Descrizione

Comune collinare, di origine antica, ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole (soprattutto vitivinicole), affiancate da un crescente sviluppo del terziario. I silvanesi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L'abitato, interessato da espansione edilizia, è posto ai piedi di uno sperone collinare, dominato dalla mole di un castello quattrocentesco; presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un castello d'argento, circondato da un bosco verde che ricopre la collina su cui è fondato. Il capo dello scudo, aureo, reca una banda a scacchi argentati e neri, disposti su tre file.

Comune collinare, di origine antica, ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole (soprattutto vitivinicole), affiancate da un crescente sviluppo del terziario. I silvanesi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L'abitato, interessato da espansione edilizia, è posto ai piedi di uno sperone collinare, dominato dalla mole di un castello quattrocentesco; presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un castello d'argento, circondato da un bosco verde che ricopre la collina su cui è fondato. Il capo dello scudo, aureo, reca una banda a scacchi argentati e neri, disposti su tre file.

Storia

Il toponimo è attestato, a partire dal 1198, attraverso le forme SILVANUS e SELVANUS, il cui significato sarebbe ‘della selva' o ‘silvestre'. La sua origine va vista nella sede di uno di quei ‘silvani' che avevano il compito di vigilare sul territorio, impedendo le ingerenze di estranei nei diritti riservati agli affittuari o concessionari delle terre. Le sue origini risalgono al periodo antico, come dimostrato da ruderi attribuiti all'età romana, probabilmente appartenuti alla città di Rondinaria. In epoca medievale, precisamente nel 1182, venne attaccata dalle truppe genovesi capeggiate da Guglielmo Muzio, con l'aiuto degli alessandrini. Circa settant'anni più tardi le sue terre furono testimoni di un duro scontro tra Alessandria e i marchesi del Bosco, a cui parteciparono anche le soldatesche di Castelletto d'Orba e di Parodi. Nel 1220 il podestà di Genova, Andalone, concesse al marchese del Bosco Ottone l'investitura del locale maniero, insieme a quelli di Ovada, Trisobbio, Campale, Campo, Rossiglione, Masone, Tagliolo e Cremolino, nonché dei territori genovesi in val d'Orba. Nel 1368 il castello venne concesso in feudo alla famiglia degli Zucca e, nel 1446, l'investitura passò al genovese Raffaele Adorno. Successivamente il governo locale venne affidato ai Botta di Milano. Un esponente di questi fece uccidere il podestà di Ovada per una sentenza sfavorevole a Silvano in materia di confini. Agli inizi del XVIII secolo vi regnò il duca di Savoia e in seguito venne attanagliata da diverse guerre, prima da quella di successione d'Austria, poi da quelle napoleoniche. Nel 1814 tornò ai Savoia. Di particolare interesse storico-architettonico è il castello, costruito verso la fine del Quattrocento sulle rovine dell'antica rocca risalente al XII secolo. È senza dubbio il maniero più ammirato del Monferrato, voluto dalla famiglia degli Adorno come propria residenza. Tra gli edifici sacri figurano: la parrocchiale di San Sebastiano, risalente alla seconda metà dell'Ottocento; la chiesa di San Pietro apostolo; la chiesa della Madonna della Neve e il santuario di San Pancrazio.

