Descrizione

Comune di montagna, di origine antica, con un’economia basata soprattutto sull’industria e sullo sviluppo delle attività connesse al turismo. I sutriesi, con un indice di vecchiaia piuttosto alto, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia; il resto della popolazione è distribuito tra le località di Noiaris e Priola. Il territorio presenta un profilo geometrico alquanto irregolare, con differenze di altitudine piuttosto accentuate, che determinano nell’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, su sfondo azzurro, un castello rosso a tre torri ed è attraversato da una banda azzurra.

Comune di montagna, di origine antica, con un’economia basata soprattutto sull’industria e sullo sviluppo delle attività connesse al turismo. I sutriesi, con un indice di vecchiaia piuttosto alto, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia; il resto della popolazione è distribuito tra le località di Noiaris e Priola. Il territorio presenta un profilo geometrico alquanto irregolare, con differenze di altitudine piuttosto accentuate, che determinano nell’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, su sfondo azzurro, un castello rosso a tre torri ed è attraversato da una banda azzurra.

Storia

Citata per la prima volta, come Sudrio, in un atto dell’inizio del XII secolo, ha origini ben più antiche: sicuramente fu abitata già in epoca preromana, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di alcune tombe risalenti al periodo anteriore alla colonizzazione dei romani. Lo stesso toponimo, in friulano Sùdri, richiama formalmente quello della località etrusca di Sutri, in provincia di Viterbo, con cui forse era in rapporti commerciali. Fu sottoposta alla dominazione dei longobardi, durante la quale, secondo alcuni studiosi, divenne sede di un’arimannia, grazie alla sua ubicazione lungo l’importante percorso viario che conduceva al passo di Monte Croce Carnico, da cui si accede in territorio austriaco. La ricostruzione delle vicende storiche che l’hanno interessata non risulta agevole, a causa dei pochi documenti a disposizione. Dotata di un castello, in cui, stando a una leggenda, avrebbe abitato una nobildonna veneziana, ha probabilmente condiviso le sorti del resto della provincia che, dopo le dominazioni patriarcale e veneziana, passò sotto gli austriaci, restandovi, sia pure con la parentesi napoleonica, fino al 1866, quando venne annesso all’Italia. Il patrimonio architettonico annovera: la chiesa di Ognissanti, sorta sul luogo del castello medievale; la settecentesca chiesa di Sant’Ulderico; quella di San Nicolò e, nella località di Noiaris, la chiesetta di Santa Orsola, contenente affreschi del XV secolo.

Citata per la prima volta, come Sudrio, in un atto dell’inizio del XII secolo, ha origini ben più antiche: sicuramente fu abitata già in epoca preromana, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di alcune tombe risalenti al periodo anteriore alla colonizzazione dei romani. Lo stesso toponimo, in friulano Sùdri, richiama formalmente quello della località etrusca di Sutri, in provincia di Viterbo, con cui forse era in rapporti commerciali. Fu sottoposta alla dominazione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, durante la quale, secondo alcuni studiosi, divenne sede di un’arimannia, grazie alla sua ubicazione lungo l’importante percorso viario che conduceva al passo di Monte Croce Carnico, da cui si accede in territorio austriaco. La ricostruzione delle vicende storiche che l’hanno interessata non risulta agevole, a causa dei pochi documenti a disposizione. Dotata di un castello, in cui, stando a una leggenda, avrebbe abitato una nobildonna veneziana, ha probabilmente condiviso le sorti del resto della provincia che, dopo le dominazioni patriarcale e veneziana, passò sotto gli austriaci, restandovi, sia pure con la parentesi napoleonica, fino al 1866, quando venne annesso all’Italia. Il patrimonio architettonico annovera: la chiesa di Ognissanti, sorta sul luogo del castello medievale; la settecentesca chiesa di Sant’Ulderico; quella di San Nicolò e, nella località di Noiaris, la chiesetta di Santa Orsola, contenente affreschi del XV secolo.

Economia

La conformazione montuosa del territorio ha ostacolato lo sviluppo delle attività agricole, per cui i prodotti ricavati dal lavoro nei campi possono essere destinati solo all’autoconsumo: si producono essenzialmente cereali e frutta; si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’altro fattore che ha contribuito al progressivo abbandono delle attività rurali è stato lo sviluppo della tradizionale lavorazione del legno e in particolare dell’industria del mobile, affiancata da alcune aziende che operano nei comparti edile e lattiero-caseario. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono anche quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali degne di nota. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; non vi sono strutture destinate all’arricchimento culturale, come biblioteche o musei. Buona è invece la capacità ricettiva, offrendosi possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

La conformazione montuosa del territorio ha ostacolato lo sviluppo delle attività agricole, per cui i prodotti ricavati dal lavoro nei campi possono essere destinati solo all’autoconsumo: si producono essenzialmente cereali e frutta; si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’altro fattore che ha contribuito al progressivo abbandono delle attività rurali è stato lo sviluppo della tradizionale lavorazione del legno e in particolare dell’industria del mobile, affiancata da alcune aziende che operano nei comparti edile e lattiero-caseario. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono anche quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali degne di nota. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; non vi sono strutture destinate all’arricchimento culturale, come biblioteche o musei. Buona è invece la capacità ricettiva, offrendosi possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Immersa nel verde di folti boschi, può contare, ai fini dello sviluppo del turismo, sullo sfruttamento di un incantevole scenario naturalistico. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive assorbono in prevalenza manodopera locale, intrattiene intensi rapporti con i l circondario, cui la popolazione si rivolge per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni folkloristiche, che richiamano numerosi visitatori, vanno citate: la “Fasin la mede” e la rassegna nazionale dei presepi artigianali e artistici. La festa del Patrono, San Biagio, si celebra il 3 febbraio.

Immersa nel verde di folti boschi, può contare, ai fini dello sviluppo del turismo, sullo sfruttamento di un incantevole scenario naturalistico. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive assorbono in prevalenza manodopera locale, intrattiene intensi rapporti con i l circondario, cui la popolazione si rivolge per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni folkloristiche, che richiamano numerosi visitatori, vanno citate: la “Fasin la mede” e la rassegna nazionale dei presepi artigianali e artistici. La festa del Patrono, San Biagio, si celebra il 3 febbraio.

Località

Noiaris, Priola

Noiaris, Priola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sutrio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.