Descrizione

Città rivierasca, di origine preistorica, capoluogo di provincia; ha un’economia di tipo agricolo e industriale. I sassaresi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in molte località, tra cui La Landrigga, con il maggior numero di residenti, e Platamona (centro temporaneo contiguo al comune di Sorso), in numerosissimi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, classificato di pianura, comprensivo delle aree speciali di Lago Baratz e di Stagno di Pilo nonché di una sorgente dalla quale sgorga acqua minerale, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche. L’abitato, interessato da espansione edilizia, originariamente sorto su un lieve declivio affacciato sul mare e sulle colline circostanti, è oggi ampiamente disteso in ogni direzione. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Regio Decreto. Il primo e quarto riquadro, smaltati di rosso, racchiudono una croce d’argento (di Savoia); nella seconda e terza partizione, dorate, figura un castello merlato, rosso. Lo scudo è sostenuto da due ippopotami –o cavalli marini–.

Città rivierasca, di origine preistorica, capoluogo di provincia; ha un’economia di tipo agricolo e industriale. I sassaresi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in molte località, tra cui La Landrigga, con il maggior numero di residenti, e Platamona (centro temporaneo contiguo al comune di Sorso), in numerosissimi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, classificato di pianura, comprensivo delle aree speciali di Lago Baratz e di Stagno di Pilo nonché di una sorgente dalla quale sgorga acqua minerale, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche. L’abitato, interessato da espansione edilizia, originariamente sorto su un lieve declivio affacciato sul mare e sulle colline circostanti, è oggi ampiamente disteso in ogni direzione. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Regio Decreto. Il primo e quarto riquadro, smaltati di rosso, racchiudono una croce d’argento (di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=SAVOIA'>Savoia</a>); nella seconda e terza partizione, dorate, figura un castello merlato, rosso. Lo scudo è sostenuto da due ippopotami –o cavalli marini–.

Storia

Il toponimo, attestato dalla forma “Sassaro”, è di probabile origine preromana. Abitata sin dai tempi eneolitici, sorse nel IX secolo ad opera degli abitanti di Porto Torres che vi si rifugiarono per sfuggire alle incursioni saracene. Nell’XI secolo divenne capoluogo della curatoria della Fluminargia, acquisendo grande importanza come centro di traffico mercantile. Entrata nelle mire espansionistiche dei pisani e dei genovesi, presto i sassaresi si opposero a chi voleva soggiogarli e fondarono, nel 1236, un governo repubblicano. Con il crollo del giudicato la sua potenza aumento ancor di più e nel 1294 furono sancite le libertà comunali. Nel corso del secolo successivo la popolazione si sottomise spontaneamente agli Aragonesi; da questo momento, però, si trovò al centro di continue lotte tra questi ultimi, i Doria, i Malaspina e gli Arborea, tutti desiderosi di governarla. Con l’avvento del dominio spagnolo (1469) ebbe inizio un periodo di decadenza, sebbene gli stessi spagnoli fondarono, nel 1617, l’università, già promossa dai Gesuiti, e diedero nuovo impulso alla coltivazione dell’ulivo. Con la dominazione sabauda, in particolare con quella di Carlo Emanuele III, vennero attuate alcune interessanti riforme che portarono significativi vantaggi. Con l’annessione al Piemonte, però, iniziò un nuovo triste periodo: i piemontesi, infatti, misero in pratica un tale malgoverno che spinse i sassaresi a ribellarsi. Durante il governo Giolitti godé di un relativo benessere; un gruppo di uomini politici fondarono il giornale “La Nuova Sardegna”, soppresso durante il fascismo. Tra le numerose vestigia del passato di cui è dotata figurano: la piazza d’Italia, detto il salotto di Sassari; il monumento a Vittorio Emanuele, opera del Sartorio; il palazzo della provincia, che conserva affreschi di Giuseppe Sciuti; la chiesa di San Francesco; la fonte Rosello, del 1605; la chiesa di Sant’Antonio Abate; la chiesa di Sant’Apollinare; il monumento a Pasquale Tola, giurista e uomo politico; la chiesa di Santa Caterina, in stile rinascimentale; il duomo, eretto nel XIII secolo e rimaneggiato più volte nel corso dei secoli; la chiesa di Santa Maria di Betlem, dalla cupola ovale.

