Descrizione

Comune di collina sorto nell'antichità, sorretto dalle attività rurali e in via leggermente subordinata dall'industria e dal commercio. Un certo numero di case sparse e due minuscoli aggregati urbani (San Giuseppe e Serrone) punteggiano l'agro comunale ma la maggior parte degli atenesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiede nel capoluogo comunale e nella località di Atena Scalo, moderno abitato sviluppatosi a ridosso di importanti arterie di traffico. Il territorio comunale, che confina con un'isola amministrativa del comune di Sant'Arsenio, presenta un profilo geometrico vario. Le frange collinari che lo occupano sono ricoperte da rigogliose formazioni di acero, carpino, castagno, cerro e resinose, che in alcuni punti si arricchiscono della caratteristica presenza del sorbo selvatico. Tuttavia la maggior parte dell'agro comunale, sottratto in tempi recenti alle acque alte e alle torbide del fiume Tanagro, è il dominio dei seminativi di collina e di pianura.  

Comune di collina sorto nell'antichità, sorretto dalle attività rurali e in via leggermente subordinata dall'industria e dal commercio. Un certo numero di case sparse e due minuscoli aggregati urbani (San Giuseppe e Serrone) punteggiano l'agro comunale ma la maggior parte degli atenesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiede nel capoluogo comunale e nella località di Atena Scalo, moderno abitato sviluppatosi a ridosso di importanti arterie di traffico. Il territorio comunale, che confina con un'isola amministrativa del comune di Sant'Arsenio, presenta un profilo geometrico vario. Le frange collinari che lo occupano sono ricoperte da rigogliose formazioni di acero, carpino, castagno, cerro e resinose, che in alcuni punti si arricchiscono della caratteristica presenza del sorbo selvatico. Tuttavia la maggior parte dell'agro comunale, sottratto in tempi recenti alle acque alte e alle torbide del fiume Tanagro, è il dominio dei seminativi di collina e di pianura.  

Storia

L'attuale toponimo ha un'origine incerta: alcuni notano una corrispondenza tra ATINA e l'etrusco ATINATE usato anche in funzione cognominale, altri richiamano la parola ligure ATTINAE 'macerie'. Denominato Atena fino al 1880, l'abitato rappresenta il più antico insediamento del Vallo di Diano, come testimoniano i resti di mura megalitiche risalenti al IV secolo a.C. in località Serrone. Ricco centro commerciale ai tempi della colonizzazione greca, passò in seguito sotto il dominio di Roma di cui fu municipio -ma quando si schierò con Annibale venne ridotta a prefettura- e mantenne un ruolo di rilievo fino al periodo delle dominazioni barbariche e saracene. In epoca medievale vi si affermò l'ordinamento comunale e numerose furono le famiglie che si alternarono alla sua guida, quali i Sanseverino, i Carafa, gli Ippoliti Filomarino e, a partire dal XVI secolo, i marchesi Caracciolo di Brienza. Questi ultimi furono così crudeli nell'esercizio del potere che la popolazione, già colpita dal terremoto del 1561, ne chiese l'allontanamento; don Giuseppe Caracciolo, però, vi fece ritorno alcuni anni dopo con 400 uomini portando morte e distruzione. L'attenzione del visitatore è catturata dai palazzi Baracca-Caracciolo e Spagna -quest'ultimo, della fine del Seicento, possiede un bellissimo portale in pietra, al centro del quale spicca lo stemma di famiglia- e dalle chiese di San Ciro, con struttura settecentesca, di Santa Maria Maggiore, chiesa madre ricostruita nel Settecento, e di Santa Maria della Colomba, che presenta un pregevole altare maggiore risalente al XVII secolo.  

