Descrizione

Comune collinare di origine medievale, la cui economia poggia su un piccolo ma dinamico settore industriale, oltre che su attività rurali di lunga tradizione. La comunità degli strangolagallesi, che fa registrare un indice di vecchiaia nella media, tende a distribuirsi in maniera uniforme sul territorio comunale, risiedendo in diversi aggregati urbani minori e in numerose case sparse, oltre che nel capoluogo comunale e nella località di Rofaio. L'abitato, interessato da una significativa espansione edilizia, presenta una pianta allungata e conserva un bel centro storico medievale, caratterizzato da pittoresche viuzze e bellissimi scorci. Il territorio comunale, solcato dalle acque del fiume Liri e del torrente Amaseno, copre con la sua estensione una serie di contrafforti collinari dal pendio poco accentuato e reca impressa la massiccia opera di trasformazione condotta dall'uomo: da un capo all'altro dell'agro strangolagallese si alternano, infatti, ampie estensioni coltivate prevalentemente a cereali e profumati frutteti, soggetti a una suggestiva esplosione di colori nella stagione delle fioriture; quasi del tutto scomparsa è la rigogliosa copertura boschiva che un tempo caratterizzava il paesaggio.

Comune collinare di origine medievale, la cui economia poggia su un piccolo ma dinamico settore industriale, oltre che su attività rurali di lunga tradizione. La comunità degli strangolagallesi, che fa registrare un indice di vecchiaia nella media, tende a distribuirsi in maniera uniforme sul territorio comunale, risiedendo in diversi aggregati urbani minori e in numerose case sparse, oltre che nel capoluogo comunale e nella località di Rofaio. L'abitato, interessato da una significativa espansione edilizia, presenta una pianta allungata e conserva un bel centro storico medievale, caratterizzato da pittoresche viuzze e bellissimi scorci. Il territorio comunale, solcato dalle acque del fiume Liri e del torrente Amaseno, copre con la sua estensione una serie di contrafforti collinari dal pendio poco accentuato e reca impressa la massiccia opera di trasformazione condotta dall'uomo: da un capo all'altro dell'agro strangolagallese si alternano, infatti, ampie estensioni coltivate prevalentemente a cereali e profumati frutteti, soggetti a una suggestiva esplosione di colori nella stagione delle fioriture; quasi del tutto scomparsa è la rigogliosa copertura boschiva che un tempo caratterizzava il paesaggio.

Storia

È menzionata per la prima volta in una fonte documentale del 1097; tuttavia, interessanti ritrovamenti archeologici testimoniano l'antichità della presenza dell'uomo. Durante il Medioevo seguì le vicende della vicina Monte San Giovanni Campano: inserita inizialmente nei possedimenti della diocesi di Veroli, nel 1183 divenne feudo dei conti D'Aquino, su iniziativa dei quali, nel 1253, venne ricostruita, essendo caduta in rovina. Nel 1445 passò alla famiglia D'Avalos e all'inizio del Cinquecento entrò a far parte dello Stato Pontificio, di cui seguì le sorti fino all'unità d'Italia. Dal 1808 al 1815 è stata aggregata al comune di Ripi e nel 1817 fu unita a quello di Ceprano; solo nel 1870 ottenne l'autonomia amministrativa. Il toponimo è di origine antroponimica, riferendosi a un nome o a un soprannome di persona. Nell'ambito del patrimonio storico-architettonico locale spicca la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, eretta nel Medioevo ma interamente rimaneggiata nel XVIII secolo.

È menzionata per la prima volta in una fonte documentale del 1097; tuttavia, interessanti ritrovamenti archeologici testimoniano l'antichità della presenza dell'uomo. Durante il Medioevo seguì le vicende della vicina Monte San Giovanni Campano: inserita inizialmente nei possedimenti della diocesi di Veroli, nel 1183 divenne feudo dei conti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DAQUINO'>D'Aquino</a>, su iniziativa dei quali, nel 1253, venne ricostruita, essendo caduta in rovina. Nel 1445 passò alla famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DAVALOS'>D'Avalos</a> e all'inizio del Cinquecento entrò a far parte dello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=STATOPONTIFICIO'>Stato Pontificio</a>, di cui seguì le sorti fino all'unità d'Italia. Dal 1808 al 1815 è stata aggregata al comune di Ripi e nel 1817 fu unita a quello di Ceprano; solo nel 1870 ottenne l'autonomia amministrativa. Il toponimo è di origine antroponimica, riferendosi a un nome o a un soprannome di persona. Nell'ambito del patrimonio storico-architettonico locale spicca la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, eretta nel Medioevo ma interamente rimaneggiata nel XVIII secolo.

