Descrizione

Centro di collina di origine medievale, che fonda la propria economia sulle fiorenti attività agricole e zootecniche e su alcuni comparti industriali ad esse collegati; una parte della manodopera è tuttavia costretta a cercare lavoro altrove. La metà circa dei sonninesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, in fase di costante espansione edilizia; la parte restante della comunità si distribuisce nelle località di Capocroce, Scalo e Stazione di Frasso e in un gran numero di aggregati urbani minori e case sparse. Il nucleo antico dell’abitato, circondato da mura e caratterizzato dalla presenza di stretti vicoli, ripide scalinate e case addossate le une alle altre, è raggruppato sulla sommità di un colle calcareo dalla forma conica; la parte più recente si scagliona sui fianchi di un colle vicino, a dominare la sottostante valle del fiume Amaseno. Filari di vite e olivi occupano una buona fetta del territorio comunale, ricco di olmi, roverelle, carpini e cerri. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è raffigurata un’aquila nera cinta di corona; all’animale è sovrapposta una colonna d’argento posta “in banda”.

Centro di collina di origine medievale, che fonda la propria economia sulle fiorenti attività agricole e zootecniche e su alcuni comparti industriali ad esse collegati; una parte della manodopera è tuttavia costretta a cercare lavoro altrove. La metà circa dei sonninesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, in fase di costante espansione edilizia; la parte restante della comunità si distribuisce nelle località di Capocroce, Scalo e Stazione di Frasso e in un gran numero di aggregati urbani minori e case sparse. Il nucleo antico dell’abitato, circondato da mura e caratterizzato dalla presenza di stretti vicoli, ripide scalinate e case addossate le une alle altre, è raggruppato sulla sommità di un colle calcareo dalla forma conica; la parte più recente si scagliona sui fianchi di un colle vicino, a dominare la sottostante valle del fiume Amaseno. Filari di vite e olivi occupano una buona fetta del territorio comunale, ricco di olmi, roverelle, carpini e cerri. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è raffigurata un’aquila nera cinta di corona; all’animale è sovrapposta una colonna d’argento posta “in banda”.

Storia

L’origine del toponimo è oscura: secondo una delle ipotesi più accreditate si potrebbe ricollegare al latino SUMMINUM, in riferimento al fatto che sorge sulla sommità di un monte. Venne fondata con il nome di SUMNIUM dagli abitanti della vicina Priverno scampati alla distruzione del loro comune da parte dei saraceni (IX secolo). Tra i suoi primi signori vanno ricordati i De Sonnino, che secondo alcuni le diedero anche il nome (XIII secolo). Divenne in seguito proprietà dei Caetani (XIV secolo) ma fu loro confiscata da papa Alessandro VI, divenendo feudo dei Colonna (1504); questi ultimi, tra alterne vicende, la tennero fino al secolo XIX. Per la sua posizione al confine tra lo Stato Pontificio e il regno di Napoli fu teatro delle gesta di numerose bande di briganti; uno dei più famigerati, Antonio Gasparrone, originario del luogo, terrorizzò per lunghi anni il Lazio meridionale e la Campania. Tra le vestigia del passato figurano interessanti tratti di mura e porte medievali, oltre ai resti del castello, risalente al XIII secolo, e alla parrocchiale di San Michele Arcangelo (XIII secolo) che, pur rimaneggiata, conserva la sua struttura gotica.

L’origine del toponimo è oscura: secondo una delle ipotesi più accreditate si potrebbe ricollegare al latino SUMMINUM, in riferimento al fatto che sorge sulla sommità di un monte. Venne fondata con il nome di SUMNIUM dagli abitanti della vicina Priverno scampati alla distruzione del loro comune da parte dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SARACENI'>saraceni</a> (IX secolo). Tra i suoi primi signori vanno ricordati i De Sonnino, che secondo alcuni le diedero anche il nome (XIII secolo). Divenne in seguito proprietà dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CAETANI'>Caetani</a> (XIV secolo) ma fu loro confiscata da papa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ALESSANDROVI'>Alessandro VI</a>, divenendo feudo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a> (1504); questi ultimi, tra alterne vicende, la tennero fino al secolo XIX. Per la sua posizione al confine tra lo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=STATOPONTIFICIO'>Stato Pontificio</a> e il regno di Napoli fu teatro delle gesta di numerose bande di briganti; uno dei più famigerati, Antonio Gasparrone, originario del luogo, terrorizzò per lunghi anni il Lazio meridionale e la Campania. Tra le vestigia del passato figurano interessanti tratti di mura e porte medievali, oltre ai resti del castello, risalente al XIII secolo, e alla parrocchiale di San Michele Arcangelo (XIII secolo) che, pur rimaneggiata, conserva la sua struttura gotica.

