Descrizione

Centro di origine medievale, dedito alla lavorazione di oro e metalli nonché al commercio di materiali da costruzione. La comunità dei subbianesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vive in murose località, quali: Agnano, Calbenzano, Castelnuovo, Chiaveretto, Falciano, Giuliano, Poggio d'Ancona, Ponte Caliano, Santa Mama, Savorgnano, Spazzano, Valenzano e Vogognano. Pur mantenendo nel centro storico l'aspetto originario ha registrato un moderno sviluppo urbanistico in periferia negli anni '60. Il paesaggio offre uno spettacolo vario ed interessante: boschi fittissimi di faggio e abete nella parte orientale del territorio, cui si sostituisce, nella parte collinare e pianeggiante del centro e della zona ovest, una vegetazione di vigneti (da cui si produce il vino Moscatello locale) e gelsi sia bianchi che neri, i più pregiati. L'andamento altimetrico del territorio passa da 230 metri in zona Castelnuovo, al confine sud-ovest con Capolona, a un'altitudine massima di 1.414 metri a nord-est sull'Alpe di Catenaia. Il territorio è attraversato dal fiume Arno e del torrente Gravena. La testa bifronte presente nello stemma simboleggia l'attributo affidato a Giano dalla mitologia: di proteggere l'inizio e la fine di ogni fenomeno; l'immagine si richiama al nome della località.  

Centro di origine medievale, dedito alla lavorazione di oro e metalli nonché al commercio di materiali da costruzione. La comunità dei subbianesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vive in murose località, quali: Agnano, Calbenzano, Castelnuovo, Chiaveretto, Falciano, Giuliano, Poggio d'Ancona, Ponte Caliano, Santa Mama, Savorgnano, Spazzano, Valenzano e Vogognano. Pur mantenendo nel centro storico l'aspetto originario ha registrato un moderno sviluppo urbanistico in periferia negli anni '60. Il paesaggio offre uno spettacolo vario ed interessante: boschi fittissimi di faggio e abete nella parte orientale del territorio, cui si sostituisce, nella parte collinare e pianeggiante del centro e della zona ovest, una vegetazione di vigneti (da cui si produce il vino Moscatello locale) e gelsi sia bianchi che neri, i più pregiati. L'andamento altimetrico del territorio passa da 230 metri in zona Castelnuovo, al confine sud-ovest con Capolona, a un'altitudine massima di 1.414 metri a nord-est sull'Alpe di Catenaia. Il territorio è attraversato dal fiume Arno e del torrente Gravena. La testa bifronte presente nello stemma simboleggia l'attributo affidato a Giano dalla mitologia: di proteggere l'inizio e la fine di ogni fenomeno; l'immagine si richiama al nome della località.  

Storia

Era certamente un'importante via di comunicazione e di controllo del territorio, in epoca romana: la costruzione della torre, documentata nell' XI secolo, è dovuta proprio alla posizione strategica che il futuro centro avrebbe occupato. Durante tutto il Medioevo sulle colline sorsero diversi castelli e nel 1163, dopo un periodo di dominazione longobarda, passò sotto l'autorità della chiesa aretina. Appartenne poi ai conti Guidi, ai Tarlati di Pietramala e nel 1338 alla Repubblica fiorentina. Fu riconquistata da Arezzo (Tarlati) nel 1343 e passò definitivamente a Firenze nel 1384. Divenne sede di un vicariato fino al 1700 quando fu trasformata nella Comunità da cui, con l'unità d'Italia, nacque l'odierno comune. I visitatori trovano interessanti il castello con il suo torrione, la moderna chiesa parrocchiale, il palazzo Pretorio in arenaria sulla facciata e il fortilizio della Fioraia a Castelnuovo.  

Era certamente un'importante via di comunicazione e di controllo del territorio, in epoca romana: la costruzione della torre, documentata nell' XI secolo, è dovuta proprio alla posizione strategica che il futuro centro avrebbe occupato. Durante tutto il Medioevo sulle colline sorsero diversi castelli e nel 1163, dopo un periodo di dominazione longobarda, passò sotto l'autorità della chiesa aretina. Appartenne poi ai conti Guidi, ai Tarlati di Pietramala e nel 1338 alla Repubblica fiorentina. Fu riconquistata da Arezzo (Tarlati) nel 1343 e passò definitivamente a Firenze nel 1384. Divenne sede di un vicariato fino al 1700 quando fu trasformata nella Comunità da cui, con l'unità d'Italia, nacque l'odierno comune. I visitatori trovano interessanti il castello con il suo torrione, la moderna chiesa parrocchiale, il palazzo Pretorio in arenaria sulla facciata e il fortilizio della Fioraia a Castelnuovo.  

