Descrizione

Comune di collina di origine romana, la cui economia abbraccia attività agricole e industriali. I sirtoresi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media; si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Bevera di Sirtori, Cappelletta, Ceregallo, Industrie, Travecchia e Villa. Il comune sta attraversando una fase di forte espansione edilizia. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche modeste che vanno da una quota minima di 303 metri ad una massima di 555 metri di altitudine. L'andamento plano-altimetrico del capoluogo comunale risulta collinare, adeguandosi alle caratteristiche orografiche del restante territorio. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del 1980, sono tre spighe di grano (a ricordo dell'attività agricola predominante nel luogo) un'aquila e una collina, che ricorda l'altitudine del comprensorio.

Comune di collina di origine romana, la cui economia abbraccia attività agricole e industriali. I sirtoresi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media; si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Bevera di Sirtori, Cappelletta, Ceregallo, Industrie, Travecchia e Villa. Il comune sta attraversando una fase di forte espansione edilizia. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche modeste che vanno da una quota minima di 303 metri ad una massima di 555 metri di altitudine. L'andamento plano-altimetrico del capoluogo comunale risulta collinare, adeguandosi alle caratteristiche orografiche del restante territorio. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del 1980, sono tre spighe di grano (a ricordo dell'attività agricola predominante nel luogo) un'aquila e una collina, che ricorda l'altitudine del comprensorio.

Storia

Ha raggiunto l'autonomia comunale nel 1954, dopo la separazione da Barzanò, con la quale aveva costituito un'unità amministrativa dal 1929 al 1953. Il toponimo deriva dalla GENS SERTORIA che risiedeva nella Gallia Cisalpina e, di conseguenza, anche la località ha origini romane: infatti due iscrizioni del I secolo d.C. è fatta menzione di Caio Sertorio Tertullo, veterano della XVI legione e responsabile dei cittadini romani a Monza e di Lucio Sertorio, pure veterano; le due iscrizioni portano l'emblema della famiglia dei Sertori. Nel IX secolo con la denominazione "Sirtoles" faceva parte del contado della Martesana. In seguito fu di proprietà della famiglia Sirtori che ne esercitò la signoria fino a quando, nel XIII secolo, dopo la battaglia di Désio, fu esiliata. La zona, successivamente, fu spesso legata agli avvenimenti della vicina Missàglia: infatti, quando quest'ultima entrò a far parte delle dodici pievi della Martesana, anch'essa vi rientrò. Nel XV secolo fu implicata nell'azione intrapresa da Francesco Sforza per impossessarsi di Milano dopo la morte di Filippo Maria Visconti. Nel XVII secolo la famiglia Sirtori, che era stata richiamata dall'esilio dai Visconti, divenne feudataria del territorio comunale; Evangelista Sirtori ne fu il primo feudatario, investito da Filippo IV, re di Spagna. Grazie a questa famiglia furono soddisfatte molte sue esigenze, specialmente sotto l'aspetto religioso: infatti, i Sirtori fecero costruire un oratorio dedicato alla Madonna Assunta, diedero vita a legati di culto e lasciarono in eredità molti terreni. Nel patrimonio storico-artistico si annovera Crippa, antica frazione fortezza del XV secolo, sede di Villa Crippa e Villa Besana; l'architettura sacra è rappresentata dalla chiesa parrocchiale risalente al XIX secolo e dedicata ai Santi Nabore e Felice.