Il toponimo, attestato dalla forma “Sassaro”, è di probabile origine preromana. Abitata sin dai tempi eneolitici, sorse nel IX secolo ad opera degli abitanti di Porto Torres che vi si rifugiarono per sfuggire alle incursioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=SARACENE'>saracene</a>. Nell’XI secolo divenne capoluogo della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> della Fluminargia, acquisendo grande importanza come centro di traffico mercantile. Entrata nelle mire espansionistiche dei pisani e dei genovesi, presto i sassaresi si opposero a chi voleva soggiogarli e fondarono, nel 1236, un governo repubblicano. Con il crollo del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>giudicato</a> la sua potenza aumento ancor di più e nel 1294 furono sancite le libertà comunali. Nel corso del secolo successivo la popolazione si sottomise spontaneamente agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>; da questo momento, però, si trovò al centro di continue lotte tra questi ultimi, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a>, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MALASPINA'>Malaspina</a> e gli Arborea, tutti desiderosi di governarla. Con l’avvento del dominio spagnolo (1469) ebbe inizio un periodo di decadenza, sebbene gli stessi spagnoli fondarono, nel 1617, l’università, già promossa dai Gesuiti, e diedero nuovo impulso alla coltivazione dell’ulivo. Con la dominazione sabauda, in particolare con quella di Carlo Emanuele III, vennero attuate alcune interessanti riforme che portarono significativi vantaggi. Con l’annessione al Piemonte, però, iniziò un nuovo triste periodo: i piemontesi, infatti, misero in pratica un tale malgoverno che spinse i sassaresi a ribellarsi. Durante il governo Giolitti godé di un relativo benessere; un gruppo di uomini politici fondarono il giornale “La Nuova Sardegna”, soppresso durante il fascismo. Tra le numerose vestigia del passato di cui è dotata figurano: la piazza d’Italia, detto il salotto di Sassari; il monumento a Vittorio Emanuele, opera del Sartorio; il palazzo della provincia, che conserva affreschi di Giuseppe Sciuti; la chiesa di San Francesco; la fonte Rosello, del 1605; la chiesa di Sant’Antonio Abate; la chiesa di Sant’Apollinare; il monumento a Pasquale Tola, giurista e uomo politico; la chiesa di Santa Caterina, in stile rinascimentale; il duomo, eretto nel XIII secolo e rimaneggiato più volte nel corso dei secoli; la chiesa di Santa Maria di Betlem, dalla cupola ovale.

Economia

È sede, tra l’altro della Usl n. 1 e del distretto scolastico n.1. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi, agrumi, vite e frutta; si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da numerose aziende che operano in tutti i settori, particolarmente in quelli della produzione di sale, della fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati, del vetro, automobilistico, dei mobili, della gioielleria e oreficeria, della produzione e distribuzione di energia elettrica e gas, edile e degli elementi da costruzione in metallo. È presente il servizio bancario, assicurativo e di consulenza informatica. Si registrano numerose emittenti radiotelevisive e diversi periodici e quotidiani locali. Le strutture sociali annoverano asili nido e case di riposo; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo, di numerosi istituti superiori di secondo grado e facoltà universitarie. Tra le strutture culturali figurano: i musei della Brigata, geo-mineralogico “Aurelio Serra” e archeologico-etnografico “Giovanni Sanna”; le biblioteche dell’Archivio di Stato, della Soprintendenza archeologica per la provincia di Sassari e Nuoro e delle facoltà universitarie. L’apparato ricettivo offre il servizio di ristorazione e soggiorno. È presente l’ospedale.

