Descrizione

Comune montano, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. Gli sperlinghesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio, ricco di boschi e pascoli, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.196 metri di quota. L’abitato, adagiato su uno sperone roccioso e caratterizzato dalle case in parte costruite e in parte scavate nelle rocce, è dominato dal pittoresco castello medievale; non mostra segni di espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico lineare.

Comune montano, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. Gli sperlinghesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio, ricco di boschi e pascoli, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.196 metri di quota. L’abitato, adagiato su uno sperone roccioso e caratterizzato dalle case in parte costruite e in parte scavate nelle rocce, è dominato dal pittoresco castello medievale; non mostra segni di espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico lineare.

Storia

Attestato nel 1142 come “Spirlingi”, il toponimo deriva con molte probabilità da “spelynga”, ‘spelonca’, da cui il termine del greco moderno “Spélynx”. In Edrisi lo troviamo nella forma “(i)sb.rl.nkah”. La sua origine risale all’epoca medievale, come testimoniano reperti archeologici e numerose attestazioni documentate. Le prime notizie del borgo, infatti, si trovano in un documento del XI secolo, sottoscritto dal conte Ruggero il Normanno. Il feudo fu successivamente sottoposto alla giurisdizione di Federico II di Svevia. La popolazione locale partecipò con ardore alla rivolta del Vespro. Dal XIV al XVI secolo, il casale fu amministrato dalla nobile famiglia dei Ventimiglia. Successivamente, nel 1597, il feudo fu venduto a Giovanni Forti Natoli, che si prodigò per la fondazione dell’attuale nucleo urbano. Tra gli altri feudatari che si occuparono dell’amministrazione del feudo si ricordano: Giovanni Stefano Onesto, Nunzio Nicosia e la casata dei Li Destri-Nicosia. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, si menzionano: i resti dell’imponente castello medievale edificato dai normanni, i cui ambienti sono scavati nell’arenaria, susseguendosi fino alla parte più interna del blocco roccioso, attraversato da profonde e lunghe gallerie; la chiesa madre, eretta nel Seicento, che presenta una sola navata; i ruderi della chiesetta medievale annessa al castello normanno.

Attestato nel 1142 come “Spirlingi”, il toponimo deriva con molte probabilità da “spelynga”, ‘spelonca’, da cui il termine del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>greco</a> moderno “Spélynx”. In <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=EDRISI'>Edrisi</a> lo troviamo nella forma “(i)sb.rl.nkah”. La sua origine risale all’epoca medievale, come testimoniano reperti archeologici e numerose attestazioni documentate. Le prime notizie del borgo, infatti, si trovano in un documento del XI secolo, sottoscritto dal conte Ruggero il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNO'>Normanno</a>. Il feudo fu successivamente sottoposto alla giurisdizione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=FEDERICOIIDISVEVIA'>Federico II di Svevia</a>. La popolazione locale partecipò con ardore alla rivolta del Vespro. Dal XIV al XVI secolo, il casale fu amministrato dalla nobile famiglia dei Ventimiglia. Successivamente, nel 1597, il feudo fu venduto a Giovanni Forti Natoli, che si prodigò per la fondazione dell’attuale nucleo urbano. Tra gli altri feudatari che si occuparono dell’amministrazione del feudo si ricordano: Giovanni Stefano Onesto, Nunzio Nicosia e la casata dei Li Destri-Nicosia. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, si menzionano: i resti dell’imponente castello medievale edificato dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNI'>normanni</a>, i cui ambienti sono scavati nell’arenaria, susseguendosi fino alla parte più interna del blocco roccioso, attraversato da profonde e lunghe gallerie; la chiesa madre, eretta nel Seicento, che presenta una sola navata; i ruderi della chiesetta medievale annessa al castello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNO'>normanno</a>.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olivo e frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e equini. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano esclusivamente nel comparto dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nella scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria. L’arricchimento culturale è garantito dalla biblioteca civica “Graziano Lo Sauro”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Per gli appassionati dello sport sono a disposizione un campo di calcio e uno da pallavolo. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olivo e frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e equini. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano esclusivamente nel comparto dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nella scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria. L’arricchimento culturale è garantito dalla biblioteca civica “Graziano Lo Sauro”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Per gli appassionati dello sport sono a disposizione un campo di calcio e uno da pallavolo. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non rappresenti una meta turistica particolarmente ricercata, le incontaminate bellezze del suo ambiente naturale, le sue pregevoli testimonianze storico-architettoniche e naturalistiche, rappresentano delle ragioni sufficienti per attirare un discreto numero di visitatori. Vanno segnalate le gustose specialità gastronomiche a base di prodotti poveri che rispecchiano la sua antica tradizione contadina: tra queste “la frittedda” composta da fave, piselli e carciofi e “i càmoli”, cicoria selvatica. Tra le manifestazioni folcloristiche all’insegna della tradizione, che allietano la comunità locale e i visitatori dai dintorni, meritano di essere segnalate: la fiera del bestiame, a giugno; la sagra del tortone (dolce popolare che consiste in fette di pane fritto e poi zuccherato) e la festa di Santa Liberata, ad agosto; la festa del Signore, la festa della Madonna della Mercede e la fiera generale, a settembre. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

Sebbene non rappresenti una meta turistica particolarmente ricercata, le incontaminate bellezze del suo ambiente naturale, le sue pregevoli testimonianze storico-architettoniche e naturalistiche, rappresentano delle ragioni sufficienti per attirare un discreto numero di visitatori. Vanno segnalate le gustose specialità gastronomiche a base di prodotti poveri che rispecchiano la sua antica tradizione contadina: tra queste “la frittedda” composta da fave, piselli e carciofi e “i càmoli”, cicoria selvatica. Tra le manifestazioni folcloristiche all’insegna della tradizione, che allietano la comunità locale e i visitatori dai dintorni, meritano di essere segnalate: la fiera del bestiame, a giugno; la sagra del tortone (dolce popolare che consiste in fette di pane fritto e poi zuccherato) e la festa di Santa Liberata, ad agosto; la festa del Signore, la festa della Madonna della Mercede e la fiera generale, a settembre. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sperlinga rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.