Descrizione

Comune montano, fondato in epoca medievale; è sorretto principalmente dalle tradizionali attività rurali. La comunità degli sgurgolani, che fa registrare un indice di vecchiaia superiore alla media, si divide tra il capoluogo comunale e un elevato numero di case sparse sui fondi. L’abitato, posto in declivio, è affacciato sulla piana del fiume Sacco; sul suo orizzonte si staglia una serie di rilievi montuosi e collinari, che determinano un paesaggio assai vario e ricco di contrasti: la pianura e la bassa collina sono il regno di seminativi, oliveti e vigneti mentre le pendici dei monti sono coperte da una spessa coltre di faggi e cerri; nelle zone più elevate, inoltre, è possibile imbattersi in rare piante di tasso. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia una torre d’argento a due palchi, merlata “alla ghibellina” e posta su un prato verde; in cima alla costruzione, affiancata da una stella d’argento, sta un guerriero armato di archibugio.

Comune montano, fondato in epoca medievale; è sorretto principalmente dalle tradizionali attività rurali. La comunità degli sgurgolani, che fa registrare un indice di vecchiaia superiore alla media, si divide tra il capoluogo comunale e un elevato numero di case sparse sui fondi. L’abitato, posto in declivio, è affacciato sulla piana del fiume Sacco; sul suo orizzonte si staglia una serie di rilievi montuosi e collinari, che determinano un paesaggio assai vario e ricco di contrasti: la pianura e la bassa collina sono il regno di seminativi, oliveti e vigneti mentre le pendici dei monti sono coperte da una spessa coltre di faggi e cerri; nelle zone più elevate, inoltre, è possibile imbattersi in rare piante di tasso. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia una torre d’argento a due palchi, merlata “alla ghibellina” e posta su un prato verde; in cima alla costruzione, affiancata da una stella d’argento, sta un guerriero armato di archibugio.

Storia

Con molta probabilità le sue origini risalgono all’oscura età delle invasioni barbariche, allorché gli abitanti di Ferentino e Anagni cercarono rifugio in luoghi più sicuri; tuttavia, resti di insediamenti risalenti addirittura al periodo eneolitico nonché di ville rustiche romane attestano l’esistenza di insediamenti umani in epoca molto remota. Nel 1253 era possesso dei conti di Ceccano, dai quali fu venduta ai Torelli, che nel 1319 la cedettero ai Caetani; nel XV secolo entrò a far parte dei possedimenti della potente famiglia Colonna, che la tenne fino al 1818. Il toponimo, menzionato per la prima volta nell’anno 1154, riprende la voce latino-medievale SCULCA, con il significato di ‘pattuglia di esplorazione’, ‘posto di vedetta’. Nonostante il processo di ammodernamento edilizio subito nel corso dell’Ottocento, l’interessante centro storico conserva ancora bei portali con archi ogivali, ripide scalinate, tratti di mura medievali e spuntoni di roccia calcarea che fuoriescono alla base delle abitazioni. Il patrimonio storico-architettonico locale comprende inoltre: la settecentesca chiesa di Santa Maria Assunta, rifatta nel 1966, con un bel soffitto affrescato; l’ottocentesca torre dell’orologio, che poggia, con i suoi tre piani, su un arco che immette nella parte alta dell’abitato; la chiesa di San Giovanni Battista, edificata in stile semi-gotico ma rimaneggiata nel Settecento secondo il gusto barocco; la chiesa di Santa Maria di Viano, del XIII secolo, annessa a un monastero benedettino; una rettangolare torre medievale, posta nei pressi del fiume Sacco; i ruderi della chiesa di San Nicola, ubicati nei pressi di una grotta carsica da cui sgorga l’omonima sorgente; la chiesa dedicata a San Leonardo.

