Descrizione

Cittadina rivierasca, cui è stato concesso il titolo di città con Decreto del Presidente della Repubblica. Di probabile origine preistorica, è una nota località turistica estiva; ha un’economia basata, oltre che sul settore primario, anche sull’industria. Gli ispicesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, di cui una parte è costituita dal nucleo urbano Pantano Longarini, territorio in contestazione con il comune di Noto (SR); il resto della popolazione è distribuita nella località di Santa Maria del Focallo e in numerose case sparse. Il territorio, classificato di collina e comprendente l’isola marittima Isola dei Porri, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, posto su di una modesta altura, che domina la pianura che si estende verso il mare, è caratterizzato da un impianto urbanistico moderno e accogliente, ed è interessato da forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, di foggia sannitica, è inquartato. Sullo sfondo dorato della prima e quarta sezione spicca un’alabarda d’argento, munita di un’asta nera; il secondo e terzo riquadro, a sfondo rosso, riproduce un castello d’oro, merlato alla guelfa.

Cittadina rivierasca, cui è stato concesso il titolo di città con Decreto del Presidente della Repubblica. Di probabile origine preistorica, è una nota località turistica estiva; ha un’economia basata, oltre che sul settore primario, anche sull’industria. Gli ispicesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, di cui una parte è costituita dal nucleo urbano Pantano Longarini, territorio in contestazione con il comune di Noto (SR); il resto della popolazione è distribuita nella località di Santa Maria del Focallo e in numerose case sparse. Il territorio, classificato di collina e comprendente l’isola marittima Isola dei Porri, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, posto su di una modesta altura, che domina la pianura che si estende verso il mare, è caratterizzato da un impianto urbanistico moderno e accogliente, ed è interessato da forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, di foggia sannitica, è inquartato. Sullo sfondo dorato della prima e quarta sezione spicca un’alabarda d’argento, munita di un’asta nera; il secondo e terzo riquadro, a sfondo rosso, riproduce un castello d’oro, merlato alla guelfa.

Storia

Interessanti informazioni sull’origine del toponimo potrebbero provenire dall’antico nome Spaccaforno, sostituito dall’attuale denominazione nel 1935 e traduzione, forse, del greco “Gypsiké káminos”, ‘fornace da calce’; “Gypsos”, appunto, in greco significa ‘calce’, e da qui verosimilmente “Gypsica”, forma attraverso cui si sarebbe poi giunti all’esito moderno. In base a numerosi rinvenimenti di reperti archeologici, si può supporre che in epoca antica il sito originario fosse abitato dai siculi. Le attestazioni documentate certe a proposito della sua costituzione, però, sono databili intorno al periodo medievale, quando i saraceni furono sconfitti e scacciati dai normanni. Nel XII secolo appartenne alla curia regia. Nell’anno 1520, la giurisdizione del casale fu affidata alla nobile famiglia degli Statella, ai quali rimase fino al 1812, anno in cui furono aboliti tutti i diritti feudali. L’intero abitato fu distrutto dal violento sisma del 1693. Del suo patrimonio artistico fanno parte la chiesa madre, dedicata a San Bartolomeo, edificata nel 1750, che presenta una doppia scalinata, tre portici e una pregevole facciata barocca; la parrocchiale di Santa Maria Maggiore, costruita nel XVIII secolo, la chiesa dell’Annunziata, eretta nel Settecento, che conserva notevoli stucchi. Poco lontano dal centro abitato è possibile ammirare il sito archeologico di Parco della Forza e quello di Cava d’Ispica, che presenta necropoli sicule e bizantine.