Ha raggiunto l'autonomia comunale nel 1954, dopo la separazione da Barzanò, con la quale aveva costituito un'unità amministrativa dal 1929 al 1953. Il toponimo deriva dalla GENS SERTORIA che risiedeva nella Gallia Cisalpina e, di conseguenza, anche la località ha origini romane: infatti due iscrizioni del I secolo d.C. è fatta menzione di Caio Sertorio Tertullo, veterano della XVI legione e responsabile dei cittadini romani a Monza e di Lucio Sertorio, pure veterano; le due iscrizioni portano l'emblema della famiglia dei Sertori. Nel IX secolo con la denominazione "Sirtoles" faceva parte del contado della Martesana. In seguito fu di proprietà della famiglia Sirtori che ne esercitò la signoria fino a quando, nel XIII secolo, dopo la battaglia di Désio, fu esiliata. La zona, successivamente, fu spesso legata agli avvenimenti della vicina Missàglia: infatti, quando quest'ultima entrò a far parte delle dodici pievi della Martesana, anch'essa vi rientrò. Nel XV secolo fu implicata nell'azione intrapresa da Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> per impossessarsi di Milano dopo la morte di Filippo Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>. Nel XVII secolo la famiglia Sirtori, che era stata richiamata dall'esilio dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, divenne feudataria del territorio comunale; Evangelista Sirtori ne fu il primo feudatario, investito da Filippo IV, re di Spagna. Grazie a questa famiglia furono soddisfatte molte sue esigenze, specialmente sotto l'aspetto religioso: infatti, i Sirtori fecero costruire un oratorio dedicato alla Madonna Assunta, diedero vita a legati di culto e lasciarono in eredità molti terreni. Nel patrimonio storico-artistico si annovera Crippa, antica frazione fortezza del XV secolo, sede di Villa Crippa e Villa Besana; l'architettura sacra è rappresentata dalla chiesa parrocchiale risalente al XIX secolo e dedicata ai Santi Nabore e Felice.

Economia

Il comune ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza, sul posto, di una stazione dei carabinieri l'autorità di pubblica sicurezza, all'occorrenza, è impersonata dal sindaco. La comunità vive dei prodotti della terra, quali cereali e frumento, dell'allevamento dei bovini e del lavoro offerto dalle industrie operanti nei comparti tessile, metallurgico, edile e attraverso fabbriche di cicli e motocicli. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei sirtoresi giustificano la presenza di una discreta attività terziaria. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici non si registra la presenza di particolari strutture sociali; quelle destinate all'arricchimento culturale sono costituite solo dalla biblioteca mentre mancano musei o strutture simili; non si registra la presenza di radio o televisioni private né la pubblicazione di giornali e periodici locali. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione primaria e ciò costringe i più giovani all'esperienza precoce del pendolarismo. Le strutture ricettive offrono la ristorazione ma non il soggiorno. Si segnala la presenza della farmacia ma per gli altri servizi sanitari, la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Il comune ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza, sul posto, di una stazione dei carabinieri l'autorità di pubblica sicurezza, all'occorrenza, è impersonata dal sindaco. La comunità vive dei prodotti della terra, quali cereali e frumento, dell'allevamento dei bovini e del lavoro offerto dalle industrie operanti nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, metallurgico, edile e attraverso fabbriche di cicli e motocicli. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei sirtoresi giustificano la presenza di una discreta attività terziaria. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici non si registra la presenza di particolari strutture sociali; quelle destinate all'arricchimento culturale sono costituite solo dalla biblioteca mentre mancano musei o strutture simili; non si registra la presenza di radio o televisioni private né la pubblicazione di giornali e periodici locali. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione primaria e ciò costringe i più giovani all'esperienza precoce del pendolarismo. Le strutture ricettive offrono la ristorazione ma non il soggiorno. Si segnala la presenza della farmacia ma per gli altri servizi sanitari, la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Relazioni

Non può essere considerata una vera e propria meta turistica; vive rapporti e relazioni con i centri del territorio circostante solo per avere prestazioni che contribuiscono al soddisfacimento di bisogni individuali o collettivi come l'istruzione secondaria, il lavoro, il commercio, l'espletamento di pratiche burocratiche e l'assistenza sanitaria. La celebrazione per la ricorrenza dei Patroni, i Santi Nabore e Felice, si svolge il 12 luglio.

Non può essere considerata una vera e propria meta turistica; vive rapporti e relazioni con i centri del territorio circostante solo per avere prestazioni che contribuiscono al soddisfacimento di bisogni individuali o collettivi come l'istruzione secondaria, il lavoro, il commercio, l'espletamento di pratiche burocratiche e l'assistenza sanitaria. La celebrazione per la ricorrenza dei Patroni, i Santi Nabore e Felice, si svolge il 12 luglio.

Località

Bevera di Sirtori, Ca' Nova

Bevera di Sirtori, Ca' Nova

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sirtori rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.