Con molta probabilità le sue origini risalgono all’oscura età delle invasioni barbariche, allorché gli abitanti di Ferentino e Anagni cercarono rifugio in luoghi più sicuri; tuttavia, resti di insediamenti risalenti addirittura al periodo eneolitico nonché di ville rustiche romane attestano l’esistenza di insediamenti umani in epoca molto remota. Nel 1253 era possesso dei conti di Ceccano, dai quali fu venduta ai Torelli, che nel 1319 la cedettero ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CAETANI'>Caetani</a>; nel XV secolo entrò a far parte dei possedimenti della potente famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a>, che la tenne fino al 1818. Il toponimo, menzionato per la prima volta nell’anno 1154, riprende la voce latino-medievale SCULCA, con il significato di ‘pattuglia di esplorazione’, ‘posto di vedetta’. Nonostante il processo di ammodernamento edilizio subito nel corso dell’Ottocento, l’interessante centro storico conserva ancora bei portali con archi ogivali, ripide scalinate, tratti di mura medievali e spuntoni di roccia calcarea che fuoriescono alla base delle abitazioni. Il patrimonio storico-architettonico locale comprende inoltre: la settecentesca chiesa di Santa Maria Assunta, rifatta nel 1966, con un bel soffitto affrescato; l’ottocentesca torre dell’orologio, che poggia, con i suoi tre piani, su un arco che immette nella parte alta dell’abitato; la chiesa di San Giovanni Battista, edificata in stile semi-gotico ma rimaneggiata nel Settecento secondo il gusto barocco; la chiesa di Santa Maria di Viano, del XIII secolo, annessa a un monastero <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BENEDETTINO'>benedettino</a>; una rettangolare torre medievale, posta nei pressi del fiume Sacco; i ruderi della chiesa di San Nicola, ubicati nei pressi di una grotta carsica da cui sgorga l’omonima sorgente; la chiesa dedicata a San Leonardo.

Economia

La comunità si dimostra piuttosto aperta agli stimoli del progresso, pur conservando solidi legami con la tradizione e un tranquillo stile di vita. L’agricoltura costituisce il perno dell’economia sgurgolana: quasi la metà del territorio comunale è adibita alle coltivazioni, che eccellono nella produzione di cereali, foraggio, frutta, olive e uva. Il settore industriale, invece, incide in misura modesta sulla formazione del reddito ed è caratterizzato per lo più da imprese di dimensioni artigianali. Il commercio appare commisurato alle esigenze della comunità e il comparto dei servizi include il credito. Il comune ospita gli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri e scuole materne, elementari e medie; per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Frosinone –sul posto si trova soltanto la farmacia–; inadeguato è l’apparato ricettivo, privo di strutture per il soggiorno.

La comunità si dimostra piuttosto aperta agli stimoli del progresso, pur conservando solidi legami con la tradizione e un tranquillo stile di vita. L’agricoltura costituisce il perno dell’economia sgurgolana: quasi la metà del territorio comunale è adibita alle coltivazioni, che eccellono nella produzione di cereali, foraggio, frutta, olive e uva. Il settore industriale, invece, incide in misura modesta sulla formazione del reddito ed è caratterizzato per lo più da imprese di dimensioni artigianali. Il commercio appare commisurato alle esigenze della comunità e il comparto dei servizi include il credito. Il comune ospita gli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri e scuole materne, elementari e medie; per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Frosinone –sul posto si trova soltanto la farmacia–; inadeguato è l’apparato ricettivo, privo di strutture per il soggiorno.

Relazioni

La possibilità di effettuare interessanti e rilassanti escursioni sulle cime dei monti Lepini richiama numerosi amanti della natura, che hanno modo di apprezzare, tra le molte attrattive paesaggistiche locali, anche le cascatelle che il fiume Sacco forma in prossimità dell’abitato. La fiera di Sant’Antonino (3 settembre) e la sagra delle “sagne” e dell’uva (primo fine settimana di ottobre) costituiscono un ulteriore elemento di richiamo; il periodo estivo, inoltre, è animato dagli interessanti eventi che compongono il programma dell’”Agosto sgurgolano”. La festa del Patrono San Leonardo si celebra il 6 novembre; per l’occasione si svolge anche una grande fiera.

La possibilità di effettuare interessanti e rilassanti escursioni sulle cime dei monti Lepini richiama numerosi amanti della natura, che hanno modo di apprezzare, tra le molte attrattive paesaggistiche locali, anche le cascatelle che il fiume Sacco forma in prossimità dell’abitato. La fiera di Sant’Antonino (3 settembre) e la sagra delle “sagne” e dell’uva (primo fine settimana di ottobre) costituiscono un ulteriore elemento di richiamo; il periodo estivo, inoltre, è animato dagli interessanti eventi che compongono il programma dell’”Agosto sgurgolano”. La festa del Patrono San Leonardo si celebra il 6 novembre; per l’occasione si svolge anche una grande fiera.

Località

Valle Cupa

Valle Cupa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sgurgola rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.