Interessanti informazioni sull’origine del toponimo potrebbero provenire dall’antico nome Spaccaforno, sostituito dall’attuale denominazione nel 1935 e traduzione, forse, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>greco</a> “Gypsiké káminos”, ‘fornace da calce’; “Gypsos”, appunto, in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>greco</a> significa ‘calce’, e da qui verosimilmente “Gypsica”, forma attraverso cui si sarebbe poi giunti all’esito moderno. In base a numerosi rinvenimenti di reperti archeologici, si può supporre che in epoca antica il sito originario fosse abitato dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SICULI'>siculi</a>. Le attestazioni documentate certe a proposito della sua costituzione, però, sono databili intorno al periodo medievale, quando i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SARACENI'>saraceni</a> furono sconfitti e scacciati dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNI'>normanni</a>. Nel XII secolo appartenne alla curia regia. Nell’anno 1520, la giurisdizione del casale fu affidata alla nobile famiglia degli Statella, ai quali rimase fino al 1812, anno in cui furono aboliti tutti i diritti feudali. L’intero abitato fu distrutto dal violento sisma del 1693. Del suo patrimonio artistico fanno parte la chiesa madre, dedicata a San Bartolomeo, edificata nel 1750, che presenta una doppia scalinata, tre portici e una pregevole facciata <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCA'>barocca</a>; la parrocchiale di Santa Maria Maggiore, costruita nel XVIII secolo, la chiesa dell’Annunziata, eretta nel Settecento, che conserva notevoli stucchi. Poco lontano dal centro abitato è possibile ammirare il sito archeologico di Parco della Forza e quello di Cava d’Ispica, che presenta necropoli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SICULE'>sicule</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BIZANTINE'>bizantine</a>.

Economia

È sede di Pro Loco. Allevamento e agricoltura forniscono una discreta produzione, utilizzata anche per la locale industria agroalimentare. L’artigianato locale è caratterizzato dalla lavorazione del legno e del ferro battuto. È presente il servizio bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le strutture scolastiche mettono a disposizione, oltre le scuole dell’obbligo, anche un istituto professionale industriale, un istituto tecnico commerciale, il liceo classico e il liceo linguistico; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca “Luigi Capuana” e quella di Santa Maria di Gesù. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvedono anche due radio locali. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione un campo di calcio, uno da tennis e uno da pallavolo. È assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Allevamento e agricoltura forniscono una discreta produzione, utilizzata anche per la locale industria agroalimentare. L’artigianato locale è caratterizzato dalla lavorazione del legno e del ferro battuto. È presente il servizio bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le strutture scolastiche mettono a disposizione, oltre le scuole dell’obbligo, anche un istituto professionale industriale, un istituto tecnico commerciale, il liceo classico e il liceo linguistico; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca “Luigi Capuana” e quella di Santa Maria di Gesù. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvedono anche due radio locali. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione un campo di calcio, uno da tennis e uno da pallavolo. È assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Le bellezze naturali che la caratterizzano e l’interessante patrimonio storico-archeologico di Cava d’Ispica attirano un discreto flusso di visitatori, soprattutto nel periodo estivo. La gastronomia locale vanta i “cavati” con melanzane e ricotta, i “pipi chini” e i “mustazzola”. Tra le manifestazioni si ricordano: la fiera dell’abbigliamento e della merceria, il primo sabato di ogni mese; i suggestivi riti della Settimana Santa; vari festeggiamenti nell’”Estate Ispicese”, tra cui la festa di Maria Santissima Assunta, ad agosto. La Patrona, la Beata Vergine del Carmine, si festeggia il 16 luglio.

Le bellezze naturali che la caratterizzano e l’interessante patrimonio storico-archeologico di Cava d’Ispica attirano un discreto flusso di visitatori, soprattutto nel periodo estivo. La gastronomia locale vanta i “cavati” con melanzane e ricotta, i “pipi chini” e i “mustazzola”. Tra le manifestazioni si ricordano: la fiera dell’abbigliamento e della merceria, il primo sabato di ogni mese; i suggestivi riti della Settimana Santa; vari festeggiamenti nell’”Estate Ispicese”, tra cui la festa di Maria Santissima Assunta, ad agosto. La Patrona, la Beata Vergine del Carmine, si festeggia il 16 luglio.

Località

Pantano Longarini, Santa Maria del Focallo

Pantano Longarini, Santa Maria del Focallo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ispica rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.