Economia

Il settore primario riveste ancora un ruolo di primo piano nel quadro delle risorse economiche locali: l’agricoltura produce soprattutto cereali, olive e uva e molto diffuso è l’allevamento di ovini. Nell’ambito del settore secondario, non molto sviluppato, spicca il comparto dei prodotti lattiero-caseari, affiancato da quelli del legno, della carta, della metallurgia e dell’edilizia. La comunità dimostra grande vivacità intellettuale, come testimonia la presenza di emittenti radiofoniche, e dispone di un discreto ventaglio di servizi, tra i quali quelli bancari. Nel comune si trovano, oltre agli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri, le scuole dell’obbligo e una biblioteca comunale; la centrale operativa di continuità assistenziale di Latina, un consultorio e il Centro unico prenotazioni provvedono all’assistenza sanitaria; l’apparato ricettivo è in grado di soddisfare le esigenze di visitatori occasionali e villeggianti.

Il settore primario riveste ancora un ruolo di primo piano nel quadro delle risorse economiche locali: l’agricoltura produce soprattutto cereali, olive e uva e molto diffuso è l’allevamento di ovini. Nell’ambito del settore secondario, non molto sviluppato, spicca il comparto dei prodotti lattiero-caseari, affiancato da quelli del legno, della carta, della metallurgia e dell’edilizia. La comunità dimostra grande vivacità intellettuale, come testimonia la presenza di emittenti radiofoniche, e dispone di un discreto ventaglio di servizi, tra i quali quelli bancari. Nel comune si trovano, oltre agli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri, le scuole dell’obbligo e una biblioteca comunale; la centrale operativa di continuità assistenziale di Latina, un consultorio e il Centro unico prenotazioni provvedono all’assistenza sanitaria; l’apparato ricettivo è in grado di soddisfare le esigenze di visitatori occasionali e villeggianti.

Relazioni

È meta di escursionisti e amanti della natura, ai quali offre la possibilità di lunghe e salutari passeggiate tra i boschi dei monti Lepini e al Monumento naturale Campo Soriano, dal quale si gode di una magnifica vista sullo splendido golfo di Terracina. Tra le numerose manifestazioni di carattere sacro e profano che si susseguono nel corso dell’anno spicca la “Festa delle torce” (vigilia dell’Ascensione), che ricorda l’antico rito di ricognizione dei confini comunali effettuato di notte alla luce delle torce: quattro “caporali” guidano un corteo di cinquecento torciaioli e fucilieri, che al tramonto si divide in due tronconi, lungo un itinerario che tocca i comuni limitrofi, mentre un “viarolo” racconta fatti cruenti avvenuti sui luoghi toccati dalla processione. Il Patrono San Marco si festeggia il 25 aprile.

È meta di escursionisti e amanti della natura, ai quali offre la possibilità di lunghe e salutari passeggiate tra i boschi dei monti Lepini e al Monumento naturale Campo Soriano, dal quale si gode di una magnifica vista sullo splendido golfo di Terracina. Tra le numerose manifestazioni di carattere sacro e profano che si susseguono nel corso dell’anno spicca la “Festa delle torce” (vigilia dell’Ascensione), che ricorda l’antico rito di ricognizione dei confini comunali effettuato di notte alla luce delle torce: quattro “caporali” guidano un corteo di cinquecento torciaioli e fucilieri, che al tramonto si divide in due tronconi, lungo un itinerario che tocca i comuni limitrofi, mentre un “viarolo” racconta fatti cruenti avvenuti sui luoghi toccati dalla processione. Il Patrono San Marco si festeggia il 25 aprile.

Località

Bagnoli, Capocroce, Cascano, Case De Vallecorsani, Case Iacovacci, Case Murate, Cerreto, Costa la Traglia, Fienili, Scalo, Sibilla, Stazione di Frasso

Bagnoli, Capocroce, Cascano, Case De Vallecorsani, Case Iacovacci, Case Murate, Cerreto, Costa la Traglia, Fienili, Scalo, Sibilla, Stazione di Frasso

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sonnino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.