucus”, nome personale <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ETRUSCO'>etrusco</a>. Ha origini vetuste, testimoniate tra l’altro da una considerevole quantità di reperti rinvenuti nel 1978, che collocano al I secolo a.C. la data certa di una presenza umana in questi luoghi. Precedenti scavi archeologici, eseguiti nel 1893, avevano invece portato alla luce una serie di sepolture di epoca medievale. Nel corso delle sue varie vicende storiche ha fatto registrare la fusione amministrativa prima con Santa Maria Maggiore e poi con Craveggia. Nel 1947 ha ottenuto nuovamente la propria autonomia. Anche sul piano religioso è rimasta per secoli legata a Santa Maria Maggiore, dalla cui parrocchiale ha ottenuto la separazione solo sul finire del Cinquecento. Sino a quel momento limitate funzioni liturgiche venivano svolte in una piccola cappella conosciuta come oratorio di Sant’Antonio da Padova. Tra i monumenti di maggior pregio artistico figurano: l’oratorio di Sant’Antonio da Padova, al cui interno sono presenti affreschi di buona fattura eseguiti nella prima metà del XIV secolo, e la parrocchiale di Sant’Antonio Abate, di recente fattura, risalente con ogni probabilità alla seconda metà del Seicento. L’interno del tempio, in stile classico, acquista un particolare valore grazie alle grandi pitture murali che decorano il presbiterio. Degni di nota sono poi: l’oratorio della Madonna del Sasso, voluto dai tocenesi a seguito delle furiose pestilenze del XVI secolo, e la “Casa dei Consoli”, recante lo stemma di Ludovico <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BORROMEO'>Borromeo</a>, al cui interno è presente un antico forno da pane, testimonianza di una secolare cultura agricola.

Economia

Ospita gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali; è sede di Pro Loco. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si allevano bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Le attività industriali sono limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti alimentare, edile e della lavorazione del legno. Modesta è anche la presenza del terziario: la rete distributiva di cui si compone è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità; non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di un certo rilievo: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Ospita gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali; è sede di Pro Loco. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si allevano bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Le attività industriali sono limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti alimentare, edile e della lavorazione del legno. Modesta è anche la presenza del terziario: la rete distributiva di cui si compone è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità; non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di un certo rilievo: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Amena località di montagna, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale. È possibile praticare interessanti escursioni attraverso le antiche mulattiere. Tra i prodotti tipici si ricorda la polenta “sfragaida” (cotta in poca acqua perché risulti asciutta e sbriciolata, da consumarsi con latte o panna). I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono anche per motivi di studio, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, Sant’Antonio, si festeggia il 17 gennaio.

Amena località di montagna, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale. È possibile praticare interessanti escursioni attraverso le antiche mulattiere. Tra i prodotti tipici si ricorda la polenta “sfragaida” (cotta in poca acqua perché risulti asciutta e sbriciolata, da consumarsi con latte o panna). I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono anche per motivi di studio, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, Sant’Antonio, si festeggia il 17 gennaio.

Località

La Riva

La Riva

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Toceno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.