Descrizione

Comune collinare, di origine antica, la cui economia si basa sulle tradizionali attività rurali, affiancate da un crescente sviluppo dell’industria. I terruggesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono per la maggior parete nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra l’aggregato urbano La Costa e numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 110 a un massimo di 237 metri sul livello del mare. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico tipico di collina.

Comune collinare, di origine antica, la cui economia si basa sulle tradizionali attività rurali, affiancate da un crescente sviluppo dell’industria. I terruggesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono per la maggior parete nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra l’aggregato urbano La Costa e numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 110 a un massimo di 237 metri sul livello del mare. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico tipico di collina.

Storia

Il toponimo non è stato chiaramente ricostruito, a causa di una documentazione medievale oscillante e contraddittoria. Le forme più antiche e diffuse sembrano riconducibili a derivati di TURRIS, attraverso suffissi alternativi -ICULA e -UCULA. Varianti significative sono “Turicula”, “Turricola” e “Turricla”. Altre attestazioni propongono, invece, TERRICULA che, attraverso il fenomeno di caduta dell’atona postonica, può aver dato “Terricla”, “Teregia” e “Tréga”, il cui etimo potrebbe essere ‘terra’. Le sue origini risalgono al periodo antico, come è ampiamente dimostrato da numerosi reperti romani ritrovati nella zona. Il primo documento relativo al suo insediamento, datato 1200, è un diploma imperiale attraverso cui i suoi territori vennero donati ai marchesi di Occimiano. Successivamente entrò a far parte dei domini dei Monferrato e da questi venne ceduta a diverse famiglie locali, tra cui figurano gli Arborio di Gattinara, i Cozio di Salabue e di Montiglio, i Galanti, i Gambera, i Mossi, i Delponte di Casale, i Della Valle di Mirabello e i Bobba. La sua vicinanza con Casale l’ha inevitabilmente coinvolta nelle sue articolate vicende storiche. Nel corso del XVIII secolo divenne possedimento sabaudo. Tra le vestigia monumentali di maggiore interesse storico-architettonico figurano: la parrocchiale di San Martino, iniziata nel 1574 ad opera di Crescentino Caselli, il cui interno venne decorato, dai pittori Luigi e Carlo Morgari e con l’aiuto del quadrettista Ponzetti di Crescentino, tra il 1925 e il 1935; l’oratorio di San Grato, realizzato nel XVII secolo, avente forma di tempietto a base ottagonale con copertura a cupola; villa Adele, palazzo del XVII secolo, restaurato nell’Ottocento, cui è annesso l’oratorio di San Girolamo Emiliani; il palazzo comunale, ospitante anche le sale del teatro municipale; villa Pavia, risalente al Settecento; i resti delle mura urbiche di epoca tarda medievale.

Il toponimo non è stato chiaramente ricostruito, a causa di una documentazione medievale oscillante e contraddittoria. Le forme più antiche e diffuse sembrano riconducibili a derivati di TURRIS, attraverso suffissi alternativi -ICULA e -UCULA. Varianti significative sono “Turicula”, “Turricola” e “Turricla”. Altre attestazioni propongono, invece, TERRICULA che, attraverso il fenomeno di caduta dell’atona postonica, può aver dato “Terricla”, “Teregia” e “Tréga”, il cui etimo potrebbe essere ‘terra’. Le sue origini risalgono al periodo antico, come è ampiamente dimostrato da numerosi reperti romani ritrovati nella zona. Il primo documento relativo al suo insediamento, datato 1200, è un diploma imperiale attraverso cui i suoi territori vennero donati ai marchesi di Occimiano. Successivamente entrò a far parte dei domini dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> e da questi venne ceduta a diverse famiglie locali, tra cui figurano gli Arborio di Gattinara, i Cozio di Salabue e di Montiglio, i Galanti, i Gambera, i Mossi, i Delponte di Casale, i Della Valle di Mirabello e i Bobba. La sua vicinanza con Casale l’ha inevitabilmente coinvolta nelle sue articolate vicende storiche. Nel corso del XVIII secolo divenne possedimento sabaudo. Tra le vestigia monumentali di maggiore interesse storico-architettonico figurano: la parrocchiale di San Martino, iniziata nel 1574 ad opera di Crescentino Caselli, il cui interno venne decorato, dai pittori Luigi e Carlo Morgari e con l’aiuto del quadrettista Ponzetti di Crescentino, tra il 1925 e il 1935; l’oratorio di San Grato, realizzato nel XVII secolo, avente forma di tempietto a base ottagonale con copertura a cupola; villa Adele, palazzo del XVII secolo, restaurato nell’Ottocento, cui è annesso l’oratorio di San Girolamo Emiliani; il palazzo comunale, ospitante anche le sale del teatro municipale; villa Pavia, risalente al Settecento; i resti delle mura urbiche di epoca tarda medievale.

Economia

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc) e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il settore secondario è andato discretamente sviluppandosi negli ultimi anni, facendo registrare un incremento degli addetti occupati nei comparti: alimentare, metallurgico, meccanico, edile, della fabbricazione di apparecchi trasmittenti per la radio e la televisione, della telefonia e telegrafia, dei macchinari per l’agricoltura, della raffinazione del petrolio. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva; mancano però servizi più qualificati, come quello bancario. Le strutture sociali annoverano una casa di riposo. Nelle scuole del posto è garantita solo l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni bisogna rivolgersi altrove.

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc) e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il settore secondario è andato discretamente sviluppandosi negli ultimi anni, facendo registrare un incremento degli addetti occupati nei comparti: alimentare, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, edile, della fabbricazione di apparecchi trasmittenti per la radio e la televisione, della telefonia e telegrafia, dei macchinari per l’agricoltura, della raffinazione del petrolio. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva; mancano però servizi più qualificati, come quello bancario. Le strutture sociali annoverano una casa di riposo. Nelle scuole del posto è garantita solo l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni bisogna rivolgersi altrove.

Relazioni

Le bellezze naturali, l’aria pura e le specialità enogastronomiche costituiscono motivi sufficienti ad attirare un discreto numero di visitatori durante la stagione estiva e i fine settimana di tutto l’anno. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono prevalentemente per terminare le scuole dell’obbligo e per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non è particolarmente ricco il calendario delle manifestazioni tradizionali in grado di richiamare visitatori dai dintorni; tra queste merita di essere citata la mostra mercato “Vivere in campagna”, che si tiene solitamente il primo giugno. La festa patronale, San Martino, si celebra l’11 novembre.

Le bellezze naturali, l’aria pura e le specialità enogastronomiche costituiscono motivi sufficienti ad attirare un discreto numero di visitatori durante la stagione estiva e i fine settimana di tutto l’anno. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono prevalentemente per terminare le scuole dell’obbligo e per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non è particolarmente ricco il calendario delle manifestazioni tradizionali in grado di richiamare visitatori dai dintorni; tra queste merita di essere citata la mostra mercato “Vivere in campagna”, che si tiene solitamente il primo giugno. La festa patronale, San Martino, si celebra l’11 novembre.

Località

La Costa

La Costa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Terruggia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.