È sede, tra l’altro della Usl n. 1 e del distretto scolastico n.1. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi, agrumi, vite e frutta; si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da numerose aziende che operano in tutti i settori, particolarmente in quelli della produzione di sale, della fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati, del vetro, automobilistico, dei mobili, della gioielleria e oreficeria, della produzione e distribuzione di energia elettrica e gas, edile e degli elementi da costruzione in metallo. È presente il servizio bancario, assicurativo e di consulenza informatica. Si registrano numerose emittenti radiotelevisive e diversi periodici e quotidiani locali. Le strutture sociali annoverano asili nido e case di riposo; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo, di numerosi istituti superiori di secondo grado e facoltà universitarie. Tra le strutture culturali figurano: i musei della Brigata, geo-mineralogico “Aurelio Serra” e archeologico-etnografico “Giovanni Sanna”; le biblioteche dell’Archivio di Stato, della Soprintendenza archeologica per la provincia di Sassari e Nuoro e delle facoltà universitarie. L’apparato ricettivo offre il servizio di ristorazione e soggiorno. È presente l’ospedale.

Relazioni

La sua ricchezza monumentale, simbolo di un’antica e ricca storia, la rende meta di un significativo afflusso di turisti che possono anche degustare le squisite pietanze locali, quali la “giogga minuda” (lumachine), la cavolata, i “casciadini” (formaggelle di Pasqua), le papassine e le panagliette. Tra i maggiori appuntamenti si segnalano: la Cavalcata Sarda, che si tiene nel giorno dell’Ascensione; la processione dei candelieri, il 14 agosto; il tradizionale mercatino dell’antiquariato, ogni ultima domenica del mese. La festa del Patrono, San Nicola di Bari, si celebra il 6 dicembre. È gemellata con la città tedesca di Plauen e con quella statunitense di Phoenix.

La sua ricchezza monumentale, simbolo di un’antica e ricca storia, la rende meta di un significativo afflusso di turisti che possono anche degustare le squisite pietanze locali, quali la “giogga minuda” (lumachine), la cavolata, i “casciadini” (formaggelle di Pasqua), le papassine e le panagliette. Tra i maggiori appuntamenti si segnalano: la Cavalcata Sarda, che si tiene nel giorno dell’Ascensione; la processione dei candelieri, il 14 agosto; il tradizionale mercatino dell’antiquariato, ogni ultima domenica del mese. La festa del Patrono, San Nicola di Bari, si celebra il 6 dicembre. È gemellata con la città tedesca di Plauen e con quella statunitense di Phoenix.

Località

Argentiera, Bancali, Baratz, Biancareddu, Bonassai, Caffè Roma, Campanedda, Canaglia, Donna Ricca, Filigheddu, La Corte, La Lacuna, La Landrigga, La Muntagna, La Pedraia, La Pelosa, Le Querce, Le Vele, Li Punti, Mandra di l'Ainu, Molafà, Monte Casteddu, Monte Forte, Monte Oro, Nodigheddu, Ottava, Palmadula, Pian de Sorres, Pilo, Pischina Salidda, Platamona, Pozzo San Nicola, Rumanedda, Saccheddu, San Camillo, San Giovanni, San Quirico, Santa Giusta, Tonnara Saline, Tonnara Saline-Casaraccio, Truncu Reale, Villa Gorizia, Villaggio Nurra, Viziliu, Zuari

Argentiera, Bancali, Baratz, Biancareddu, Bonassai, Caffè Roma, Campanedda, Canaglia, Donna Ricca, Filigheddu, La Corte, La Lacuna, La Landrigga, La Muntagna, La Pedraia, La Pelosa, Le Querce, Le Vele, Li Punti, Mandra di l'Ainu, Molafà, Monte Casteddu, Monte Forte, Monte Oro, Nodigheddu, Ottava, Palmadula, Pian de Sorres, Pilo, Pischina Salidda, Platamona, Pozzo San Nicola, Rumanedda, Saccheddu, San Camillo, San Giovanni, San Quirico, Santa Giusta, Tonnara Saline, Tonnara Saline-Casaraccio, Truncu Reale, Villa Gorizia, Villaggio Nurra, Viziliu, Zuari

Fondi europei 2021-2027

Comune di Sassari in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.