Descrizione

Piccola comunità di pianura, di origini antichissime, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. Gli spessini, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che mostra segni evidenti di una forte espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche le località di San Zenone al Po -contigua alla località San Zenone al Po del comune omonimo- e Sostegno -contigua alla località di Torre de' Negri del comune omonimo-, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate (che vanno da un minimo di 56 metri sul livello del mare ad un massimo di 71); l'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo suddiviso in quattro parti uguali. Nel primo quarto, a fondo rosso, è raffigurato un leone d'oro; il secondo e terzo quarto sono "tagliati" d'oro e di rosso; il quarto è fasciato-ondato d'azzurro e d'argento. Su lista bifida e svolazzante d'argento il motto in lettere maiuscole è: "FLECTIMUR NON FRANGIMUR UNDIS".

Piccola comunità di pianura, di origini antichissime, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. Gli spessini, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che mostra segni evidenti di una forte espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche le località di San Zenone al Po -contigua alla località San Zenone al Po del comune omonimo- e Sostegno -contigua alla località di Torre de' Negri del comune omonimo-, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate (che vanno da un minimo di 56 metri sul livello del mare ad un massimo di 71); l'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo suddiviso in quattro parti uguali. Nel primo quarto, a fondo rosso, è raffigurato un leone d'oro; il secondo e terzo quarto sono "tagliati" d'oro e di rosso; il quarto è fasciato-ondato d'azzurro e d'argento. Su lista bifida e svolazzante d'argento il motto in lettere maiuscole è: "FLECTIMUR NON FRANGIMUR UNDIS".

Storia

I primi insediamenti nella zona, anticamente chiamata Spissa o Spixa, con probabile riferimento alla natura del terreno, molto duro e difficile da dissodare, risalgono ad epoca precedente all'occupazione romana. Sicuramente già esistente nell'altomedioevo, il borgo sorse su uno sperone di terra formato da qualche mutamento del corso del Po, costituendo un punto naturale per il guado del fiume. Dopo essere appartenuta ad alcune chiese pavesi, pervenne nel corso del Medioevo ai Beccaria di Montebello e ai Fiamberti; nel Trecento fu annessa al territorio di San Colombano al Lambro e nel secolo successivo al feudo di Belgioioso, di cui seguì le vicende. A metà del XV secolo, a seguito dello smembramento delle terre di Belgioioso, fu assegnata al potente segretario del duca Francesco Sforza, Cicco Simonetta, la cui morte nel 1480 segnò l'inizio della progressiva decadenza del feudo. Tra i monumenti meritano di essere citati il castello, trasformato in abitazione e rimaneggiato nel XVIII secolo, e la chiesa parrocchiale, ricostruita agli inizi del XX secolo e dedicata dapprima a San Cassiano e successivamente a Sant'Agostino.

I primi insediamenti nella zona, anticamente chiamata Spissa o Spixa, con probabile riferimento alla natura del terreno, molto duro e difficile da dissodare, risalgono ad epoca precedente all'occupazione romana. Sicuramente già esistente nell'altomedioevo, il borgo sorse su uno sperone di terra formato da qualche mutamento del corso del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a>, costituendo un punto naturale per il guado del fiume. Dopo essere appartenuta ad alcune chiese pavesi, pervenne nel corso del Medioevo ai Beccaria di Montebello e ai Fiamberti; nel Trecento fu annessa al territorio di San Colombano al Lambro e nel secolo successivo al feudo di Belgioioso, di cui seguì le vicende. A metà del XV secolo, a seguito dello smembramento delle terre di Belgioioso, fu assegnata al potente segretario del duca Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a>, Cicco Simonetta, la cui morte nel 1480 segnò l'inizio della progressiva decadenza del feudo. Tra i monumenti meritano di essere citati il castello, trasformato in abitazione e rimaneggiato nel XVIII secolo, e la chiesa parrocchiale, ricostruita agli inizi del XX secolo e dedicata dapprima a San Cassiano e successivamente a Sant'Agostino.

Economia

Le uniche attività burocratiche che si svolgono sul posto sono quelle connesse al funzionamento del municipio e dell'ufficio postale. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano prevalentemente cereali, ortaggi e foraggi. L'industria è rappresentata soprattutto da mangimifici e aziende meccaniche; a queste si affiancano alcune imprese edili. Più modesta è invece l'attività del terziario, che si compone di una rete distributiva (appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo e mancano anche strutture sanitarie, scolastiche, culturali, sportive e per il tempo libero, mentre quelle ricettive garantiscono possibilità di soggiorno. Chiaramente tutte queste carenze strutturali rendono la comunità fortemente dipendente dall'esterno.

Le uniche attività burocratiche che si svolgono sul posto sono quelle connesse al funzionamento del municipio e dell'ufficio postale. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano prevalentemente cereali, ortaggi e foraggi. L'industria è rappresentata soprattutto da mangimifici e aziende meccaniche; a queste si affiancano alcune imprese edili. Più modesta è invece l'attività del terziario, che si compone di una rete distributiva (appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo e mancano anche strutture sanitarie, scolastiche, culturali, sportive e per il tempo libero, mentre quelle ricettive garantiscono possibilità di soggiorno. Chiaramente tutte queste carenze strutturali rendono la comunità fortemente dipendente dall'esterno.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per l'assenza di attrattive significative, è molto frequentata per lavoro, grazie al ragguardevole sviluppo dei mangimifici, che consente l'assorbimento di un consistente flusso di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, tuttavia, non sono rilevanti, a causa della totale mancanza di scuole e del modestissimo livello dei servizi. La festa del Patrono, Sant'Agostino, viene celebrata l'ultima domenica di agosto o la prima domenica di settembre, con serate danzanti, stand gastronomici, giochi per bambini e sfilate di carri, cavalli e auto d'epoca.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per l'assenza di attrattive significative, è molto frequentata per lavoro, grazie al ragguardevole sviluppo dei mangimifici, che consente l'assorbimento di un consistente flusso di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, tuttavia, non sono rilevanti, a causa della totale mancanza di scuole e del modestissimo livello dei servizi. La festa del Patrono, Sant'Agostino, viene celebrata l'ultima domenica di agosto o la prima domenica di settembre, con serate danzanti, stand gastronomici, giochi per bambini e sfilate di carri, cavalli e auto d'epoca.

Località

San Zenone al Po, Sostegno

San Zenone al Po, Sostegno

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Spessa rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.