Il toponimo è attestato, a partire dal 1198, attraverso le forme SILVANUS e SELVANUS, il cui significato sarebbe ‘della selva' o ‘silvestre'. La sua origine va vista nella sede di uno di quei ‘silvani' che avevano il compito di vigilare sul territorio, impedendo le ingerenze di estranei nei diritti riservati agli affittuari o concessionari delle terre. Le sue origini risalgono al periodo antico, come dimostrato da ruderi attribuiti all'età romana, probabilmente appartenuti alla città di Rondinaria. In epoca medievale, precisamente nel 1182, venne attaccata dalle truppe genovesi capeggiate da Guglielmo Muzio, con l'aiuto degli alessandrini. Circa settant'anni più tardi le sue terre furono testimoni di un duro scontro tra Alessandria e i marchesi del Bosco, a cui parteciparono anche le soldatesche di Castelletto d'Orba e di Parodi. Nel 1220 il podestà di Genova, Andalone, concesse al marchese del Bosco Ottone l'investitura del locale maniero, insieme a quelli di Ovada, Trisobbio, Campale, Campo, Rossiglione, Masone, Tagliolo e Cremolino, nonché dei territori genovesi in val d'Orba. Nel 1368 il castello venne concesso in feudo alla famiglia degli Zucca e, nel 1446, l'investitura passò al genovese Raffaele Adorno. Successivamente il governo locale venne affidato ai Botta di Milano. Un esponente di questi fece uccidere il podestà di Ovada per una sentenza sfavorevole a Silvano in materia di confini. Agli inizi del XVIII secolo vi regnò il duca di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> e in seguito venne attanagliata da diverse guerre, prima da quella di successione d'Austria, poi da quelle napoleoniche. Nel 1814 tornò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Di particolare interesse storico-architettonico è il castello, costruito verso la fine del Quattrocento sulle rovine dell'antica rocca risalente al XII secolo. È senza dubbio il maniero più ammirato del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>, voluto dalla famiglia degli Adorno come propria residenza. Tra gli edifici sacri figurano: la parrocchiale di San Sebastiano, risalente alla seconda metà dell'Ottocento; la chiesa di San Pietro apostolo; la chiesa della Madonna della Neve e il santuario di San Pancrazio.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva (dalla quale si ricavano i vini Doc Dolcetto di Ovada, Brachetto e varie grappe) e altra frutta; si pratica anche l'allevamento di avicoli, caprini, bovini, suini ed equini. L'industria si è andata sviluppando soprattutto negli ultimi anni, facendo leggermente aumentare il numero degli addetti a questo settore, che prestano la propria manodopera in imprese che operano nei comparti edile, metallurgico, meccanico, elettronico, delle stampa, della lavorazione della gomma e della plastica, della carrozzeria per autoveicoli, dei materiali da costruzione, del legno, dei prodotti alimentari, delle bevande, del tessile e delle confezioni. Il terziario ha un peso economico altrettanto rilevante: numerosi sono gli esercizi commerciali e comprende servizi più qualificati, come quello assicurativo. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva (dalla quale si ricavano i vini Doc Dolcetto di Ovada, Brachetto e varie grappe) e altra frutta; si pratica anche l'allevamento di avicoli, caprini, bovini, suini ed equini. L'industria si è andata sviluppando soprattutto negli ultimi anni, facendo leggermente aumentare il numero degli addetti a questo settore, che prestano la propria manodopera in imprese che operano nei comparti edile, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, elettronico, delle stampa, della lavorazione della gomma e della plastica, della carrozzeria per autoveicoli, dei materiali da costruzione, del legno, dei prodotti alimentari, delle bevande, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a> e delle confezioni. Il terziario ha un peso economico altrettanto rilevante: numerosi sono gli esercizi commerciali e comprende servizi più qualificati, come quello assicurativo. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

È meta di discreto afflusso di visitatori, provenienti dai dintorni, attirati dai numerosi eventi e manifestazioni che si tengono durante l'anno, tra cui occupa un posto di primo piano la sagra enogastronomica del mese di agosto. Il Patrono, San Pancrazio, si festeggia il 12 maggio.

È meta di discreto afflusso di visitatori, provenienti dai dintorni, attirati dai numerosi eventi e manifestazioni che si tengono durante l'anno, tra cui occupa un posto di primo piano la sagra enogastronomica del mese di agosto. Il Patrono, San Pancrazio, si festeggia il 12 maggio.

Località

Bacchetti, Bolla, Caraffa, Guastarina, Milanesi, Pieve, Pieve Inferiore, Valle Cochi, Via Gramsci-Mogliette, Villa, Villa Pagliara, Volpreto

Bacchetti, Bolla, Caraffa, Guastarina, Milanesi, Pieve, Pieve Inferiore, Valle Cochi, Via Gramsci-Mogliette, Villa, Villa Pagliara, Volpreto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Silvano d'Orba rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.