Descrizione

Comune collinare di origini medievali, con un’economia sorretta principalmente dal settore industriale. La comunità dei talamellesi presenta un indice di vecchiaia nella media e si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Ca’ Francescone e Ca’ Poggiale, negli aggregati urbani elementari di Campiano, Cava, Collina, Il Casino e Il Pozzo nonché in alcune case sparse sui fondi. L’abitato è adagiato su uno sperone del monte Pincio e gode di un’ampia vista sulla valle del fiume Marecchia, al di là della quale s’innalzano, maestose, le pareti di arenaria che sorreggono l’alto abitato di San Leo; in direzione opposta si stagliano sul cielo i nudi torrioni rocciosi del monte della Perticara, sorvolati dall’aquila reale. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Novafeltria, è ammantato di castagneti, pinete, faggete e boschi misti di carpino nero, cerro e orniello, che danno all’ambiente un’impronta decisamente montana; alle quote meno elevate, invece, il paesaggio è caratterizzato dai colori e dalle forme delle colture agricole. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un castello d’argento con cinque torri merlate “alla guelfa”.

Comune collinare di origini medievali, con un’economia sorretta principalmente dal settore industriale. La comunità dei talamellesi presenta un indice di vecchiaia nella media e si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Ca’ Francescone e Ca’ Poggiale, negli aggregati urbani elementari di Campiano, Cava, Collina, Il Casino e Il Pozzo nonché in alcune case sparse sui fondi. L’abitato è adagiato su uno sperone del monte Pincio e gode di un’ampia vista sulla valle del fiume Marecchia, al di là della quale s’innalzano, maestose, le pareti di arenaria che sorreggono l’alto abitato di San Leo; in direzione opposta si stagliano sul cielo i nudi torrioni rocciosi del monte della Perticara, sorvolati dall’aquila reale. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Novafeltria, è ammantato di castagneti, pinete, faggete e boschi misti di carpino nero, cerro e orniello, che danno all’ambiente un’impronta decisamente montana; alle quote meno elevate, invece, il paesaggio è caratterizzato dai colori e dalle forme delle colture agricole. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un castello d’argento con cinque torri merlate “alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GUELFA'>guelfa</a>”.

Storia

Fondata verso il IX secolo d.C., fu proprietà della nobile famiglia dei Della Faggiola e in seguito dei Malatesta di Rimini, divenendo nel Quattrocento una roccaforte di questi ultimi nella lotta contro i Montefeltro. Tra il XIV e il XV secolo fu sede dei vescovi del Montefeltro. Aggregata al comune di Novafeltria nel 1928, ha riottenuto l’autonomia amministrativa nel 1946. Attestato nelle RATIONES DECIMARUM delle Marche (anni 1290-1291), il toponimo deriva probabilmente da un personale etrusco TELAMONE, che è alla base di molti nomi di località toscane. Sulla piazza principale dell’abitato, abbellita da una grande fontana, sorge, fra antiche e nobili dimore, la seicentesca parrocchiale di San Lorenzo: nel suo interno è conservato un pregevole crocifisso attribuito da alcuni studiosi a Giotto. A poca distanza si erge inoltre la cosiddetta “cella”, una piccola cappella interamente affrescata dal pittore Antonio Alberti da Ferrara nei primi decenni del Quattrocento.

Fondata verso il IX secolo d.C., fu proprietà della nobile famiglia dei Della Faggiola e in seguito dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MALATESTA'>Malatesta</a> di Rimini, divenendo nel Quattrocento una roccaforte di questi ultimi nella lotta contro i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MONTEFELTRO'>Montefeltro</a>. Tra il XIV e il XV secolo fu sede dei vescovi del Montefeltro. Aggregata al comune di Novafeltria nel 1928, ha riottenuto l’autonomia amministrativa nel 1946. Attestato nelle RATIONES DECIMARUM delle Marche (anni 1290-1291), il toponimo deriva probabilmente da un personale <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=ETRUSCO'>etrusco</a> TELAMONE, che è alla base di molti nomi di località toscane. Sulla piazza principale dell’abitato, abbellita da una grande fontana, sorge, fra antiche e nobili dimore, la seicentesca parrocchiale di San Lorenzo: nel suo interno è conservato un pregevole crocifisso attribuito da alcuni studiosi a Giotto. A poca distanza si erge inoltre la cosiddetta “cella”, una piccola cappella interamente affrescata dal pittore Antonio Alberti da Ferrara nei primi decenni del Quattrocento.

Economia

L’economia talamellese è oggi trainata essenzialmente dall’industria, particolarmente dinamica nei comparti estrattivo, tessile, delle confezioni, metallurgico, meccanico ed elettronico; il terziario, infatti, è ancora poco sviluppato e solo un’esigua percentuale di popolazione attiva continua a dedicarsi alle tradizionali attività rurali, che si articolano nella coltivazione di cereali, uva e foraggi, nella silvicoltura e nella pastorizia; quest’ultima alimenta la produzione del rinomato “formaggio di fossa”, caciotta stagionata in fosse scavate nel tufo, che ha meritato la denominazione Doc di Ambra di Talamello. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, è provvisto di scuole materne ed elementari ma è privo di scuole medie e di istituti di istruzione secondaria di secondo grado; possiede comunque una biblioteca comunale e, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, dispone della farmacia. L’assenza di un apparato ricettivo –al momento mancano sia esercizi di ristoro sia strutture per il soggiorno– non permette la giusta valorizzazione delle potenzialità turistiche di questi luoghi.

L’economia talamellese è oggi trainata essenzialmente dall’industria, particolarmente dinamica nei comparti estrattivo, tessile, delle confezioni, metallurgico, meccanico ed elettronico; il terziario, infatti, è ancora poco sviluppato e solo un’esigua percentuale di popolazione attiva continua a dedicarsi alle tradizionali attività rurali, che si articolano nella coltivazione di cereali, uva e foraggi, nella silvicoltura e nella pastorizia; quest’ultima alimenta la produzione del rinomato “formaggio di fossa”, caciotta stagionata in fosse scavate nel tufo, che ha meritato la denominazione Doc di Ambra di Talamello. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, è provvisto di scuole materne ed elementari ma è privo di scuole medie e di istituti di istruzione secondaria di secondo grado; possiede comunque una biblioteca comunale e, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, dispone della farmacia. L’assenza di un apparato ricettivo –al momento mancano sia esercizi di ristoro sia strutture per il soggiorno– non permette la giusta valorizzazione delle potenzialità turistiche di questi luoghi.

Relazioni

Non rappresenta una meta turistica particolarmente ricercata, pur essendo immersa nella splendida e rigogliosa natura dell’alto Montefeltro. L’abitato si anima in occasione di alcune manifestazioni tradizionali: una buona affluenza di visitatori si registra, in particolare, in occasione della rinomata sagra della rana, che si tiene tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. La festa del Patrono San Lorenzo si celebra il 10 agosto.

Non rappresenta una meta turistica particolarmente ricercata, pur essendo immersa nella splendida e rigogliosa natura dell’alto Montefeltro. L’abitato si anima in occasione di alcune manifestazioni tradizionali: una buona affluenza di visitatori si registra, in particolare, in occasione della rinomata sagra della rana, che si tiene tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. La festa del Patrono San Lorenzo si celebra il 10 agosto.

Località

Ca' Francescone, Ca' Poggiale, Ca' Susa, Campiano, Cava, Collina, La Valle

Ca' Francescone, Ca' Poggiale, Ca' Susa, Campiano, Cava, Collina, La Valle

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Talamello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.