Descrizione

Comune di montagna, di origine medioevale, che fonda le basi della propria economia su attività agricole, industriali e sul turismo. I tembresi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, abitano, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Borsoi, Broz, Pianon, Sant’Anna, Tambruz, Valdenogher, Facchin, Lavina e Pian Cansiglio, essendo la zona in forte espansione edilizia. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, ed è ricco di boschi di conifere e latifoglie. L’abitato presenta lievi variazioni plano-altimetriche. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una corona marchionale d’oro, le cui punte sostengono gruppi di perle.

Comune di montagna, di origine medioevale, che fonda le basi della propria economia su attività agricole, industriali e sul turismo. I tembresi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, abitano, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Borsoi, Broz, Pianon, Sant’Anna, Tambruz, Valdenogher, Facchin, Lavina e Pian Cansiglio, essendo la zona in forte espansione edilizia. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, ed è ricco di boschi di conifere e latifoglie. L’abitato presenta lievi variazioni plano-altimetriche. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una corona marchionale d’oro, le cui punte sostengono gruppi di perle.

Storia

Affonda le proprie radici nel periodo immediatamente successivo alla caduta dell’impero romano, quando genti provenienti da luoghi più indifesi, dietro la spinta delle invasioni barbariche, si spostarono nel territorio del Cansiglio. Non ci sono praticamente documenti che attestino un insediamento anteriore all’arrivo dei barbari e le prime notizie sulla presenza di un nucleo abitativo nella zona risalgono al XIII secolo. In realtà, in una bolla papale datata 18 ottobre 1185, viene citato il Cansiglio come possedimento del vescovo di Belluno, ma non si parla, in maniera specifica, delle genti tambresi. Seguì le vicende del bellunese fino al 1548, quando le terre rientrarono di diritto nei possedimenti della repubblica di Venezia. La dominazione veneziana portò, diversamente da altri luoghi nella stessa valle o nel vicino Cadore, scompiglio e disordine, poiché la Serenissima, puntando allo sfruttamento dei boschi per la produzione di legname per le proprie navi, vietò l’accesso ai boschi alla popolazione locale. Questo comportamento causò moltissimi problemi agli abitanti, i quali basavano le proprie risorse economiche sulla pastorizia. L’impossibilità di utilizzare le aree verdi spinse la popolazione verso i pascoli dei comuni vicini, che ovviamente si ribellarono a tale invasione con conseguenze a volte sanguinose. La sua struttura urbanistica rispecchia, sotto molti aspetti, il carattere delle genti del Cansiglio: le abitazioni sono tutte raccolte intorno a una chiesa o a una fontana e sono costruite in pietra grigia a vista, senza molte aperture, con tetti costituiti da “scandole” in pietra.

Affonda le proprie radici nel periodo immediatamente successivo alla caduta dell’impero romano, quando genti provenienti da luoghi più indifesi, dietro la spinta delle invasioni barbariche, si spostarono nel territorio del Cansiglio. Non ci sono praticamente documenti che attestino un insediamento anteriore all’arrivo dei barbari e le prime notizie sulla presenza di un nucleo abitativo nella zona risalgono al XIII secolo. In realtà, in una bolla papale datata 18 ottobre 1185, viene citato il Cansiglio come possedimento del vescovo di Belluno, ma non si parla, in maniera specifica, delle genti tambresi. Seguì le vicende del bellunese fino al 1548, quando le terre rientrarono di diritto nei possedimenti della repubblica di Venezia. La dominazione veneziana portò, diversamente da altri luoghi nella stessa valle o nel vicino Cadore, scompiglio e disordine, poiché la Serenissima, puntando allo sfruttamento dei boschi per la produzione di legname per le proprie navi, vietò l’accesso ai boschi alla popolazione locale. Questo comportamento causò moltissimi problemi agli abitanti, i quali basavano le proprie risorse economiche sulla pastorizia. L’impossibilità di utilizzare le aree verdi spinse la popolazione verso i pascoli dei comuni vicini, che ovviamente si ribellarono a tale invasione con conseguenze a volte sanguinose. La sua struttura urbanistica rispecchia, sotto molti aspetti, il carattere delle genti del Cansiglio: le abitazioni sono tutte raccolte intorno a una chiesa o a una fontana e sono costruite in pietra grigia a vista, senza molte aperture, con tetti costituiti da “scandole” in pietra.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali e la sede della Pro Loco; il sindaco, all’occorrenza, esercita l’autorità di pubblica sicurezza, in quanto non è presente sul posto la stazione dei carabinieri. La popolazione fonda le basi della propria economia sulle attività industriali che sono rappresentate da aziende alimentari e lattiero-casearie, tessili e di abbigliamento, fabbriche conciarie, stabilimenti per la lavorazione del legno, mobilifici, industrie metallurgiche e imprese edili. Ben sviluppato l’allevamento di bovini, ovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il terziario è rappresentato dagli impieghi nelle amministrazioni locali e nell’istruzione. È presente il servizio bancario. I servizi pubblici sono adeguati alle dimensioni della comunità e le strutture scolastiche permettono la frequenza di tutte le classi dell’obbligo. Le strutture culturali sono rappresentate anche dal Centro Ecologico “G. Zanardo” e dal Centro Etnografico “A. Salvadei”, mentre, tra le strutture sociali, si annovera un asilo nido. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno, mentre quelle sanitarie sono assicurate dalla locale farmacia.