L'attuale toponimo ha un'origine incerta: alcuni notano una corrispondenza tra ATINA e l'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ETRUSCO'>etrusco</a> ATINATE usato anche in funzione cognominale, altri richiamano la parola ligure ATTINAE 'macerie'. Denominato Atena fino al 1880, l'abitato rappresenta il più antico insediamento del Vallo di Diano, come testimoniano i resti di mura megalitiche risalenti al IV secolo a.C. in località Serrone. Ricco centro commerciale ai tempi della colonizzazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=GRECA'>greca</a>, passò in seguito sotto il dominio di Roma di cui fu municipio -ma quando si schierò con <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANNIBALE'>Annibale</a> venne ridotta a prefettura- e mantenne un ruolo di rilievo fino al periodo delle dominazioni barbariche e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SARACENE'>saracene</a>. In epoca medievale vi si affermò l'ordinamento comunale e numerose furono le famiglie che si alternarono alla sua guida, quali i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a>, gli Ippoliti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=FILOMARINO'>Filomarino</a> e, a partire dal XVI secolo, i marchesi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLODIBRIENZA'>Caracciolo di Brienza</a>. Questi ultimi furono così crudeli nell'esercizio del potere che la popolazione, già colpita dal terremoto del 1561, ne chiese l'allontanamento; don Giuseppe <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, però, vi fece ritorno alcuni anni dopo con 400 uomini portando morte e distruzione. L'attenzione del visitatore è catturata dai palazzi Baracca-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a> e Spagna -quest'ultimo, della fine del Seicento, possiede un bellissimo portale in pietra, al centro del quale spicca lo stemma di famiglia- e dalle chiese di San Ciro, con struttura settecentesca, di Santa Maria Maggiore, chiesa madre ricostruita nel Settecento, e di Santa Maria della Colomba, che presenta un pregevole altare maggiore risalente al XVII secolo.  

Economia

. L'agricoltura, praticata intensivamente sul suolo fertile del Vallo di Diano, è in lieve flessione ma la coltivazione di cereali, olive, uva da vino e frutta conserva un ruolo primario nel quadro delle attività economiche; le imprese industriali attive nei settori manifatturiero e alimentare (produzione di latticini), salvo qualche eccezione, sono di modeste dimensioni; il commercio è vitale e fra i servizi è presente l'intermediazione finanziaria. Volontariato e associazionismo, attivi nel sociale e nella sfera culturale, trovano un certo sostegno nel sistema delle infrastrutture. Il comune non ospita importanti sedi burocratico-amministrative ed è dotato di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; vanta un museo civico archeologico e una ludoteca; possiede una modesta capacità ricettiva e, in materia di assistenza sanitaria, può far conto su un ufficio sanitario e una farmacia.  

. L'agricoltura, praticata intensivamente sul suolo fertile del Vallo di Diano, è in lieve flessione ma la coltivazione di cereali, olive, uva da vino e frutta conserva un ruolo primario nel quadro delle attività economiche; le imprese industriali attive nei settori manifatturiero e alimentare (produzione di latticini), salvo qualche eccezione, sono di modeste dimensioni; il commercio è vitale e fra i servizi è presente l'intermediazione finanziaria. Volontariato e associazionismo, attivi nel sociale e nella sfera culturale, trovano un certo sostegno nel sistema delle infrastrutture. Il comune non ospita importanti sedi burocratico-amministrative ed è dotato di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; vanta un museo civico archeologico e una ludoteca; possiede una modesta capacità ricettiva e, in materia di assistenza sanitaria, può far conto su un ufficio sanitario e una farmacia.  

Relazioni

Al turista che vuole sottrarsi ai ritmi caotici della vita moderna il comune offre buone condizioni di soggiorno e un contatto rigenerante con la natura: una rigogliosa vegetazione boschiva ombreggia le località di Poliverno, Scorticato, Serra della Mensola e Serrone, popolate da volpi, lupi, faine e cinghiali. La cordialità degli abitanti e la tranquillità dei luoghi compensano ampiamente la penuria di svaghi mondani, a cui suppliscono anche i momenti di folclore -meritano una menzione particolare il "percorso gastronomico" di settembre e la sagra dell'uva, che si tiene in ottobre-. La festa del Patrono San Biagio si celebra la seconda domenica di settembre.

Al turista che vuole sottrarsi ai ritmi caotici della vita moderna il comune offre buone condizioni di soggiorno e un contatto rigenerante con la natura: una rigogliosa vegetazione boschiva ombreggia le località di Poliverno, Scorticato, Serra della Mensola e Serrone, popolate da volpi, lupi, faine e cinghiali. La cordialità degli abitanti e la tranquillità dei luoghi compensano ampiamente la penuria di svaghi mondani, a cui suppliscono anche i momenti di folclore -meritano una menzione particolare il "percorso gastronomico" di settembre e la sagra dell'uva, che si tiene in ottobre-. La festa del Patrono San Biagio si celebra la seconda domenica di settembre.

Località

San Giuseppe, Serrone, Taverne

San Giuseppe, Serrone, Taverne

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Atena Lucana rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.