Economia

Grazie al vivace spirito di iniziativa e all'apertura al nuovo che la contraddistinguono, la comunità strangolagallese è riuscita a coniugare il progresso con un sano attaccamento alle tradizioni. L'agricoltura, praticata su una larga parte del fertile comprensorio comunale e specializzata nella produzione di cereali e frutta, costituisce ancora una significativa fonte di occupazione; nel panorama delle risorse economiche locali risalta comunque il vivace settore industriale, comprendente un discreto numero di piccole aziende ma non ancora in grado di assorbire tutta la manodopera disponibile sul posto: spiccano i comparti delle confezioni e del legno. Relativamente sviluppato è il terziario, con una rete distributiva piuttosto articolata e un'adeguata dotazione di servizi, nella quale figurano il credito e le assicurazioni. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, è provvisto di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e di una biblioteca comunale; per l'assistenza sanitaria fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Frosinone –sul posto si trovano comunque un punto di vaccinazione e la farmacia–; l'apparato ricettivo annovera alcuni ristoranti ma è privo di strutture per il soggiorno.

Grazie al vivace spirito di iniziativa e all'apertura al nuovo che la contraddistinguono, la comunità strangolagallese è riuscita a coniugare il progresso con un sano attaccamento alle tradizioni. L'agricoltura, praticata su una larga parte del fertile comprensorio comunale e specializzata nella produzione di cereali e frutta, costituisce ancora una significativa fonte di occupazione; nel panorama delle risorse economiche locali risalta comunque il vivace settore industriale, comprendente un discreto numero di piccole aziende ma non ancora in grado di assorbire tutta la manodopera disponibile sul posto: spiccano i comparti delle confezioni e del legno. Relativamente sviluppato è il terziario, con una rete distributiva piuttosto articolata e un'adeguata dotazione di servizi, nella quale figurano il credito e le assicurazioni. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, è provvisto di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e di una biblioteca comunale; per l'assistenza sanitaria fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Frosinone –sul posto si trovano comunque un punto di vaccinazione e la farmacia–; l'apparato ricettivo annovera alcuni ristoranti ma è privo di strutture per il soggiorno.

Relazioni

L'amenità del paesaggio, che è possibile ammirare passeggiando lungo gli itinerari ecologici che si snodano nel territorio comunale, e il fascino incorrotto del centro storico attraggono numerosi visitatori, soprattutto durante la bella stagione. Motivi di contatto con l'esterno sono anche i momenti di festa legati alla cultura, al folclore e alla religiosità popolare, tra i quali si segnala la celebrazione della Natività di Maria Santissima (8 settembre). La festa del Patrono San Michele si celebra il 29 settembre, con solenni funzioni religiose e festeggiamenti popolari: in onore del Santo si svolge in particolare uno spettacolare palio.

L'amenità del paesaggio, che è possibile ammirare passeggiando lungo gli itinerari ecologici che si snodano nel territorio comunale, e il fascino incorrotto del centro storico attraggono numerosi visitatori, soprattutto durante la bella stagione. Motivi di contatto con l'esterno sono anche i momenti di festa legati alla cultura, al folclore e alla religiosità popolare, tra i quali si segnala la celebrazione della Natività di Maria Santissima (8 settembre). La festa del Patrono San Michele si celebra il 29 settembre, con solenni funzioni religiose e festeggiamenti popolari: in onore del Santo si svolge in particolare uno spettacolare palio.

Località

Aravecchia, Castelnuovo-Cafero, Farnete, Rofaio, Selva Maggiore

Aravecchia, Castelnuovo-Cafero, Farnete, Rofaio, Selva Maggiore

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Strangolagalli rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.