Descrizione

Cittadina di pianura, di origine antica, la cui economia si basa principalmente sull’attività agricola e industriale. Gli spinetensi, che hanno un indice di vecchiaia nella media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località: Costituzione, Fornase e Fossa, nonché in numerosi aggregati urbani minori e in case sparse. Il territorio, un tempo paludoso, ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. Analogamente l’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico di pianura. Lo sfondo aureo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una fascia azzurra costituita da due rami di spino attorcigliati, in assonanza con il toponimo, che racchiudono tre fiori, anch’essi azzurri.

Cittadina di pianura, di origine antica, la cui economia si basa principalmente sull’attività agricola e industriale. Gli spinetensi, che hanno un indice di vecchiaia nella media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località: Costituzione, Fornase e Fossa, nonché in numerosi aggregati urbani minori e in case sparse. Il territorio, un tempo paludoso, ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. Analogamente l’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico di pianura. Lo sfondo aureo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una fascia azzurra costituita da due rami di spino attorcigliati, in assonanza con il toponimo, che racchiudono tre fiori, anch’essi azzurri.

Storia

Sorta nel retroterra paludoso di Venezia, dove circa un millennio fa esisteva una macchia di spini, da cui il toponimo che corrisponde a “spineta”, presenta vari reperti archeologici, che testimoniano insediamenti romani attribuibili al periodo del tardo impero. La sua ubicazione era resa strategica dalla presenza di numerosi fiumi che rendevano inaccessibili molti castelli, di cui il più antico è quello di Orgnano. La zona passò, intorno al 1200, sotto il controllo degli Ezzelino ma la loro tirannia fu a lungo contrastata e nel 1259 Ezzelino III da Romano subì una sconfitta decisiva. Passata sotto il dominio di Cangrande della Scala, che si impadronì della Marca Trevigiana, entrò poi a far parte della repubblica di Venezia e ciò segnò l’inizio della sua ricostruzione politica ed economica. La repubblica di San Marco fece demolire tutti i castelli, tra cui quello di Orgnano, e al loro posto sorsero splendide ville. Annessa al Regno del Lombardo-Veneto, fu dagli austriaci aggregata nel 1853 alla provincia di Venezia. Nelle tre località, Crea, Orgnano, Rossignago, in cui si articola l’abitato, esistono numerosi edifici di notevole interesse storico e artistico. Tra i più antichi si ricordano il monastero e la pieve di Santa Maria Assunta, quest’ultima ricostruita nel 1380, e la chiesa dei Santi Vito e Modesto martiri, eretta sui resti del castello di Orgnano del XIV-XV secolo, dove si trova anche la chiesa di S. Leonardo abate, risalente all’epoca dei franchi. Tra le numerose ville, non tutte pervenute a noi in buone condizioni, vanno ricordate: Villa Curti-Sforza, Villa Morosini-duca di Bardi-Palli, che ospitò fra gli altri Francesco Giuseppe, Villa Bellati e Villa De Mitri-Merlin.

Sorta nel retroterra paludoso di Venezia, dove circa un millennio fa esisteva una macchia di spini, da cui il toponimo che corrisponde a “spineta”, presenta vari reperti archeologici, che testimoniano insediamenti romani attribuibili al periodo del tardo impero. La sua ubicazione era resa strategica dalla presenza di numerosi fiumi che rendevano inaccessibili molti castelli, di cui il più antico è quello di Orgnano. La zona passò, intorno al 1200, sotto il controllo degli Ezzelino ma la loro tirannia fu a lungo contrastata e nel 1259 <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=EZZELINOIIIDAROMANO'>Ezzelino III da Romano</a> subì una sconfitta decisiva. Passata sotto il dominio di Cangrande <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=DELLASCALA'>della Scala</a>, che si impadronì della Marca Trevigiana, entrò poi a far parte della repubblica di Venezia e ciò segnò l’inizio della sua ricostruzione politica ed economica. La repubblica di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SANMARCO'>San Marco</a> fece demolire tutti i castelli, tra cui quello di Orgnano, e al loro posto sorsero splendide ville. Annessa al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=REGNODELLOMBARDOVENETO'>Regno del Lombardo-Veneto</a>, fu dagli austriaci aggregata nel 1853 alla provincia di Venezia. Nelle tre località, Crea, Orgnano, Rossignago, in cui si articola l’abitato, esistono numerosi edifici di notevole interesse storico e artistico. Tra i più antichi si ricordano il monastero e la pieve di Santa Maria Assunta, quest’ultima ricostruita nel 1380, e la chiesa dei Santi Vito e Modesto martiri, eretta sui resti del castello di Orgnano del XIV-XV secolo, dove si trova anche la chiesa di S. Leonardo abate, risalente all’epoca dei franchi. Tra le numerose ville, non tutte pervenute a noi in buone condizioni, vanno ricordate: Villa Curti-Sforza, Villa Morosini-duca di Bardi-Palli, che ospitò fra gli altri Francesco Giuseppe, Villa Bellati e Villa De Mitri-Merlin.