Ospita i consueti uffici municipali e postali e la sede della Pro Loco; il sindaco, all’occorrenza, esercita l’autorità di pubblica sicurezza, in quanto non è presente sul posto la stazione dei carabinieri. La popolazione fonda le basi della propria economia sulle attività industriali che sono rappresentate da aziende alimentari e lattiero-casearie, tessili e di abbigliamento, fabbriche conciarie, stabilimenti per la lavorazione del legno, mobilifici, industrie metallurgiche e imprese edili. Ben sviluppato l’allevamento di bovini, ovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il terziario è rappresentato dagli impieghi nelle amministrazioni locali e nell’istruzione. È presente il servizio bancario. I servizi pubblici sono adeguati alle dimensioni della comunità e le strutture scolastiche permettono la frequenza di tutte le classi dell’obbligo. Le strutture culturali sono rappresentate anche dal Centro Ecologico “G. Zanardo” e dal Centro Etnografico “A. Salvadei”, mentre, tra le strutture sociali, si annovera un asilo nido. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno, mentre quelle sanitarie sono assicurate dalla locale farmacia.

Relazioni

È meta di soggiorno estivo e invernale ed è abbastanza frequentata in ogni periodo dell’anno. La popolazione non intrattiene rapporti rilevanti con i centri vicini ai quali, comunque, si rivolge per l’istruzione superiore e per il commercio. Tra le manifestazioni folcloriche tradizionali, ogni anno, durante il Carnevale, si svolge il tradizionale falò accompagnato da dolci e canti popolari, mentre a Pasqua si rappresenta la Sacra Passione del Calvario, in costume e, infine, in ottobre, si gareggia nel Palio delle Frazioni. La festa patronale, dedicata ai Santi Ermagora e Fortunato, si celebra il 12 luglio.

È meta di soggiorno estivo e invernale ed è abbastanza frequentata in ogni periodo dell’anno. La popolazione non intrattiene rapporti rilevanti con i centri vicini ai quali, comunque, si rivolge per l’istruzione superiore e per il commercio. Tra le manifestazioni folcloriche tradizionali, ogni anno, durante il Carnevale, si svolge il tradizionale falò accompagnato da dolci e canti popolari, mentre a Pasqua si rappresenta la Sacra Passione del Calvario, in costume e, infine, in ottobre, si gareggia nel Palio delle Frazioni. La festa patronale, dedicata ai Santi Ermagora e Fortunato, si celebra il 12 luglio.

Località

Borsoi, Broz, Campon, Cimon del Cavallo, Facchin, Lavina, Pian Cansiglio, Pian Osteria, Pianon, Sant'Anna, Tambruz, Valdenogher

Borsoi, Broz, Campon, Cimon del Cavallo, Facchin, Lavina, Pian Cansiglio, Pian Osteria, Pianon, Sant'Anna, Tambruz, Valdenogher

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Tambre rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.