Economia

La comunità si caratterizza per un tipo di vita appartato ma questo non impedisce l'affermarsi di un'economia di tipo industriale e commerciale: i settori più affermati sono quelli dei metalli preziosi e dei materiali da costruzione, nonché quelli meccanici, delle confezioni e delle calzature. L'agricoltura occupa, invece, un ruolo più modesto. Il sistema dei servizi sanitari consta di una residenza sanitaria assistita, del servizio di pronto intervento e di quello ambulatoriale. Le strutture scolastiche si limitano a quelle della scuola elementare; in paese non esistono infatti né la scuola media né istituti per l'istruzione secondaria di secondo grado. Oltre ai servizi pubblici comunali, bancari e postali vi sono: una stazione del Corpo forestale dello Stato, una sede periferica dell'Ufficio provinciale del lavoro, una sede del Consorzio agrario provinciale e una delegazione dell'Automobile Club di Arezzo. Anche le strutture sportive sono organizzate in modo soddisfacente, rispondendo in tal modo alle più svariate esigenze: sono presenti infatti la piscina consortile Capolona-Subbiano, l'associazione tennis e un maneggio; poiché vi è una squadra di calcio, che milita nei campionati minori, è stato allestito uno Sporting Club Gialloblè.  

La comunità si caratterizza per un tipo di vita appartato ma questo non impedisce l'affermarsi di un'economia di tipo industriale e commerciale: i settori più affermati sono quelli dei metalli preziosi e dei materiali da costruzione, nonché quelli meccanici, delle confezioni e delle calzature. L'agricoltura occupa, invece, un ruolo più modesto. Il sistema dei servizi sanitari consta di una residenza sanitaria assistita, del servizio di pronto intervento e di quello ambulatoriale. Le strutture scolastiche si limitano a quelle della scuola elementare; in paese non esistono infatti né la scuola media né istituti per l'istruzione secondaria di secondo grado. Oltre ai servizi pubblici comunali, bancari e postali vi sono: una stazione del Corpo forestale dello Stato, una sede periferica dell'Ufficio provinciale del lavoro, una sede del Consorzio agrario provinciale e una delegazione dell'Automobile Club di Arezzo. Anche le strutture sportive sono organizzate in modo soddisfacente, rispondendo in tal modo alle più svariate esigenze: sono presenti infatti la piscina consortile Capolona-Subbiano, l'associazione tennis e un maneggio; poiché vi è una squadra di calcio, che milita nei campionati minori, è stato allestito uno Sporting Club Gialloblè.  

Relazioni

Non rappresenta una meta particolarmente ambita né per quel che riguarda il turismo né per motivi di lavoro. La rigogliosa vegetazione e la presenza di boschi molto fitti offrono al turista occasionale abbondante materia prima per cercare i funghi e per cacciare. Il visitatore può gustare anche una gastronomia locale estremamente prelibata: tagliatelle fatte in casa con funghi, maiale alla griglia con finocchio selvatico, trote del Gravena, moscatello locale e bianco Tokai di Marcena. Non si tengono feste religiose, sagre, fiere o mostre che diano l'opportunità di intensificare i rapporti con i centri vicini, che, pertanto, si presentano non particolarmente rilevanti. L'unica festività celebrata è quella della Patrona, Santa Maria della Visitazione, che ricorre il 31 maggio.

Non rappresenta una meta particolarmente ambita né per quel che riguarda il turismo né per motivi di lavoro. La rigogliosa vegetazione e la presenza di boschi molto fitti offrono al turista occasionale abbondante materia prima per cercare i funghi e per cacciare. Il visitatore può gustare anche una gastronomia locale estremamente prelibata: tagliatelle fatte in casa con funghi, maiale alla griglia con finocchio selvatico, trote del Gravena, moscatello locale e bianco Tokai di Marcena. Non si tengono feste religiose, sagre, fiere o mostre che diano l'opportunità di intensificare i rapporti con i centri vicini, che, pertanto, si presentano non particolarmente rilevanti. L'unica festività celebrata è quella della Patrona, Santa Maria della Visitazione, che ricorre il 31 maggio.

Località

Calbenzano, Casa la Marga, Castelnuovo, Chiaveretto, Falciano, Giuliano, Grugnano, Il Palazzo, La Piaggia, Lavacchio, Montecchio, Montegiovi, Poggio d'Acona, Ponte Caliano, Ponte Francese, Santa Mama, Spedaletto, Vogognano

Calbenzano, Casa la Marga, Castelnuovo, Chiaveretto, Falciano, Giuliano, Grugnano, Il Palazzo, La Piaggia, Lavacchio, Montecchio, Montegiovi, Poggio d'Acona, Ponte Caliano, Ponte Francese, Santa Mama, Spedaletto, Vogognano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Subbiano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.