Economia

La struttura economica locale è fondata sulla combinazione di attività del settore primario, secondario e terziario. L’agricoltura è particolarmente importante ma, negli ultimi anni, è stata affiancata dall’attività industriale (meccanica, dell’editoria, cartaria, elettriconica, automobilistica, della gioielleria e oreficeria e degli apparecchi medicali). L’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli rappresenta un’altra fonte di reddito per la comunità. Il terziario comprende una buona rete commerciale e l’insieme dei servizi, tra cui vi è quello bancario, le assicurazioni e i fondi pensione. Le strutture sociali comprendono case di riposo per gli anziani e asili nido. Le scuole del posto garantiscono l’istruzione obbligatoria. La conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale sono assicurate dalla presenza di una biblioteca. Le strutture ricettive permettono la ristorazione e il soggiorno. L’apparato sanitario è presente con la sola farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove. Le strutture soportive e per il tempo libero sono rappresentate dallo stadio comunale.

La struttura economica locale è fondata sulla combinazione di attività del settore primario, secondario e terziario. L’agricoltura è particolarmente importante ma, negli ultimi anni, è stata affiancata dall’attività industriale (meccanica, dell’editoria, cartaria, elettriconica, automobilistica, della gioielleria e oreficeria e degli apparecchi medicali). L’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli rappresenta un’altra fonte di reddito per la comunità. Il terziario comprende una buona rete commerciale e l’insieme dei servizi, tra cui vi è quello bancario, le assicurazioni e i fondi pensione. Le strutture sociali comprendono case di riposo per gli anziani e asili nido. Le scuole del posto garantiscono l’istruzione obbligatoria. La conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale sono assicurate dalla presenza di una biblioteca. Le strutture ricettive permettono la ristorazione e il soggiorno. L’apparato sanitario è presente con la sola farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove. Le strutture soportive e per il tempo libero sono rappresentate dallo stadio comunale.

Relazioni

Offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo dell’aria salubre, della tranquillità del luogo e delle bellezze dell’ambiente naturale. è abbastanza frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive e soprattutto gli insediamenti industriali consentono un buon assorbimento di manodopera anche dai centri limitrofi. I suoi rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono soprattutto per l’espletamento di pratiche burocratiche, il completamento degli studi e gli scambi commerciali. Tra le manifestazioni tradizionali religiose e folcloristiche si ricordano: a febbraio, la festa di carnevale con sfilate in maschera e spettacoli teatrali; nel mese di luglio, l’estate spinetense, che offre concerti musicali di gruppi emergenti locali; ed infine, nel mese di dicembre, la fiera-mercato di Natale, con mercati di vario genere. La Patrona, Santa Francesca, si festeggia il 9 marzo.

Offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo dell’aria salubre, della tranquillità del luogo e delle bellezze dell’ambiente naturale. è abbastanza frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive e soprattutto gli insediamenti industriali consentono un buon assorbimento di manodopera anche dai centri limitrofi. I suoi rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono soprattutto per l’espletamento di pratiche burocratiche, il completamento degli studi e gli scambi commerciali. Tra le manifestazioni tradizionali religiose e folcloristiche si ricordano: a febbraio, la festa di carnevale con sfilate in maschera e spettacoli teatrali; nel mese di luglio, l’estate spinetense, che offre concerti musicali di gruppi emergenti locali; ed infine, nel mese di dicembre, la fiera-mercato di Natale, con mercati di vario genere. La Patrona, Santa Francesca, si festeggia il 9 marzo.

Località

Costituzione, Crea, Fornase, Fossa, Orgnano

Costituzione, Crea, Fornase, Fossa, Orgnano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Spinea rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.